CIII. Vedete questo piccolo corpicino?

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«niente, Judith si stava congratulando con me per il bambino» dico allontanandomi da mia sorella.

Mi fa così strano dirlo e ed è ancora più strana la sua faccia quando sente la parola 'bambino'.

«oh, okay...se vuoi puoi rimanere per cena» propone James e vorrei tanto interromperlo ma non mi sembra il caso.

«mi dispiace ma ho un impegno, ero passata solo per farvi gli auguri» dice con un sorriso falso in viso.

«allora sarà per la prossima volta» afferma il moro per poi salutare Judith con un cenno ed andare al piano di sopra.

«sei incinta?» questo sento appena James è abbastanza lontano da non poterlo fare.

«si, sono al secondo mese di gravidanza» sospiro.

«tralasciando tutto, sono felice per voi» dice con gli occhi lucidi.

«Judith io non voglio perderti come sorella»

«non mi perderai, solo che in questi giorni voglio stare da sola...nonostante questo io per te ci sarò sempre» le sue parole sembrano levarmi un grande peso.

Senza saluti e senza gesti, Judith esce dalla casa lasciandomi con gli occhi a fissare il vuoto.

«ehi piccola, che hai?» mi chiede James. Non mi sono neanche accorta della sua presenza.

«niente, ho solo fame» mento con un sorriso tirato sulle labbra.

*

1 settimana dopo

«piccola sei pronta?» la testa di James spunta dalla porta della camera da letto verso l'interno.

«si» rispondo guardandomi allo specchio.

La pancia verso il secondo mese di gravidanza inizia a non essere più completamente piatta.

Il corpo del moro si avvicina al mio tanto da avvolgere il mio bacino con le sue braccia. Successivamente poggia le mani sulla mia pancia coperta, sollevando poi la maglia.

«la pancetta ti dona» mormora con la testa nell'incavo del mio collo. Mi giro verso di lui e poggio le mie labbra su quelle di James.

«ho un'ansia terribile» sospiro dopo il bacio. Il Dr.Lawrence ci ha chiamato dicendoci di dover fare la visita di controllo del secondo mese.

«andrà tutto bene amore, non preoccuparti» mi bacia la fronte ed io chiudo gli occhi godendomi il gesto.

Aggiusto la maglia e prendo la borsa.

«okay, adesso possiamo andare» dico e James annuisce.

Durante il viaggio verso la clinica, il mio ragazzo cerca in tutti i modi di tranquillizzarmi.

«siamo arrivati piccola» mi schiocca una mano sulla coscia ed io faccio un respiro profondo. James scoppia a ridere guardandomi.

«che ti ridi coglione!» gli lascio un paio di schiaffi sulla spalla ma lui mi afferra i polsi e mi attira a sé.

«sei davvero una persona buffa» dice baciandomi la punta del naso.

«è il primo aggettivo con il quale mi hai definito la prima volta che abbiamo parlato da persone civili» faccio un salto nel passato.

«come potrei dimenticare quel giorno, è stato il momento in cui ti ho guardato con occhi diversi per la prima volta» dice dolcemente.

Innamorata del mio Inferno 2Where stories live. Discover now