LXXV. Cercasi cameriera con doti da ballerina

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Le mie converse scalciano i piccoli sassolini che intralciano la mia passeggiata per il primo parco che ho trovato.

Fa abbastanza freddo ma dentro di me le temperature sono proprio sotto zero.
Non so dove James sia finito ma in questo preciso istante non mi interessa.

Dopo un paio di ore il mio stomaco inizia a brontolare e con me non ho né cellulare ne soldi quindi sono fottuta.

Sono le 3 del pomeriggio quando finisco in una stradina della città e arrivo fuori un locale.

Sulla porta di esso c'è un annuncio:
Cercasi cameriera con doti da ballerina ;)

Il posto non mi convince tanto ma io ho bisogno di soldi quindi devo trovarmi un lavoro.

Provo ad aprire la porta e vedo che è aperta così entro senza tanti problemi trovando un locale, sembra una discoteca, al buio.

Si sente solo il rumore dei miei passi e la cosa è abbastanza inquietante.

«hai bisogno di qualcosa dolcezza?» una voce roca e profonda mi fa quasi saltare dalla paura.

Poco dopo le luci si accendono e un uomo alto e abbastanza robusto viene illuminato mentre esce da una porta.

«io ho visto...l'annuncio qui fuori» deglutisco e cerco di respirare regolarmente visto che il cuore mi batte forte.

«bene piccola, forza avvicinati, non ti mangio mica» dice e non credo sia stata una buona idea entrare.

Non mi muovo di un passo così lui sospira ma non si avvicina.

«allora tesoro, hai già fatto la cameriera in qualche discoteca?» chiede sedendosi su uno scalino che porta poi ad un cubo.

«no...io non ho mai lavorato» mormoro e lui annuisce.

«vedi per lavorare qui dentro devi avere le palle anche se sei una ragazza» dice rimanendomi confusa.

«in che senso?» chiedo.

Si dirige al bancone degli alcolici e si versa un liquore dal colore verde.

«vuoi qualcosa tu?» mi chiede.

«un bicchiere d'acqua» rispondo e lui sorride per poi versarmelo.

«delle sere ti possono capitare ragazzi che vogliono scopare e tu devi saperti difendere e non solo a parole» dice.

«ma lei chi è?» chiedo ignorando la sua precedente affermazione.

«dolcezza io sono il capo di questo locale e prima che mi arrivi ai piedi piangendo per essere stata stuprata vorrei avvertirti» dice e io deglutisco mentre lui finisce con un solo sorso il liquido all'interno del bicchiere.

Mi serve assolutamente un lavoro e di questi tempi è difficile trovarne uno quindi devo accettare.

«okay...io sarei disposta a lavorare qui» sospiro e lui mi sorride con soddisfazione.

«per me puoi iniziare a lavorare già da stasera» dice e io annuisco.

«adesso ti chiamo Alex, è un ragazzo che lavora qui da un paio di anni e ti spiegherà quello che devi fare okay?» mi chiede e io acconsento con il capo.

Innamorata del mio Inferno 2Where stories live. Discover now