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Venni svegliato nel bel mezzo della notte da dei rumori che non riuscii ad identificare immediatamente, ancora nel bel mezzo di un sogno che si era protratto per tutta la notte; ma appena riacquistai coscienza identificai i rumori a intermittenza ...

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Venni svegliato nel bel mezzo della notte da dei rumori che non riuscii ad identificare immediatamente, ancora nel bel mezzo di un sogno che si era protratto per tutta la notte; ma appena riacquistai coscienza identificai i rumori a intermittenza e capii che qualcuno stava lanciando degli oggetti contro la finestra della mia camera. Subito mi alzai dal letto e mi precipitai verso la finestra, speranzoso e al contempo timoroso di scorgere dal vetro l'esile figura di Taehyung: fuori la pioggia scendeva a scrosci.
I miei timori/speranze vennero presto confermati.
Taehyung se ne stava in piedi sul marciapiede, era inzuppato dalla testa ai piedi, i capelli anch'essi bagnati aderivano al suo viso nascondendo la sua fronte, si stringeva fra le braccia e sul suo volto si leggeva un'espressione di paura. Corsi giù per le scale di casa e mi precipitai fuori in pigiama, la mia unica priorità in quel momento era quella di portare il moro al caldo e di assicurarmi che stesse bene.
Spalancai la porta di casa e corsi sotto la pioggia verso il moro, che mi guardava desolato.
Mi gettai addosso a Taehyung e quasi lo feci scivolare all'indietro, lo strinsi forte fra le mie braccia, carezzando con una mano i suoi capelli zuppi e la sua schiena. Mi staccai dall'abbraccio per assicurarmi che stesse bene, lo scrutai in viso e mi accertai che non fosse ferito da nessuna parte con frquenti domande, il moro rispondeva annuendo e scuotendo la testa in diniego. Era chiaramente in uno stato di confusione.
Lo feci entrare in casa e lo condussi su per le scale, tenendolo per mano.
Lo feci sedere sul bordo della vasca in bagno e lo feci spogliare dei vestiti fradici e sporchi che aveva indosso, gli asciugai i capelli e il corpo con un asciugamano e gli portai dei vestiti puliti. Lui accettava obbediente tutte le mie cure, mi guardava con occhi pieni di gratitutidine e io rispondevo ai suoi sguardi con sorrisi e dolci carezze sulle sue guancie fredde.
"Cambiati pure qua in bagno, ti aspetto in camera" dissi con un sorriso.

Uscì dal bagno qualche minuto più tardi, il suo corpo esile era nascosto dai vestiti larghi, risaltavano solo le clavicole, lasciate in esposizione dal collo ampio della maglia grigia che gli avevo portato da indossare. Aspettavo seduto sul letto, e appena lo vidi gli feci segno di avvicinarsi.
Lui si appressò al letto rimase in piedi davanti a me, teneva gli occhi bassi, come in attesa del prossimo ordine.
Improvvisamente cominciò a piangere,
le lacrime scendevano lente sulle sue gote arrossate dal freddo e finivano per ricadere nell'incavo formato dalle clavicole.
Mi alzai e lo strinsi fra le braccia, lui remissivo si abbandonò alle mie carezze consolatorie e appoggiò la testa sulla mia spalla. I nostri corpi aderivano perfettamente uno all'altro, il contatto così ravvicinato con il corpo minuto del moro accese una fiammella nel mio petto che mi infiammava di desideri inopportuni. Continuai a stringere il suo corpicino infreddolito fino a quando non si staccò dall'abbraccio.

"Dormi a fianco a me" dissi al moro, al che lui annuì e si adagiò piano sul letto, aspettando che mi infilassi per primo sotto le coperte.
"Stai bene?" chiesi apprensivo.
"Si"
Il suono della sua voce arrivò smorzato alle orecchie, ma bastò a rassicurarmi.
Cercai a tastoni la sua mano sotto le coperte e incrociai le mie dita alle sue, stringendo forte la sua mano nella mia.


La pioggia infuriava ancora fuori dalla finestra. Taehyung si addormentò quasi immediatamente, la sua mano era ancora agganciata saldamente alla mia, con la forza e il senso di necessità di un marinaio vittima di naufragio che si tiene aggrappato con tutte le sue forze a una trave di legno per salvarsi dalla furia delle onde.


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-cherry trees; vkook

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