Capitolo 14.

600 39 1
                                    

-E questo era l'ultimo!

Dissi sistemando la sveglia sul comodino, che fatica svuotare gli scatoloni!

-Finalmente, adesso è tutto apposto.

Rispose Diego mettendo il suo braccio attorno alla mia spalla.
Eravamo fieri di tutta quella fatica, era anche ora di cena, ma chi trovava la forza per cucinare?

-Senti, che ne dici di venire con me ad una festa stasera? È a casa di Mirko quindi ci sono anche i ragazzi.

Aggiunse Diego.
Mio Dio, ma con quale faccia me lo stava chiedendo? Ero stanchissima!

-Sono stanca Diego, mangiamo e andiamo a dormire per favore.

E apriti cielo.

-Andiamo sy! Ordiniamo qualcosa per cena e andiamo a quella festa per favore! Non ho intenzione di rimanere a casa, quindi rimarresti qui da sola! Io ci voglio andare, voglio divertirmi con i ragazzi e con te, ma se proprio non vuoi venire rimani qui eh...

-Diego ma sei scemo? Non solo mi stai mancando di rispetto come persona, ma anche come fidanzata! Ceh tu mi stai dicendo che nonostante io abbia iniziato a lavorare e mi sia trasferita qui da te senza pensare a mia mamma che sta da sola, tu lasceresti qui la tua ragazza per tutta la notte? Sei un bambino!

-Oh io adesso sarei un bambino! E non ti sto mancano per niente di rispetto, sai, io preferisco divertirmi con la gente che amo anziché stare qui a oziare e a sprecare un giorno di vita! Ti ho chiesto di venire, e se non vuoi rimani qua! Non ti obbligo!

-Va bene Diego, la ragione deve essere sempre tua, sai che c'è? Vaffanculo! Mangia pure da solo e va a quella cazzo di festa, io vado a dormire.

Andai subito in camera nostra e mi infilai sotto le coperte cercando di dormire. Ero davvero nervosa.
Diego fece davvero quello che gli consigliai durante la lite: mangiò e andò a quella festa.
Era proprio un bambino.

Ore 3.00
Di Diego ancora nessuna traccia ed io sono più che sveglia.
Volevo proprio vedere com'era questa festa.
Misi dei vestiti semplici, legai i capelli e andai a vedere cosa stesse combinando a casa di Mirko.

Il pieno caos.
Puttanelle e ubriaconi sparsi nella casa, musica assordante, gente che spacciava, altri scopavano e altri stavano per i cazzi loro.

-Diego!

Dissi fra me e me, ero felice di averlo trovato, ma il sorriso che mi spuntò sulle labbra scomparve subito quando lo vidi ballare con due ragazze, sapevo che era ubriaco, ma la cosa non mi andava a genio.

-Sy, sei venuta!

Disse Gionata, era proprio dietro di me.

-Sono venuta qui a riprendere Diego, anche se lo vedo molto impegnato in questo momento.

Risposi facendo cenno verso di lui, e me ne andai.

Ero totalmente schifata dal suo comportamento, non volevo sapere altro altrimenti sarebbe finita molto male.

La psicologia dell'amore.|Izi.Where stories live. Discover now