Capitolo 62

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Un mese dopo.

Rossella.

Era passato un mese da quando era arrivata in India.
I primi giorni non riusciva a percepire dove si trovasse, poi col passare del tempo aveva percepito che si trovava in un paese fuori dal comune.
Aveva scoperto che lì convivono tra loro religioni, usi e costumi talmente diverse ma molto integrati ed era stato un divenire di emozioni.
Bombay ricca di storia, il Nord con le sue magnifiche cittadine e sua maestà il Taj Mahal ed il sud con la sua natura e i suoi colori.
Un paese tanto grande quanto meraviglioso!.
Ogni giorno era nuova avventura.

Prestava servizio in un piccolo ospedale da campo, dove era stata ben accolta.
Si vestiva come le donne del paese quando non lavorava, con abiti di cotone variopinti e con sandali. Si adornava con orecchini e gioielli di pietre. Andava spesso al mercato, le piaceva perdersi in mezzo alla bancarelle e parlare con le persone del luogo.
Sembrava di vivere in un paese magico fatto di mille colori e di vari aromi.

La sera insieme ad altre sue compagne di viaggio e alle donne del paese si faceva abellire le mani con i tipici tatuaggi a lennè.
Era serena e in pace, ma non c'era una sera in cui non pensava a Damiano.
A cosa stesse facendo, se ancora pensasse a lei. Si immergeva in questi pensieri, il ricordo del suo viso impresso nei suoi occhi. Brividi di piacere attraversavano la sua pelle quando ricordava le
loro notti d'amore.

La sua amica Layla la osservava, aveva imparato da buona induista ad ascoltare i silenzi della sua amica.
Allora per farla ritornare alla realtà gli recitava un vecchio proverbio indiano:
"Chi ama pianta un chiodo nel suo cuore." Era sua quella frase, Damiano era un chiodo piantato nel suo cuore. Lo amava, e lo avrebbe amato per sempre.
I colori di quella terra magica gli ricordava i suoi quadri. Il profumo di muschio e tabacco così familiare, l'accompagnava per le strade della città. Lui era dentro di lei, e sarebbe stato così per sempre.

Layla aveva fatto subito amicizia con Rossella, e sapeva tutta la sua storia, in lei la napoletana aveva trovato una buona ascoltatrice.

Una sera mentre erano sotto la sua capanna, si sentirono delle urla strazianti. Le due corsero subito in direzione della voce. Una donna del villaggio aveva in braccio un bambino insangiunato, mentre giocava per strada si era conficcato un palo di ferro in addome. Tutta la gente si era radunata intorno a quella donna, attratti dalle sue urla strazianti.

Rossella fu per un attimo impietrita dalla scena, si sentì catapultata in un film visto.
Ma poi scossa da una forza sovraumana strappo dalle braccia della donna il bambino lo mise su un carretto e ordinò che fosse portato subito in ospedale. Curò quel bambino come se fosse suo figlio, alla debole luce di una lampada vecchissima e con strumenti chirurgici rudimentali insieme a Layla riuscìrono a fermare l'emoraggia.
Le sue mani, ferme da troppo tempo, si muovevano in maniera abile ed esperte. L'adrenalina di un tempo prese a scorrere le sue vene.
Si sentiva finalmente utile come un tempo, la meravigliosa sensazione di poter fare quello per cui era nata.
Quel bambino si salvò, salvando inevitabilmente anche lei.

Da quel giorno, era diventata una specie di divinita da venerare.
La gente lasciava ogni tipo di dono fuori la sua capanna.
Gli faceva piacere tanta riconoscenza, ma sopratutto era felice per aver potuto operare e salvare una vita. Aveva ripreso ad operare senza sosta. Spesso si sentiva stanca, forse perchè non più abituata a certi ritmi.
Renato e Layla gli avevano consigliato di rallentare un'attimo, ma lei ignorava i loro consigli, era stata ferma per troppo tempo e lì c'era tanto da fare.
Finchè un giorno svenne mentre stava operando con Renato un appencite.
Lei pensò che fosse per lo stress, invece Renato l'obbligo a fare degli esami approfonditi per scoprire la causa di quel malessere.

Due mesi dopo.

Damiano.

Due mesi senza di lei, senza ricevere una telefonata, un messaggio. Niente tutto taceva.
Il tempo sembrava essersi fermato intorno a lui.
Invece non era così, tutto stava cambiando.
I lavori alla villa erano terminati, aveva inizato un nuovo lavoro, quella pazza di Giusy lo aveva obbligato ad accettare un posto alla facoltà di arte contemporanea.
Passava le domeniche a pranzo con la famiglia, ormai era diventata una cosa di cui non poteva più fare a meno.
I pochi giorni estivi passarono in un batter d'occhio sotto il sole cocente di Napoli, i suoi amici gli erano stati molto vicino.
Marta e Pierre stava perparando il loro matrimonio. Sua nonna aveva finto la chemio ed era in ottima salute. La pancia di sua sorella cresceva a vista d'occhio, e il povero Kevin doveva subire tutti i capricci tipici delle donne incinte!.
L'euforia cresceva in lui al pensiero di diventatare zio. Quante cose aveva da insegnarli!.

Aveva preso una casa tutta per se, l'aveva arredata e l'aveva riempita delle poche foto che aveva di lui e di Rossella.
La casa di New York l'aveva dato in affitto a un suo amico. Prima o poi lei sarebbe tornata, lo aveva detto lei nel loro primo incontro, Napoli era la sua casa, e si torna sempre dove si è stati bene.

Nel frattempo lui aveva rimesso in ordine la sua vita, non si era mai mosso da lì, nonostante la voglia di scappare fosse sempre lì pronto a tentarlo.
I primi giorni erano stati tremendi, era pieno di rancore. Aveva tentato di rintracciarla, smuovendo mari e monti, era andato anche dai carabienieri, ma questi gli avevano detto che non c'erano motivi di aprire una denuncia per scomparsa, avevano sentito la versione di Elisabetta e conclusero che la privacy di Rosella andava rispettata dato che si era allontanata spontaneamente.
Si  era sentito abbandonato di nuovo e solo. Eppure quella bella mbriana la sentiva come uno spirito che gli vagava sempre intorno.
Quella lettera l'aveva consumata a furia di leggerla. Alla fine si era rassegnato, e si era dato da fare per rimettere insieme i pezzi.

Buona sera!!! Mancano pochi capitoli alla fine.
Sono indecisa se iniziare o no una nuova storia.
Secondo voi dovrei scrivere un'altra? Io avrei già una mezza idea!😜
Come sempre grazie a tutti vi lovooooo! 💖

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora