Capitolo 43

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Quando apri gli occhi Damiano non era vicino a lei.
"Ovvio cosa pretendevi?" Si disse Rossella.
Si alzò e andò a farsi la doccia. Di li a poco sarebbe arrivata ciclone Marta e non voleva che scoprisse qualcosa. Ma come avrebbe potuto nascondere cosa era successo.? I suoi occhi parlavano e l'avrebbero tradita.
Aveva un aspetto florido, e dentro aveva la pace dei sensi. Uscì dalla doccia si asciugò e indosso della biancheria intima pulita. Il problema non era Marta, il problema era il suo fidanzato e la sua famiglia. Non si sentiva molto in colpa verso Ludovico, ma verso la sua famiglia si.
Si avviò nella camera per prendere i vestiti, e vide gli abiti di Damiano ancora per terra. Un sorriso malizioso spuntò sulle sue labbra.
"Non voglio pensarci ora! Poi vedrò!" Voleva godersi quelle ore.
Aveva la camicia di lui in mano, ne stava annusando il profumo. Un rumore di una serratura la fece balzare, indosso la camicia di lui, non sapeva chi fosse e non voleva farsi trovare nuda.

Quando Damiano la vide con la sua camicia deglutì a fatica.
A momenti il grosso vassoio carico di colazione che aveva in mano gli stava per cadere. Si ridestò, <<Buon giorno!>> lascio il vassoio e si avvicinò a lei, lasciandogli un bacio sulla guancia. Lei resto un po' delusa, non si aspettava quella freddezza.
<< Ciao! Pensavo fossi già andato via!>>
<<Non lo avrei mai fatto senza prima salutarti!>>
rimarcando bene il mai.
<< Vieni ti ho preso la colazione!>>
Si misero seduti su un divano damascato, di fronte a loro su un tavolino basso c'era il vassoio con la colazione. Aveva svaligiato il buffet, c'era ogni ben di Dio sopra.
In oltre c'era una rosa gialla con delle sfumature bianche che Rossella prese portandosela al naso.
<<C'erano anche rose rosse, ma non so perché il mio sguardo è caduto su questa di colore giallo!>> disse Damiano.
<<Sono le mie preferite le rose gialle.>>. Affermò lei.
La lascio, e si fiondò sulla colazione. Aveva molta fame, e adorava il cibo. Unica sua fonte di consolazione e piacere, in passato. Aveva messo su un po' di peso, da dopo la tragedia.
Ma non era grassa, era sempre stata formosa.
<< Qualcuno qui ha una fame da lupo!>> esclamò Damiano, che a differenza di lei aveva bevuto solo un caffè.
<< Si in effetti!!>> rispose lei, sorseggiando il cappuccino. <<beh vedo che adori mangiare. Ma quanto mangi? Non sei molto attenta alla linea..>> disse lui con tono sarcastico.
"Ecco si è accorto che sono grassa e non gli piaccio!"penso Rossella. Sì alzò dal divano, aveva la faccia un po' tirata per la delusione. << Dove vai?>> la fermo lui per un braccio.
<< Non ti sarai offesa?>>
Bastò guardarla bene in faccia per darsi un risposta.
<< Stai dicendo che sono grassa e che non ti piaccio! Allora che sei venuto a fare a letto con me?>> Ecco lo aveva detto, non aveva collegato il cervello alla bocca era arrabbiata perché si stava comportando in maniera patetica. Lui si alzò, la strinse per i fianchi e la fece aderire al suo corpo. Indossava ancora la sua camicia, ed era eccitato. << Forse ieri non mi sono spiegato bene...- le sussurrò all'orecchio- se vuoi te lo faccio rivedere quanto mi piaci.>>
Rossella gemette solo a sentire il suo fiato sul collo, sentiva la sua erezione. Lui si sedette sul divano e l'attiro a se, lei gli sali a cavalcioni. Gli piaceva vederla da quella prospettiva. Da quella posizione poteva godere di tutti il suo décolleté e del suo viso. Iniziarono a baciarsi, le mani di lui scivolarono sotto la camicia e cominciarono a palpare i suoi seni. Rossella infilo le dita in quei cappelli voluminosi e iniziò a tirarglieli spingendo la testa di lui sempre più vicina in modo le loro bocche fossero sempre più una dentro un'altra. Damiano che era vestito già per uscire per lavoro, si abbassò i pantaloni quel tanto che bastava per poterla penetrare. Sposto le mutandine di lei a lato e iniziò a entrarle dentro.
Rossella andava su e giù, le mani di lui su suoi fianchi l'accompagnavano nel movimento. Le spinte diventarono sempre più forti. Lui gli prese il viso tra le mani e la obbligo a guardarlo negli occhi. << Non mettere mai più in dubbio il fatto che sono attratto da te... mi piaci da morire così come sei!! E se ti ostini a non capirlo te lo farò capire a modo mio! Lo sai che non amo essere contradetto!!>> disse lui ansimando e con tono di sfida.
Gemette era al culmine, anche lei lo era. Rimise le mani su quei fianchi e la spinse più forte... i loro sguardi non si lasciarono mai. Vennero insieme e lei lesse nei suoi occhi il piacere che gli stava procurando.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora