d i c i a s e t t e

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Quando Ink si svegliò, era mattina, non troppo tardi.

I raggi solari colpivano tutta la stanza e filtravano dalle finestre.

Il creatore si alzò dal letto un po' dolorante, e uscì dalla stanza, aspettandosi di vedere i due compagni.

Ma non c'erano.

Li cercò per tutta la casa ma non li trovò.

Ink pensò che fossero usciti presto per qualche motivo, e cercò di lasciar perdere, anche se quando uscivano senza avvisare, Dream si preoccupava sempre di Ink e gli lasciava un bigliettino, ma non c'era traccia neanche di quest'ultimo.

Ink allora decise di chiamare Error.
Afferrò la collana e la strinse al petto, per poi, come se fosse un genio della lampada, far comparire Error.

-Buongiorno.- disse Error appena fu davanti a lui.

-A te, Error.- rispose Ink con un leggero sorriso, anche se continuava ad essere preoccupato per Dream e Blue.

-Hai bisogno di qualcosa?- chiese il distruttore con sguardo interrogativo.

-No, cioè si, cioè...io...n-non proprio...- Ink abbassò lo sguardo e si grattò la nuca imbarazzato.

-Mh, allora mi hai chiamato per qualcos'altro?- disse con un sorrisino malizioso.

Ink arcobalenì.

-N-No! Cioè non come pensi tu...insomma, volevo parlarti.- tagliò corto fin troppo a disagio.

Error si avvicinò.

-Dimmi pure.- mise le mani nelle tasche.

-T-Tu...ci vai alla festa di Undertale?-

Error si stupì un po' di quella domanda.

-No, molto probabilmente. Tu?-

-Non credo, ma se mi riprendo completamente questo pomeriggio potrei anche venire, in fondo Fresh ci teneva.- disse Ink, ma gli parve di aver annoiato Error raccontandogli dei fatti suoi e stette zitto.

Error annuì.

-Come mai questa domanda?-

Ink si bloccò un attimo.

-S-Semplice curiosità.- forzò un sorriso.

Calò il silenzio e Ink si sentì stupido per aver chiamato Error senza motivo.

-E tu...perché non hai intenzione di andarci?- chiese per continuare la conversazione che sembrava morire.

-...beh...a dire la verità...- Error giallì in volto e puntò lo sguardo altrove.

-Diciamo che non volevo lasciarti solo. Credevo che a causa della febbre non saresti andato neanche tu e che quindi avremmo potuto passare del tempo insieme...m-ma...v-vedo che stai meglio! Sei in forma, quindi se ci vai io non ho problemi! Cioè, non che tu sia un problema assolutamente, io non ci volevo andare dal principio però, cioè io non...cioè se tu ci vai io vengo ma-- Error non finì di parlare che Ink lo tirò a se facendoli scontrare.

Error era imbarazzato e anche Ink, ma aveva bisogno di lui.
Lo trattava così bene da quando era rimasto incinto, e Ink credeva che forse qualcosa la ricordasse.

Lo trattava come una principessa, sempre disponibile e gentile, e adorava quando era imbarazzato.

Error non perse tempo e dopo qualche secondo gli prese il viso con entrambe le mani e lo baciò.

Prima dolcemente, poi il bacio si fece sempre più appassionato.

Ink non era per nulla in imbarazzo, lo voleva quel contatto, lo desiderava da tanto, perché lo rilassava, come fosse morfina.

Quando si staccarono erano entrambi ansimanti e senza fiato.

Ink voleva dirgli del posto, che c'era stato di nuovo, ma una fitta alla pancia lo fece accasciare.

Error si allarmò subito e corse in suo soccorso.

-Ink, Ink! Stai bene? Diamine Ink resta con me!- lo supplicò il distruttore ma Ink non rispose, e perse i sensi.

One Night// ErrorinkWhere stories live. Discover now