XCIX. Il test del DNA

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Stamattina mi sono alzata presto, infatti adesso sono solo le 8. Non sono riuscita a dormire tanto sia per alcune nausee dovute alla gravidanza sia per il test del DNA.

Sento dei passi su per le scale così mi giro verso esse trovandomi la figura di James con i capelli scompigliati.

«da quando sei così mattiniera?» chiede sbadigliando per poi venirmi incontro.

Faccio spallucce stampandogli un piccolo bacio sulle labbra.

«piccola alle 9:30 ho appuntamento con Rick» mi informa e io lo guardo male.

«okay okay sto zitto» ridacchia e io sussurro un "bravo".

«stamattina ti preparerò la colazione quindi approfittane» gli dico e lui mi bacia la fronte.

«sicura di essere Amie? Ci sono troppe cose che non quadrano...» dice e io lo colpisco scherzosamente sul petto.

«stronzo, io sono una ragazza perfetta» rispondo.

«convinta la bimba» mormora tirandomi poi una pacca sul sedere.

«okay, adesso te la prepari tu» dico sedendomi sullo sgabello.

«ma io scherzavo!» dice quasi pregandomi.

«ed io no! Forza accendi i fornelli» gli sorrido maleficamente.

«non ho tanta fame in verità» dice diminuendo la distanza tra i nostri corpi.

Me lo trovo a pochi centimetri da me e con le mani sui miei fianchi.

Sento il mio corpo essere sollevato e poggiato sul bancone della cucina.
Le sue braccia circondano la mia vita e sento poi i nostri petti a contatto.

«piccola oggi io-» James viene interrotto dal mio iPhone che suona.

Allunga il braccio e lo prende.

«è un numero sconosciuto» mi informa e io mi mordo il labbro sperando che non sia mio padre...Luke.

«pronto?» rispondo.

«Ehi Amie, sono Andrew» non so se esserne più tranquilla o meno.

«ehm si dimmi» dico mentre lo sguardo confuso di James si posa su di me.

«possiamo anticipare l'appuntamento alle 9 visto che alle 9:30 devo stare in ufficio?» chiede.

«oh...certo, adesso devo andare» senza neanche aspettare una sua risposta chiudo la chiamata.

«chi è?» il moro poggia i palmi delle mani ai lati delle mie gambe.

«è un po' complicato da spiegare» sospiro sorridendo debolmente.

«ho un cervello baby, capirò» afferma è quasi non scoppio a ridere.

«perché stavi per ridere stronzetta?» mi lancia un occhiataccia scherzosa.

«avevi detto di avere un cervello» faccio spallucce continuando a sorridere.

«fanculo, adesso spiega il fatto complicato» dice James e io annuisco.

Innamorata del mio Inferno 2Where stories live. Discover now