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Non avevo chiuso occhio durante la notte,  il sorriso dolce di Taehyung continuava a proiettarsi nella mia mente, impedendomi di prendere sonno

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Non avevo chiuso occhio durante la notte,  il sorriso dolce di Taehyung continuava a proiettarsi nella mia mente, impedendomi di prendere sonno.
Pensavo al suo viso cereo ravvivato dai caldi raggi del sole nella radura, alle mie dita che sfioravano le sue labbra rosee, ai suoi capelli mori arruffati che venivano scossi dal vento, al tocco gelido della sua mano, alle sue dita affusolate.

Il giorno seguente mi preparai in tutta fretta, emozionato all'idea di poter rivedere il moro.
Scesi alla solita fermata dell'autobs e mi posizionai al solito posto che faceva da angolo alla scuola, respirai la solita aria e come al solito mi misi ad osservare i passanti, mi distrassi dall'impaziente desiderio di rivedere il moro fantasticando sulle possibili occupazioni dei pedoni e degli automobilisti che davano vita alla stradina.
Una volta avvistato Taehyung mi apprestai in sua direzione, col cuore che rimbombava nelle orecchie e le mani che sudavano dall'emozione, lui mi salutò con un sorriso affabile a trentadue denti.

Cominciò a raccontarmi delle cose, cose puramente a caso, prive di alcun elemento che le potesse connettere fra loro. Cercavo di concentrarmi sui vari racconti ma venivo puntualmente distratto dal timbro della sua voce, che risuonava tanto dolce e sembrava accarezzare ogni mio organo interno, impedendomi di prestare ascolto a quello che mi stava narrando con così tanta dedicazione.
Fra le varie cose disse che gli sarebbe piaciuto molto vedere il mare.

«Non è lontano, potremmo andarci in bici un giorno di questi»
Lui annuì tutto felice «Sarebbe fantastico, mi piacerebbe moltissimo»  «Che ne dici di..» controllai il telefono per verificare che giorno della settimana fosse «sabato 17?»
Sarebbe stato due settimane più tardi.
Taehyung annuì nuovamente e cominciò a sorridere eccitato per il viaggetto appena organizzato, proprio come avrebbe fatto un bambino. 
Anche quel giorno Taehyung a scuola non mi degnava d'attenzione ma teneva gli occhi puntati fuori dalla finestra.
«Cosa guardi di bello?» sussurrai avvicinandomi all'orecchio del mio compagno, facendolo sobbalzare sulla sedia.

«Guarda là» rispose Taehyung e indicò un ramo di un castagno. «È rimasta una sola foglia su quell'albero, aspettavo che cadesse»

Ad un tratto Taehyung appoggiò la testa sul banco e chiuse gli occhi, non preoccupandosi minimamente di un possibile intervento della professoressa.
"

Non hai dormito?»" chiesi.

«No»
«Da quanto non riposi?» continuai.
«Ieri pomeriggio al bosco»
«Da quanto non dormi sul serio, di notte?»
«Non dormo di notte» riprese girando la testa dall'altra parte.
«E cosa fai, di notte?» chiesi stupito della risposta ricevuta e un po' spaventato.
«Guardo le stelle» disse con tutta l'innocenza del mondo tornando a girarsi nella mia direzione.
Mi sorrise, come per tranquillizzarmi.
«Perché non dormi?»
«Mi fa paura, il buio»

Chiuse gli occhi. Appoggiai anch'io la testa sulle mie braccia, sul banco e continuai a bearmi della sua vista, decisi di non proseguire oltre con le domande, interpretai la vaghezza delle sue risposte come una richiesta implicita di non continuare oltre.

«Potresti venire da noi, ogni tanto, a dormire» proposi.
«Il buio mi seguirebbe» disse lui.
'Ti proteggerei io' pensai.
Suonò la campanella che segnava la fine della scuola. Io e Tae tornammo a casa insieme, mi accompagnò fino al cancello del mio giardino e proseguì dritto, verso casa sua, senza proferire alcuna parola.

🐉

-cherry trees; vkook

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