-Sy, andiamo? Ti accompagno!
Dice mia mamma.
Ah già, la psicologa.
Me ne ero totalmente dimenticata.-Si, scusami me ne ero dimenticata, vado un attimo in bagno. Aspettami pure in macchina.
Risposi.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio.-Okay Syria, è tutto apposto.
Non sarà nulla di che quindi calmati.Dissi fra me e me.
-Ciao mamma! Ti chiamo quando abbiamo finito!
Dissi aprendo lo sportello della macchina.
Sorrise e mi sussurro' un 'ti voglio bene' all'orecchio.Non ero in pace con me, non ero in pace con me stessa da anni.
Non potevo continuare a vivere così, potevo farmi seriamente del male. Mia mamma aveva ragione. Avevo bisogno di aiuto.
Così feci, arrivai nel luogo previsto, mi feci coraggio e citofonai.-Si?
-Salve, sono qui per la psicologa Alice.
-Le apro subito.
Portone aperto.
Salgo fino al secondo piano ed entro. Non c'era nessuno quindi io ero la prima. Aiuto.-Prego, la psicologa la attende.
Disse la segretaria sorridendomi.
Carina.Entrai.
-Buonasera.
Dissi timidamente.
-Ciao! Tu devi essere Syria!
Disse tutta contenta.
Annuii.-Vieni, iniziamo la seduta.
Aggiunse facendomi sdraiare su un divanetto.
-Allora, qual è il problema? Non pensare, parla.
-Okay.
27 aprile 2012, mio padre muore per uno stupido diabete. Da lì iniziai ad andare male a scuola, a piangere e a isolarmi da tutti.-Hai una sua foto? Posso vederla?
-Oh, certo.
-Eravate uguali.
Stessi occhi blu, stessi capelli castani, stessa carnagione chiara.
Solo che lui era più grosso di te è un po' più basso. Tu sei alta e magra, e bellissima.
Pensi che sia per causa di tuo padre il tuo comportamento?-Penso proprio di sì.
-Oh Syria, vedi, nella vita si pensa che determinate azioni o conseguenze siano avvenute a causa nostra, anche se il nostro cervello non lo ammette. Dentro di te hai il pensiero nascosto che tuo padre sia morto a causa tua, ma non è così. Tuo padre è morto per causa sua, per le azioni che ha fatto, e il diabete e la morte ne sono la conseguenza.
Quelle frasi mi fecero riflettere tanto.
-Cosa dovrei fare?
-Beh, per iniziare devi ripetere a te stessa che non è colpa tua. Dopodiché se inizi a piangere, prova con una camomilla.
Nelle prossime sedute vedremo e risolveremo il problema. È stato un piacere, Syria.Abbiamo già finito? Oh, veloce questa psicologa, mi piace.
-Anche per me, Alice.
Dissi per poi andarmene.
Fatto sta che mi scontrai con un grandissimo coglione.
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La psicologia dell'amore.|Izi.
FanfictionNon ero in pace con me, non ero in pace con me stessa da anni. Non potevo continuare a vivere così, potevo farmi seriamente del male. Mia mamma aveva ragione. Avevo bisogno di aiuto. Così feci, arrivai nel luogo previsto, mi feci coraggio e citofona...