'13

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«Era ora!» gridò Madison dal tavolo della cucina.
«Vi aggiungete a noi?» ci chiese Nick.
«Noi in realtà vorremmo andare nella mia stanza, se non vi dispiace» dissi un po' turbata.
«Fate pure» disse Nick sogghignando.

Entrammo nella mia stanza, poggiai le chiavi sulla scrivania e mi buttai sul letto a pancia in giù.
Dustin si guardava un po' intorno, dopo pochi minuti si mise seduto sul letto accanto a me, così mi girai e mi misi a pancia in su.

«Mi sei mancata»
«Anche tu»
«Ma ora finalmente sono qui, e anche tu sei qui» disse.
«Insieme» aggiunsi io sorridendogli.

Mi misi seduta a gambe incrociate sul letto, poi ci fu un abbraccio lunghissimo interrotto dal rumore della porta che si apriva.

«È arrivata la pizza» disse Madison.
«Arriviamo»
«Non preferite mangiarla qui?» ci chiese.
«Ma no dai, se ci siete voi di là stiamo tutti insieme.» disse Dustin.
«Va bene»
«Ora vi raggiungiamo» dissi e Madison scomparve dietro la porta.

Subito dopo ci alzammo dal letto e andammo dagli altri.

«Ehm.. lui è Dustin, è arrivato oggi.»
«Piacere ragazzi»
«Vieni» gli sussurrai e ci sedemmo una accanto all'altro.

«Vi va di vedere un film?»
«Oh grazie, ma ora devo andare, si è fatto tardi.»
«Sei sicuro di non voler rimanere un altro po'» chiese Madison a Dustin.
«No è che domani mi devo svegliare molto presto» si girò verso di me e mi fece l'occhiolino.

«Oh d'accordo. Buonanotte allora»
«Alla prossima. Ciao ragazzi.»
«Ti accompagno a casa» dissi avvicinandomi a lui che era ormai alla porta.

«È poco distante da qua, però ho la macchina qui ai parcheggi, non preoccuparti, fuori fa freddo, resta qui al caldo»
«No, io ti accompagno»
«Su.. ci vediamo domani» mi scostò indietro.
«D'accordo» mi arresi, sapendo come era fatto.
«Notte principessa» disse e mi diede un bacio in fronte.
«Notte ranocchio» lo abbracciai.

Appena chiusa la porta andai in camera mia.

Era ormai l'una e mezza di notte e non riuscivo a dormire, per di più sentivo la televisione del salotto accesa, perciò scesi dal letto ed andai in salotto.

Sul divano non c'era nessuno. Spensi la TV ed andai nella cucina, presi un bicchiere d'acqua ed andai fuori al balcone.

D'un tratto andai a sbattere, caddi all'indietro e l'acqua mi cadde addosso.

«Ehi tutto bene?»
«Cameron? Cosa ci fai all'una e mezza di notte sul balcone?»
«Ti potrei porre la stessa domanda»
«Rispondi»
«Bevevo una birra»
«All'una e mezza di notte.. »
«Si, tu invece che ci fai qui?»
«Non riesco a dormire»
«Come mai? Hai paura del buio?»
«No, perché non ho sonno. Deficiente.»
«Vuoi fare qualcosa?» chiese subito dopo.
«Tipo?»
«Ho già in mente una cosa»
«Cosa?»
«Tranquilla non è quello che pensi tu»
«Facciamo obbligo o verità» disse contento della sua idea.
«Ma cosa sei? Un bambino? Ubriaco?»
«Ubriaco un po', ma so mantenere la lucidità.»
«Infatti si vede. Anni e anni di esperienza» risposi gesticolando.

Poggiò la bottiglia di birra ormai vuota a terra e poi ci sedemmo anche noi lì.

«Se viene verso di me è obbligo, se viene verso di te è verità. Inizia te, su.» disse.
Sbuffai. E feci girare la bottiglia.

La bottiglia si fermò nella sua direzione.
«Ti obbligo a...» mi guardai un po' intorno anche se c'era parecchio buio «...disegnarti dei baffi con un pennarello nero»
«E dove lo trovo un pennarello nero?»
«Aspetta» andai nella mia stanza, presi una penna dalla scrivania e ritornai lì.
«Una penna va bene lo stesso» dissi.
«Disegnameli tu però» disse e mi avvicinai a lui mettendomi in ginocchio.

Appena finì, ci fissammo un attimo, tornai al mio posto e il gioco riprese.

La bottiglia continuò a girare altre mille volte e ad essa si univano anche delle risate.

Nel frattempo prese un'altra bottiglia. Andai a sedermi sul divano e lui si aggiunse a me accompagnato dalla birra la quale si portò alla bocca.

Lo fissavo e mi venivano in mente le risate fatte poco prima e così guardandolo, mi venne da ridere dal nulla.

Le sue guance erano arrossate ed i suoi capelli scompigliati.
Si girò verso di me e si fermò a fissarmi anche lui.

«Mi piace la tua risata» mi disse serio.
«A me no la tua» dissi.
«E come mai?» chiese.
Alzai le spalle non sapedo che dire.
«E che dici bacio bene?»
«Ah non credo e sinceramente non mi interessa un gran ché.»

«Questo potrebbe essere interessante e magari così te lo ricordi meglio» si avvicinò sempre di più a me..
scivolai per terra e così anche lui su di me.

Il suo alito sapeva tremendamente di birra.

Feci in tempo ad afferrare il cuscino e glielo spiaccicai in faccia allontanandolo.

«Cazzo, sei ubriaco Cameron!» strillai in un sussurro.

Lo misi sul divano, siccome Nick dormiva con Mad.

«Sto scomodo.»
«Fa niente.»
«Posso dormire con te?»
«No.»
«Posso dormire con te?»
«No.»
«Dai. Posso dormire con te?»
«No.»

Andai nella mia stanza e mi buttai subito sotto le coperte.

Mi risvegliai nel mezzo della notte, girandomi nel letto. Mi scontrai con un corpo.

«Cameron..» lo mossi con una mano.

È a petto nudo.
Sta a petto nudo.
Evacuare.
Ora.
Subito.

«Mhh..» mugugnò.
Mi arresi e mi poggiai su l''altro lato del letto.
Sentii muovere il materasso e poco dopo due braccia circondarmi.

Stavo per lanciare tutte le madonne del mondo e per tirargli tutti di quegli schiaffi e calci inimagginabili.
Gli diedi un pugno in petto così forte che lo fece bestemmiare.

Ho fatto più presto possibile per fare un altro capitolo. Spero in ogni caso che vi piaccia.
Bacini, cuoricini e
POLPETTE PER TUTTII

~MotherNature

Una scommessa, una maledettissima scommessa-Hug me. Don't Leave Me Alone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora