Capitolo 14

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« Paolo, mi spiace davvero ma non posso più farlo. »

« Ma come Celeste? Sei la seconda migliore soubrette del locale non puoi farmi questo. Senza preavviso! »

« Lo so, e mi dispiace moltissimo. Scusami, ma.. »

« No, niente ma. Tu non puoi permetterti di fare così. Mi farai perdere un sacco di clienti, lo sai quanta gente attiravi con il tuo numero di pole dance? »

« Lo so... Però... »

« Non c'è però che tenga. Senti, facciamo così. Posso far finta che tu mi abbia dato il preavviso di due settimane ma devi venire ancora una volta. Ti sto facendo un grosso favore Celeste, tienine conto... »

Elena ci pensò su. Cosa poteva succedere ancora? Poi lo doveva a Paolo. Aveva ragione, non poteva mollarlo così su due piedi. Doveva lasciargli il tempo di trovare una sostituta. 

« D'accordo. Un'altra sera e poi ho chiuso. »

« Perfetto, hai fatto la scelta giusta Celeste. Ci vediamo sabato prossimo. »

Mise giù la cornetta e si lasciò cadere sul letto sfatto. Fissava il soffitto, com'era diventato interessante tutto a un tratto. Cosa non si fa per cercare di scappare dai propri pensieri.

"C'era da aspettarselo, Lele. Come ti è venuto in mente che questo sarebbe potuto durare tanto? Anzi, ha già funzionato per troppo tempo è da febbraio che lo faccio... 4 mesi... E nessuno mi aveva ancora scoperta! Uffa però! Mi piaceva così tanto... Poi dove la faccio pole dance adesso? Ci ho provato ad andare in palestra ma questa in zona costa un sacco e prende solo gruppi che non hanno basi. Io quelle cose già le so tutte. Potrei insegnare io... Potrebbe essere un'alternativa. Almeno mi pagherebbero come al Flamingo. Guadagnerei qualcosa e i miei non saprebbero niente. Basta che gli dico che gestisco un corso in palestra... Ma che sto pensando! Sarebbe di nuovo punto e a capo. Non posso continuare così, devo decidermi. Devo rinunciare a questa altra me."

La domenica trascorse tra tormenti e ripensamenti continui. Elena sapeva cosa fosse giusto per lei solo che non riusciva ad accettarlo. Aveva giocato a lungo e quella doppia vita le piaceva, e tanto. Però ora doverci rinunciare di punto in bianco, per colpa di chi poi, non le andava affatto. Luca, non poteva restarsene a casa l'altra sera? Tra tutte doveva notare proprio lei? Con il broncio e questi pensieri fece lo zaino, preparò i vestiti per il lunedì e andò a letto.



« Non capisci. Quella la conosco e, se io so chi è, molto probabilmente lo sai pure tu. »

« Ti sei fissato proprio, eh? » lo prese in giro Giulio.

« Non è una fissa, deve essere così altrimenti sarei veramente diventato matto. »

« Beh, almeno una cosa positiva c'è. »

« Sarebbe dire? »

« Non hai parlato di Elena neanche una volta da sabato. È quasi una settimana, bravo! La stai dimenticando. »

« Elena... Si, no... E? » Ebbe l'illuminazione. « Se fosse che non penso più a Elena ma in realtà sto ancora pensando a lei? »

« Stai delirando, fratello? Torna in te. »

« Sono perfettamente in me. È tutto chiaro... Ora so cosa devo fare. »

« E che devi fare? »

« Trovare Elena. »

« Perché? »

« Perché è la cosa giusta, è l'unica soluzione... Anche tu. »

« Io? Che devo farci io con Lele? »

« Nulla con lei, ma devi trovare Emma. Non vivremo mai bene se staremo lontani da loro. Queste ragazze ci daranno alla testa! »

« Forse la tua è già andata... Di testa, intendo. »

« Ah-ah spiritoso. Cerca di rimettere a posto la tua. Parla con Emma, dille che le vuoi bene e che sei disposto a tutto pur di stare con lei o almeno questo è quello che farò io con Lele... »

« Ma io non... Se poi mi mette il cappio al collo? »

« Non sarà una prigione, vedrai. Starai meglio, e se non funzionerà, beh. Almeno ci avremo provato! In bocca al lupo! » Luca gli diede una pacca sulla spalla e andò per la sua strada.

Attraversò il corridoio e raggiunse la classe delle ragazze. Vide lo zaino di Elena e gli venne l'idea.

Elena uscì dalla palestra accaldata, ma felice. Era in forma e aveva fatto più addominali di tutti, persino dei maschi! Ah, i vantaggi della pole dance! Era abbastanza serena, non aveva visto Luca neanche una volta quella settimana, strano! Era già venerdì è quello che era successo stava diventando un ricordo sbiadito. Era un buon segno: Elena era sicura che se Luca l'avesse riconosciuta sarebbe andato a cercarla subito, senza lasciarle un minuto di tregua, invece non era stato così.

Il suo segreto era ancora tale.

Non aveva paura. Ormai doveva solo partecipare alla serata di sabato è tutto poi si sarebbe concluso, avrebbe salutato le ragazze, Mick e si sarebbe scusata di persona con il suo capo. Niente sarebbe andato storto.

Ognuno prese il proprio zaino e i ragazzi tornarono a casa. Le lezioni erano finite e ormai mancavano solo nove giorni di scuola, cosa poteva succedere ancora? Tutto si stava sistemando.

Dopo mangiato andò a riordinare i libri di scuola sullo scaffale. Prese lo zaino e si accorse che c'era una busta. "Che cos'è?" Pensò tra sé e sé.

La aprì. C'era un foglietto con scritto in stampatello maiuscolo:

DOMANI SERA... CI SARAI, CI SARÒ

~ QUALCUNO


Guardò dentro la busta: c'era il suo guanto, quello del Blue Flamingo.



Una volta che hai perso la tua privacy, ti accorgi di aver perso una cosa estremamente preziosa.

Billy Graham

Mask DownWhere stories live. Discover now