Capitolo 34

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Uno squillo di telefono di Marta la fece ritornare al presente. Erano circa le venti di sera. Aveva provato a chiamare Rossella, ma questa non le aveva risposto a telefono, così decise di vagare per la città nel tentativo di schiarirsi le idee. Quando senti il suo telefono, lo prese dalla tasca della giacca con la speranza che fosse la sua amica. Invece era Pierre, indugio per un secondo poi rispose :
"Si...."
" Ciao volevo dirti che sto per passare da casa tua, lo so che è sera non vorrei disturbare. Ma ho bisogno del mio pc e di altre cose..."
"Nessun disturbo -rispose lei- io non sono a casa, sono a cena fuori con degli amici. "
Chiuse la telefonata, era irritata,
'che si pigliasse presto quelle quattro pezze che ha lasciato da me.... è così la finiamo qui!.'

Decise di non tornare a casa, non voleva incontrare Pierre, aveva girato tutto il pomeriggio nel tentativo di mettere ordine nella sua testa. In verità più pensava e rimuginava più si sentiva confusa. Era chiaro che lui volesse tagliare con lei. La considerava una falsa, una bugiarda. Una persona incapace di amare. Non avrebbe detto la verità per discolparsi di accuse ingiuste, non voleva la pena di lui. Così si infilò in un bar. Si fece dare una bottiglia di vino. Voleva solo smettere di pensare per un po'. Mentre se ne stava da sola, si avvicinò a lei un volto già rivisto. Era il cameriere presente al matrimonio di Diana. Lei non lo riconobbe subito, mentre lui senza esitare si sedette al suo tavolo e iniziarono a chiacchierare. Era un bel ragazzo moro, alto e con bel fisico. Rosella era molto rilassata e accettava di buon grado le avance di lui, che la stava corteggiando in maniera spudorata.

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Pierre fece scattare la serratura della porta di casa di Marta. Quella casa gli era sempre piaciuta, molto eccentrica proprio come Marta. Non aveva n'è uno stile classico ne moderno. Era una fusione di più stili di arredamento, mescolati insiemi creavano un piacevole contrasto. 'Questa casa è eccentrica come te!' sospiro Pierre rivolgendosi a una foto di Marta poggiata su un mobile. Andò alla ricerca delle sue cose, in realtà a parte il pc che gli serviva per lavoro, non c'era niente di urgente che gli servisse. Era andato lì nella speranza che lei fosse a casa. Aveva passato il pomeriggio con Damiano, avevano parlato di tante cose, il suo pensiero finiva sempre su Marta e su cosa lei nascondesse. Voleva fare un ultimo tentativo, ma ancora una volta si era ritrovato davanti alla strafottenza di quella donna. La cosa lo sdegnava e non poco! Decise di prendere delle camicie che aveva lasciato lì. Cerco nell'armadio ma niente, apri la cabina armadio, si mise a guardare tutti i vestiti di Marta, sembrava di essere in un atelier di alta classe. Vide un tubino nero...un sorriso malizioso gli spunto sulle labbra. Una sera Marta si presentò alla presentazione di un libro, organizzata da lui, aveva indossato quel semplice tubino nero, che le conferiva un aria innocente e casta, le gambe coperte da delle leggere calze autoreggenti nere, e dei tacchi a spillo di vernice nera. Pierre non riusciva a non guardarla, stava letteralmente impazzendo e sentiva il desiderio di prenderla in quel momento. Con una scusa la attirò nel suo ufficio, si frequentavano da poche settimane, chiuse a chiave la porta spense la luce, e senza denudarla del tutto la prese lì sulla sua scrivania. Ancora sentiva il suo profumo su quel vestito, quando un fodero bianco attirò la sua attenzione, sopra c'era il nome di un atelier di abiti da sposa. Lo prese, si sentiva mancare le forze, mentre lo osservava penso alla foto che aveva visto su Facebook, forse il tassello che gli mancava era in quel fodero bianco. Le mani gli tremavano, adagio il fodero sul letto e fece scorrere la lampo, l 'apertura mostro un vestito da sposa. Lo tirò fuori per osservalo, il vestito era di recente fattura al passo con la moda di oggi. Sembrava che fosse stato indossato per poco, nel retro del corpetto mancavano tutti i bottoncini e c'erano degli strappi, come se fosse stato tolto di dosso con forza, la cosa che lo lascio senza fiato fu la gonna del vestito era ridotta a brandelli, come se fosse stato strappato a mano. 'Chi distruggerebbe in maniera così brutale un abito da sposa? E' perché poi, conservarlo e non buttarlo via?' Si chiedeva Pierre, con stupore. Poi lo sbalordimento lasciò posto ad altro. Si senti ridicolo, un burattino nelle mani di Marta, ...Adesso aveva delle domande da porre a Marta, voleva delle risposte. Prese il vestito lo appese all'ingresso della casa. Spense tutte le luce, si sedette davanti al balcone di casa, solo una grossa luna a fargli luce. Iniziò a fumare, senza sosta, cercava di placare tutti gli impulsi che il suo cuore e la sua testa gli mandavano, in una lotta senza tregua. Il pensiero che lei fosse sposata lo attanagliava....cosa significava lui per lei? Si era divertita... era la classica scappatella tra una crisi coniugale e un'altra? Una cosa era certa non sarebbe spuntata un altro giorno senza che avesse della spiegazioni. L'avrebbe aspettata lì, non importava a che ora sarebbe tornata.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora