Capitolo Sette

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Sherry

È mattino. Secondo la mia agenda, tra 2 ore e mezza devo essere da Amuro.
Mi vengono i brividi quando penso a lui... e io che pensavo che non avrei più avuto problemi sapendo che il boss dell'organizzazione era in prigione. Mi sbagliavo.

È sabato quindi non ci sono lezioni.
Mi preparo, prendo la borsa che avevo preparato in precedenza ed esco.

Ha detto di abitare vicino a Ran e 2 porte più avanti del "Poirot". Seguo le indicazioni e la trovo.

Vedo la sua auto parcheggiata lì di fronte così riconosco subito l'edificio.

Sapendo che lui fa parte dell'OIN, ho portato una pistola con 3 proiettili, sperando di non doverla usare.

Busso.

Sento che qualcuno si sta avvicinando dall'interno e dopo qualche secondo apre.

Mi sento arrossire di colpo. Lo guardo. È a petto nudo. Abbasso gli occhi verso i suoi addominali e deglutisco impercettibilmente.

Oltre ad essere attraente e intelligente è anche... un criminale, e io non ci devo avere niente a che fare. Distolgo lo sguardo dal suo corpo e lo sento ridere. Quanto mi innervosisce.

Bourbon

Mi ero fatto una doccia fredda di prima mattina. Ho bevuto il mio solito caffè e ho letto le più recenti notizie del giorno. Per cui non ho avuto tempo di asciugarmi e vestirmi come si deve e visto che non mi andava di farla aspettare aprii direttamente la porta. Non m'importa se sono a petto nudo e solo con un asciugamano in vita.

I miei calcoli erano esatti, diventa rossa.
Mi metto una mano fra i capelli e intanto guardo il suo abbigliamento.

Quella gonna che indossa mette in evidenza le sue gambe perfette e quegli stivaletti la fanno più alta, anche se sono comunque più alto di lei.

《Allora ti vuoi decidere ad entrare o vuoi rimanere lì ferma ad aspettare che mi cada?》dico indicando l'asciugamano che copre le mie parti inferiori.

《Fottiti.》mi risponde acida e mi sposta dalla porta.

《Fai come se fossi a casa tua》rido ironico.

《Mi metto qualcosa e torno》dico sghignazzando, lasciandola in balia dei suoi pensieri nel bel mezzo del mio appartamento.

《Dammi la borsa, la poggio nella stanza affianco》devo controllare che si fidi di me e se cerca di non darmela significa che sta nascondendo qualcosa, molto probabilmente un'arma, in caso io avessi qualche cattiva intenzione. Cosa che ho assolutamente.

《Emh, no faccio io.》ecco la conferma.

《Okay》le sorrido ma non mi fido neanche io di lei. Mi avvio in camera e prendo la solita camicia bianca e metto dei jeans scuri.

Poi dalla mia collezione d'armi prendo una pistola carica... più tardi l'avrei minacciata.

Esco dalla stanza nascondendo la pistola a portata di mano in un vaso che ho nascosto

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Esco dalla stanza nascondendo la pistola a portata di mano in un vaso che ho nascosto.

La vedo già seduta al tavolo, di spalle, che sistema i libri e gli appunti di scienze presumo.

《Mancato?》dico con un sorrisetto.

Lei alza il dito medio di tutta risposta senza neanche voltarmi. Io sorrido. Mi sorprende la sua sfacciataggine.

Continua...

Zero || BourbonWo Geschichten leben. Entdecke jetzt