Capitolo 21: L'ombra della morte

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Arrivano nello stesso istante. Freya ha appena il tempo di rendersene conto che Aster fa un balzo all'indietro e lei rischia di finire addosso a Loki. Rotola di lato per evitarlo, mentre il dio degli inganni si destabilizza in avanti per tentare di frenare la corsa.

Mentre loro assumono nuove posizioni Aster inclina la testa e ride, agitando le mani in un'imitazione di applauso.

"Ed eccovi: le mie prede" dice compiaciuto.

"Folle! Cosa credi di ottenere?" gli grida Freya con rabbia. "Non ucciderai Odino e non riuscirai nemmeno a distruggere il Regno Eterno!"

"Tu!" Aster le punta addosso il dito, il mantello nero che si agita nel vento. "La prima volta che ti ho visto... ho creduto davvero che fossi Lady Sif. Una ragazza che si ergeva sola nell'arena e che credeva di potermi uccidere. Una guerriera... Avevo intuito che non potevi essere una valchiria perché non ne portavi insegne e armatura. Una guerriera, dunque."

"Che ti ucciderà" specifica Freya.

Loki è davanti a lei e approfittando della distrazione di Aster ha lanciato uno dei suoi pugnali nella spalla del nemico.

Il manico dell'arma emerge dalla carne di Aster e lui la estrae con calma, come se la cosa non lo riguardasse, infine si porta la lama alla bocca, leccandola e pulendola dal suo stesso sangue. Il serpente verde sulla sua maschera si muove in cerchio quasi avesse apprezzato quel gesto.

"Qual è il tuo legame con Jormungand?"

Aster sembra emettere un sibilo, poi lancia il pugnale verso Loki che ne devia la traiettoria con l'aiuto del Seiðr.

"Perché hai tentato di uccidermi?" interviene Loki, sovrapponendosi all'interrogativo di Freya.

In piedi su ciò che resta della fontana il loro avversario leva lo sguardo al cielo, contemplando lo scontro tra elfi oscuri e asgardiani in sella a cavalli alati. Mentre lo osserva, Freya focalizza l'attenzione sulla ferita. Come la prima volta che lo ha combattuto lo squarcio nella carne sembra essersi rimarginato.

"I nemici di Asgard sono più di quanti voi possiate immaginare" afferma compiaciuto.

Alle sue spalle, Freya sente chiaramente la risata di scherno di Loki. "Ma davvero? Una considerazione davvero molto illuminante."

Aster si volta nuovamente verso di loro, poi si muove rapido. Balza sul lastricato della piazza e si avventa sul dio degli inganni che riesce a bloccarne la spada grazie a due pugnali.

Freya si scaglia di peso contro di lui ed entrambi finiscono a terra. Tenta di strappargli la maschera, ma Aster grugnisce e le assesta un pugno alla mascella. Il sapore del sangue le invade il palato e barcolla all'indietro.

È Loki ad afferrarla e rimetterla in piedi. Le sfiora lo zigomo, già gonfio, e lei coglie una strana luce nel suo sguardo.

Decide di non attribuirgli alcun significato, perché le uniche volte in cui ha assistito a quel cambiamento...

"Sto bene" gli assicura prima che lui possa fare domande.

Loki annuisce e un attimo dopo dieci copie di lui circondano Aster che non sembra affatto turbato.

Non è mai turbato, considera Freya. Non teme di essere ferito, né di essere catturato... Nasconde un segreto pericoloso che devono scoprire per poterlo battere.

"Il principe di Asgard..." commenta Aster. "I Chitauri sono rimasti molto, molto, insoddisfatti... di te. Hai condotto gran parte del loro esercito in rovina."

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