19°Recensione: Gradier - il mondo sospeso

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Copertina e Titolo:

Mi aggiro silenziosa per gli scaffali di "Anime d'Inchiostro", la piccola bottega immaginaria che dovrebbe essere questo servizio ( chi di voi legge anche la rubrica "Chiacchiere al sapore di Vodka ed Inchiostro" sa di cosa parlo), cercando qualcosa che mi possa soddisfare. Lo sguardo balza sulle mensole in legno, corre veloce da un titolo all'altro finché, una macchia verde sgargiante, non decide di bloccare le pupille. Afferro svelta la Thonet che c'è al mio fianco, ultima sopravvissuta dell'arredamento precedente, issandomi poi a qualche decina di centimetri da terra, in modo da poter raggiungere lo sfavillante volume smeraldo. Non si può certo dire che sia un colore capace di passare inosservato e già questo, potrebbe essere un buon segno. Sfilo il tomo dalla fila di libri che ancora non hanno un titolo, quelli delle recensioni a venire, ed prima di rimettere i piedi sul solido pavimento, mi perdo ad osservare la grafica.

I pro sono molti, mentre i contro un po' di meno, quindi vi farò (come avete visto nella recensione precedente), una piccola lista:

₰ Il background di questa copertina è composto da una gamma di colori che dallo smeraldo, pian piano vira verso il nero, compiendo un movimento che dal lato alto sinistro, si va scurendo, fino a raggiungere l'angolo basso a destra. Questa tecnica, fa sì che non vi sia staticità, ma crea nella percezione una sorta di lento movimento. 

La scelta del verde l'ho trovata assai azzeccata, soprattutto perché si parla di "fate" o comunque di creature appartenenti al folklore britannico/celtico/etc. Tutti conosciamo il più classico "Piccolo Popolo", e ripetendo questo nome nella mente, cosa andiamo a pensare? Boschi, natura, fauna, medioevo. Quali colori sentite di poter associare a questi termini? Sicuramente quello usato dall'autrice comparirà nella vostra lista! Concorderete con me, che sia quindi ben studiata.

₰ La composizione è un altro punto a favore di Isa. Non so voi, ma io ho trovato questa cover piena. Il nome è in alto, molto più piccolo rispetto al titolo principale dell'opera. Si vede, come è giusto che sia, ma non è la prima cosa che salta all'occhio. La figura centrale, quella di una foglia circondata dalla più comunemente chiamata "polvere magica", sembra essere fatta di cristallo. La luce le si riflette contro, distorcendo e saturando i colori che già sono di base alla grafica. Risalta senza diventare un pugno nell'occhio; inoltre, il giallo/arancione che la circonda, non è un elemento di disturbo, perché sul cerchio cromatico, questi due colori seguono quello principale.

 Risalta senza diventare un pugno nell'occhio; inoltre, il giallo/arancione che la circonda, non è un elemento di disturbo, perché sul cerchio cromatico, questi due colori seguono quello principale

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₰ Anche il titolo vuole la sua parte, così, posizionandosi sulla zona più scura della copertina, riprende il colore a tratti saturato ed illuminato, della foglia. E' grande abbastanza per competere con il disegno al centro, si prende infatti quasi un terzo della copertina, impedendo all'attenzione di fuggire.

Sempre parlando del titolo, mi sembra di avervi detto già in precedenza che i nomi, sono difficili da criticare. Gradier, ha la stessa funzione di Narnia: ci svela il luogo in cui tutte le vicende narrate si svolgono. Insomma, pure il sottotitolo ci dice di cosa stiamo parlando, è un po' ardua avere dei dubbi o qualcosa da ridire!

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