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Salii al 5° piano e mi misi a cercare la stanza 422..

Una volta trovata, bussai alla porta.
I fogli mi cascarono appena il ragazzo aprii la porta.

Raccolsi i fogli caduti, con l'aiuto del ragazzo.

Una volta in piedi con in mano alcuni fogli sussurrai un 'grazie'.
Lui si alzò subito dopo, con un paio di fogli in mano i quali mi diede subito dopo rivolgendomi un sorriso.

«Che ci fai qui?» disse dopo qualche secondo.
«..Ho questi fogli, che mi ha dato la receptionist. Mi ha chiesto di consegnarli ad un certo..» lessi il nome sul foglio «..Cameron»
«Lascia pure a me. Ora si sta facendo la doccia» disse per poi rivolgermi un altro sorriso.
«Tieni allora.» dissi e gli diedi i fogli.

«Piacere Nick James. Chiamami pure Nick. Sei nuova vero? Non ti ho mai visto prima.» disse con un altro sorriso in volto, che coinvolse anche il mio.
«Si, sono arrivata poco fa. Comunque io sono Kim.»

«Ehi. Mi si sta facendo tardi, devo andare agli allenamenti di basket. Prendi questo..» disse dandomi un fogliettino con su scritto qualcosa, che non lessi ma che misi in tasca.
«Ci si becca in giro Kim» disse correndo via.

*****
Tornai nel mio appartamento e Madison non c'era.

Decisi allora di prendere dei jeans neri, una felpa verde militare e come scarpe delle vans nere. Li portai in bagno e cominciai a riempire la vasca.

Prima d'entrare, feci partire una delle mie playlist sul cellulare.

*********
Dopo un bel bagno rilassante, mi vestii e mi asciugai velocemente i capelli.

Subito dopo mi truccai ed uscii dal bagno dirigendomi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

Presi il cellulare, le cuffiette, i soldi e le chiavi dell'appartamento andando dritta alla porta.

Non avevo idea di dove andare, magari volevo anche perdermi, ero lì da poche ore, ma questo non importava. Avevo bisogno di conoscere il posto, perciò nulla mi avrebbe costretto a stare qui dentro.

Uscii, finalmente, da quel palazzo e infine dal cancello principale.

Accostata, al lato del cancello, stava una macchina nera, su cui era poggiato un ragazzo.

Si girò e mi guardò.

«Ehi!» disse per poi riprendere a parlare «Sei nuova qui?» disse sta volta camminando verso di me con le mani in tasca.

Non risposi.
Sorrise e io lo guardai male.
«Piacere Jake»
«Piacere non mio.»
«Su rilassati! Mica ti stupro eh» feci una faccia strana e lui si mise a ridere.
«Ci mancherebbe guarda» dissi per poi sorridere.

«Non mi hai ancora detto come ti chiami però» lo guardai e poco dopo aggiunse sorridendo «Aspetto una risposta»

«Mi chiamo Kim. Vuoi anche il numero della mia stanza, la mia data di nascita ed il mio codice fiscale?» dico ironica.
«A dire il vero anche il numero del tuo telefono» lo guardai male.
«Per invitarti ad uscire»
«Tu vieni qui al college?»
«Si, ma che c'entra?» rispose.
«Allora non ti serve il mio numero, ci becchiamo lì.»

******
Erano quasi 2 ore che ero fuori ed ero quasi vicino al dormitorio che d'un tratto mi riaffiorarono in mente le parole di Nick:

«Ehi! Mi si sta facendo tardi, devo andare agli allenamenti di basket..»

Una scommessa, una maledettissima scommessa-Hug me. Don't Leave Me Alone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora