9. Not perfect enought

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"Andiamo a fare colazione?" Domandai cercando di togliermi quella situazione un po problematica.
"Okay " rispose Jake
Ci alzammo contemporaneamente e andammo in cucina.
La situazione di prima era stata un po imbarazzante.
Mangiammo dei biscotti e bevemmo un caffè.
"Penso che tu debba spiegarmi un po di cose"
"Hai ragione... Ma spero di riuscire a spiegartele una alla volta"
"Beh allora questo è il momento giusto per cominciare"
"Okay, beh, allora parti pure con la prima domanda " rispose lui sospirando
"Berry é mio fratello?"
So che in quel momento avrei potuto chiedergli qualsiasi cosa ma quella era la domanda alla quale mi premeva avere risposta.
"No, Berry non é tuo fratello, lui... È..."
"...È... Cosa !?!"
"Mio fratello"
"Coosaa!?!" Urlai
"Già, ha 3 anni più di me e dopo l'incidente gli ho chiesto di prendersi cura di te"
"Perché tutte le volte che io sono venuta a casa tua non l'ho mai visto?"
"Quando aveva... 16 anni.. Lui è andato via di casa "
Una velocissima lacrima mi scivolò sulla guancia.
Jake si alzò di scatto e mi asciugò il viso.
"Non piangere"
Appoggiò la sua mano dietro la mia testa ma con ancora il suo pollice sulla mia guancia.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo. I nostri occhi si alternavano a guardarsi e a guardare le labbra altrui.
Jake cominciò a torturarsi quel piccolo piercing nero che aveva sul labbro inferiore.
I nostri corpi si avvicinarono.
Lui tenne la sua mano dietro la mia nuca e fece lentamente scivolare l'altro braccio sul mio fianco sinistro.
Avvicinò la testa alla mia e le sue labbra toccarono le mie.
Il suo corpo toccò il mio.
La sua lingua toccò l'accesso alla mia bocca ma io glielo negai.
Dai cavolo era Jake!
Cosa mi passava per la testa?
Il tuo migliore amico cavolo!
Mi staccai velocemente da lui.
"Sc.. Scusa" dissi io " non so cosa mi è preso"
"Coosa?"
"Noi.. Non possiamo stare insieme"
"Senti Jen, tu mi piaci, mi sei sempre piaciuta, fin da quando eravamo piccoli"
"Jake... Io credo che sia meglio che vada a casa.."
"Perché ?"
Non sapevo davvero cosa rispondere
"Non ho avvisato Berry che sarei andata via per la notte"
"Okay ma.. Con cosa torni a casa?"
"Jake! Basta ! Sto cercando di andarmene, lasciamelo fare!"
"Okay, ti accompagno io"
"Te ne sarei grato"
Dopo circa mezz'ora salimmo in macchina, ovviamente in silenzio entrambi
C'era molto vento perché i finestrini erano aperti, così mi vennero i brividi.
Jake se ne accorse subito.
Accostò e si tolse la felpa, nel sollevarla si alzò lievemente la maglia così io intravidi il suo fisico palestrato.
"Tieni" disse porgendomi la felpa
"Grazie" risposi cordialmente
Prima che potessimo ripartire misi la mia mano sopra la sua che era posata sul freno a mano.
"Non voglio rovinare la nostra amicizia Jake, ma io ora non mi sento pronta per stare con qualcuno"
"Okay, quando sarai pronta fammelo sapere" rispose con la mascella tesa
"Okay..." Accennai un sorriso
Non parlammo per il resto del viaggio.
Rivolevo il MIO Jake, non il Jake innamorato di me, ma il Jake che mi da la felpa perché si accorge che ho freddo...
Scesi mezzo isolato prima di casa mia per evitare che Berry venisse a sapere della storia di Jake.
"C'è nessuno?" Chiesi entrando in casa
Non udendo risposta entrai in salotto.
La scena che vidi mi immobilizzò.
Berry e Kate
Si stavano baciando. Sul mio divano.
"Posso spiegare" disse Kate
"Non mi devi una spiegazione Kate"
"Ci vediamo a scuola ?"
" onestamente spero di no..." Risposi acida andando a rifugiarmi in camera mia
Non me ne stava andando dritta una, prima Jake, poi Kate e Berry.
Perché proprio a me ? Di niente bello mi stava accadendo da un bel po'.
Il giorno dopo mi svegliai e senza andare neanche a salutare Berry, mi vestii e uscii.
Indossavo dei jeans corti neri, una t-shirt bianca e le converse.
Presi lo zaino e mi diressi verso la fermata del bus.
Avevo alle orecchie le mie cuffiette blu notte, quando arrivai alla fermata, mi accorsi che la mia mente non voleva portarmi a scuola, dove volevo andare veramente?
[...]
"Grazie mille Hannah"
"Ma figurati Jen, è un piacere"
"Quanto ti devo?" Domandai
"Niente, sei di casa, ci vediamo presto spero!"
"Grazie, si spero di rivederci "
Uscii dal negozio con un piccolo piercing all'orecchio, era davvero carina, ma anche un po doloroso.
Ricevetti un messaggio da Matt << ma dove sei? Tutto bene>>
<<oggi non vengo a scuola, a domani Matt>>
Per una volta volevo fare qualcosa di trasgressivo, sono sempre stata la ragazza perfetta, mi sono un po stufata.
Senza accorgermene andai a sbattere contro una macchina scura, con il finestrino aperto.
"Bel piercing" disse Jake
"Adesso mi segui anche?"
" sei tu che sei venuta contro di me eh "
"Cosa ci fai qui?"
" adesso un ragazzo non può neanche più girare in macchina tranquillo?"
"Devo andare Jake" cominciai a camminare velocemente verso casa
Sentii il rumore della sua macchina che mi seguiva, un piccolo sorriso mi nacque sul viso, ma lo levai subito.
Raggiunsi casa mia e cercai le chiavi nello zaino.
Dove diamine erano?
Perché non riuscivo a trovarle?
E se non le avessi prese?
"Cerchi queste ?" Disse Jake con un paio di chiavi in mano
"No, non sono le mie"
"Proviamo"
Inserì le chiavi nella serratura, e la porta si aprì.
"Oh, beh grazie"
"Non mi inviti ad entrare?" Disse con un sorrisino "ti ho salvato la giornata"
" beh, okay, ma ho paura che tu possa stuprarmi " dissi con una risata nervosa
"Se non ti cambi potrei pensarci seriamente allo stuprarti" rispose ridendo.
Ma io non stavo ridendo.
"Vado un secondo in camera"
" vado in cucina " rispose lui
Salii le scale ed entrai in camera, chiusi la porta a chiave per sicurezza e mi cambiai, misi dei leggins, dei calzini e una felpa di Berry.
Poi tornai di sotto, trovai Jake seduto sul divano, con una foto in mano, e una lacrima sul suo viso.
"Cosa è successo?"
"Mi manca..."
"Cosa?" Chiesi avvicinandomi
Lentamente girò una fotografia stampata, con me e lui abbracciati da dietro, avevo 6 anni in quella foto....
"Me e te amici, mi manca"
" Jake noi siamo amici"
"Ma non come prima, sono un vero idiota, fin da quando eravamo piccoli fu mi sei sempre piaciuta, ma non ho mai avuto il coraggio di farmi avanti, e ora... Mi sono fatto avanti e ho rovinato tutto."
Si alzò in piedi, non potei resistere, così misi le mie braccia intorno al suo collo e appoggiai la testa al suo petto.
Strinsi forte.
Lui mise le sue mani sui miei fianchi  e mi prese in braccio, io a quel punto strinsi le gambe intorno alla sua vita.
Appoggiammo la testa uno sulla spalla dell'altra.
Ed entrambi scoppiamo a piangere.
"Mi sei mancato mio grande amore" sussurrai
"Mi sei mancata piccola mia" rispose lui piano


||spazio autrice||
Scusateee, non ho potuto aggiornare prima per vari motivi.
Spero vi sia piaciuto il capitolo
-lasciate un commento e/o una stellina
-scusate gli errori grammaticali
-potreste fare pubblicità al mio libro
-questo capitolo è dedicato alla mia persona, che mi ha stressato tanto perché io aggiornassi 😘✌🏻️❤️

Il mio grande amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora