Capitolo Venticinque

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《Ma guarda, un criminale che mi parla di giustizia》ride.

《Sì vabbè》rispondo fregandomene《dai, spogliati e metti il pigiama, su.》

《Come scusa?》
《Hai sentito, dai, muoviti.》
《No!》esclama contrariata.

《Senti》dico con una voce abbastanza minacciosa《se non ti spogli tu, sarò io a farlo》dico avvicinandomi al suo viso《 e non so...》continuo sussurrando sul suo collo《...se riuscirei a fermare tutte le mie azioni》poi mi riallontano e le sorrido.

Deglutisce leggermente rossa.
《Okay ma almeno esci》ordina riluttante.
Mi giro ignorando la sua richiesta.

《Guarda che io adoro il nero, soprattutto nei capi intimi》ammetto divertito.
《Oh ma a me non importa, il problema sei tu》sbuffa.
《Cosa? Perché?》le domando ridendo.
《Sai, oggi al ballo Akai si è dichiarato, più o meno...》dice con voce sognante.
《...e non vorrei rovinare tutto a causa tua, perché anch'io lo amo》dice ovvia.
Non resisto più e mi giro, guardandola.

Il suo viso si tinge di un rosso scarlatto e coprendosi subito mi sgrida《Non ti permettere! Girati imme-》

Ma io le parlo sopra《A causa mia? E perché mai?》dico sorridendo e avvicinandomi pian piano a lei.

La rossa retrocede fino a ritrovarsi incastrata tra me e il suo letto.

《Beh, perché...》non trova una risposta convincente da darmi. Quindi la aiuto.

《Forse perché provi qualcosa per il sottoscritto》dico fiero.
《Ma perfavore》dice voltandosi per non guardarmi.

Non si accorge che io intanto la sto ammirando con piacere. Tutto ciò che ha addosso sono un reggiseno e degli slip neri e mi ritrovo a mordermi le labbra con forza.

《Avanti ammettilo》dico avvicinando il viso verso di lei《nemmeno tu puoi resistermi》dico inarcando le sopracciglia con fare modesto.

《L'importante è che tu ne sia convinto, mi raccomando》risponde con sarcasmo dirigendosi verso la scrivania per prendere la camicia da notte bianca poggiata su una sedia.

Godo di una vista mozzafiato. Pare si sia dimenticata del fatto che sia mezza nuda davanti a me.

Cogliendo questo suo attimo di distrazione, poggio le mie fredde mani sui suoi fianchi, stringendoli. Vedo che si irrigidisce al mio tocco ma non si volta, così le sussurro:《E Akai ha almeno la minima idea delle sensazioni che ti faccio provare?》

Poi comincio a lasciarle una scia di baci lungo il collo e sembra averne piacere. Bene.

《O di che effetto ti fanno i miei baci?》continuo.

Mi allontana. Si mette la camicia di seta bianca aperta che le arriva a metà coscia e viene lei in maniera provocante verso di me.

《E se invece fossi tu quello che non può resistermi?》dice facendomi sedere sul letto.

《Sarai bello quanto vuoi ma...》si mette a cavalcioni su di me《...sei tu quello che ha un debole per la sottoscritta.》

Mi coglie di sorpresa quando inizia a baciarmi la guancia, continuando verso la bocca finché finalmente non risento le sue magnifiche labbra sulle mie.

Con la foga del momento, sposto le mie mani dai suoi fianchi al suo fondoschiena, facendola accomodare completamente su di me.

《Sai, per essere una che non esce molto, ci sai fare con i ragazzi.》mi complimento dato che con qualche bacio e con i movimenti provocanti del suo corpo è riuscita ad eccitarmi.

Considerata la sua posizione, torno a metterle le mani sui fianchi, per darle stabilità e non rischiare di farla cadere.

Comincio a tormentarle il collo, la mia zona preferita dove lasciare segni di passaggio.

Inizio a succhiare parte della pelle e preso dalla mia opera, la sento gemere.
Ora che lo vedo, il succhiotto che le ho fatto è abbastanza violaceo e visibile. Le sorrido maliziosamente, contento del mio operato.

Ancora confusa dal piacere, inizia a sbottonarmi velocemente la camicia, liberando il mio torso dal tessuto stretto, pronto anch'esso per essere marcato.

La rossa non ci pensa due volte e comincia a lasciare dei baci lenti lungo il mio addome, fino ad arrivare al mio basso ventre.

Preso dall'euforia del momento comincio a slacciarmi anche la cintura dei pantaloni.

Quando però finalmente faccio scivolare le mani lungo la sua schiena, iniziando a giocherellare con i ganci del suo reggiseno, sembra tornare in sé, alzandosi.

《È-è tardi》dice coprendosi improvvisamente imbarazzata《perfavore vai...》si gira, regalandomi un'ultima volta la vista delle sue meravigliose gambe nude e del suo fondoschiena coperto lievemente dalla camicia da notte.

Pare si sia resa conto della situazione.

Dalla tasca dei pantaloni tiro fuori una sigaretta e l'accendino. Faccio un tiro veloce.

《Come vuoi》dico spostandomi un po' di capelli dalla fronte. Mi riabbottono la camicia e mi sistemo i pantaloni. A casa mi occuperò della situazione là sotto.

Peccato, iniziavo a divertirmi.
Esco dalla stanza lasciando una scia di fumo, e me ne vado facendole un cenno di saluto.

Continua...

Zero || BourbonWo Geschichten leben. Entdecke jetzt