Capitolo 4

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« Perfetto così, ragazzi, per oggi può bastare. » Annunciò Andrea « Buona serata a tutti! »

« Andre, quindi come ci organizziamo per le letture? » Chiese Elena avvicinandoglisi.

« Sì.. Ora vediamo, aspetta che prendo il testo... Direi di usare come traccia il sussidio che è stato usato alla GMG di Cracovia. »

« Buona idea. Domani è una messa per i giovani, parteciperanno anche i ragazzi delle medie? O solo il nostro gruppo? »

« Ci saranno anche i "piccoli"... »

« Allora, che ne dici di leggere quello del 28 giugno? Quello sulla fede... Magari dopo possiamo commentarlo prendendo spunto dalla preghiera. »

« Sì, splendido! A posto. »

Elena sorrise serena.

« Che fai stasera, Lele? » Domandò Andrea.

« Stasera esco. »

« Davvero? Di solito non esci il sabato? »

« Sì, ma questa settimana c'è una festa e Laura, la mia amica di cui ti parlo spesso, ci tiene tanto... Quindi la faccio contenta. »

« Fai bene, dov'è? »

« Non mi ricordo... So che è in centro. »

« Okay, non voglio farti fare tardi! Buona serata! »

« Grazie! »

Guardò l'orologio. Le cinque e un quarto, aveva tutto il tempo di tornare a casa e prepararsi.

Nel tragitto di ritorno telefonò a sua madre e la avvisò che quelle sera sarebbe uscita con gli amici. « Sii coscienziosa, mi raccomando. » Le ricordò la mamma dall'altra parte della cornetta. «Certo, mamma. Stai tranquilla. Ti manderò la buonanotte, come faccio il sabato. Okay? Perfetto. Bacini! »

Salì le scale e finalmente entrò.

" Come mi vesto? " Pensò tra sé e sé.

Aprì l'armadio e ricordò le parole dell'amica. « Bianco e nero... » Si mise a frugare nei cassetti, dai quali tirò fuori circa una decina di possibili abbinamenti.

Era indecisa: meglio un insieme maglia bianca gonna nera o un abito intero? Ci meditò un paio di minuti, alla fine optò per il vestito. Era grazioso il colore passava dal nero scuro all'argento della gonna, un po' scollato forse, ma l'aveva comprato con sua madre e quindi andava bene. Vi abbinò un paio di scarpe classiche con il tacco di si e no 8 cm.

Le 18.30 ancora un'ora e poi si sarebbe preparata. Tirò fuori i libri di fisica e iniziò a fare i compiti per la settimana dopo. Meno male che non trovava le resistenze così resistenti! Era un argomento che le riusciva abbastanza bene e senza troppa fatica. In quell'ora riuscì a risolvere tre problemi. "Buono" Si congratulò con se stessa. Era soddisfatta.

Andò a vestirsi. Infilò l'abito, pettinò i capelli, vi abbinò una collana in acciaio un po' lunga e si mise un po' di mascara e del gloss rosa chiaro. Conclusa la fase trucco si andò a specchiare. Guardò la sua immagine riflessa e sorrise. Non ci aveva messo tanto ma il risultato era ottimo.

Prese una borsetta dove ripose i documenti, 20 euro per il taxi del rientro, le chiavi di casa e il cellulare

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Prese una borsetta dove ripose i documenti, 20 euro per il taxi del rientro, le chiavi di casa e il cellulare. All'ultimo recuperò anche due panini che aveva preparato per lei e l'amica.

Emma arrivò in orario.

«Che bel vestito! » Esclamò Emma non appena la vide. Elena rispose timida poi andarono alla fermata. Per arrivare in centro presero prima il pullman e poi la metro, ci impiegarono una ventina di minuti durante i quali mangiarono i buoni sandwich.

Il locale era già pieno.

La musica era altissima e il buffet era sommerso dalla gente. Al contrario, il piano bar era quasi del tutto libero, solo una decina di sgabelli erano occupati. Emma le indicò il gruppo: c'erano alcuni compagni di classe tra cui Giovanni e Mauro. Più in là Elena scorse anche Manuela e Gabriele e altri che conosceva solo di vista.

« Guarda! C'è Laura! Anche Giulia! » Le fece notare Emma e Lele ne fu contenta. Si girò e andò incontro alle altre.

« Lele! Ci sei anche tu! Wow, non me lo aspettavo! » Esclamò Giulia sorpresa.

« Stavolta l'ho convinta! » Disse trionfante la ragazza bionda.

« Ahahah brava te!... Ahia! Che c'è Em-- Oh. »

« Che succede? » Domandò Elena corrugando la fronte.

« N-Niente.. È che ci sono anche Giulio e... »

« ... Luca. » Completò in un sussurro Lele. « Non importa, ragazze. Emma, è successo tanto tempo fa. Non possono continuare a farci stare male. D'accordo? » L'altra annuì anche se le si leggeva chiaro in faccia che non aveva dimenticato nulla. « Siamo uscite per stare bene e divertirci. Quindi facciamolo! »

Le ragazze annuirono e ripresero a chiacchierare cercando di apparire il più distese possibile e, tempo pochi minuti, si rilassarono davvero. Solo Elena non ci riuscì.

Il problema è che la tensione alimenta tensione, la paura fa paura. E non esiste luogo dove ti liberi della tua testa.

Mask DownWhere stories live. Discover now