Capitolo 12: La magia del sangue

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"Dobbiamo andarcene!" esclama Freya, afferrando Loki per un braccio. Attorno a loro la battaglia continua a infuriare "Questo gruppo che Aster ha inviato non potrà mai avere la meglio su i soldati di Odino. No, lo scopo non è mai stato la conquista di Vàlaskjàlf... stanno cercando te e anche me."

Gli espone i suoi pensieri mentre invoca il Seiðr per aiutare una valchiria in difficoltà.

"Liberami" la richiesta di Loki non la sorprende e decide di ignorarlo con un sospiro seccato. "Potrei aiutarti" aggiunge lui.

"O potresti tradirmi e fuggire" gli fa notare, correndo verso uno degli antichi arazzi che raffigurano Bor. L'immagine celebrativa del passato re occupa una considerevole porzione del muro e lei si affretta a cercare il punto in cui sa esserci celato un dei tanti passaggi segreti del palazzo.




È una notte, non diversa da tutte le altre che ha trascorso a Vàlaskjàlf, quella in cui Freya si avventura fuori dalla sua stanza, seguendo i passaggi segreti tracciati sulle mappe che suo padre le ha fatto imparare a memoria.

Víli è morto da più di due mesi, ma le sue parole e i suoi insegnamenti sono ancora ben vividi nella sua mente.

Freya svolta nel corridoio di destra, supera lo scheletro di qualcuno che -a differenza sua- si è perso molti decenni prima, e spinge uno dei mattoni sporgenti dalla parete, rivelando l'uscita da quelle vie perdute.

Conosce la sala in cui si trova.

È la sala dei banchetti e delle cerimonie pubbliche, addobbata con arazzi alti quanto le pareti e statue di vecchi eroi. C'è anche quella di Víli da qualche parte, ma non si prende il disturbo di cercarla.

Si muove in silenzio, camminando sotto la volta di pietra e ammirandone il dipinto della raffigurazione dei Nove Regni.

Le piace la sensazione che le trasmette quel luogo, di serenità e grandezza.

Freya guarda l'immagine di Midgard e si domanda se, quel piccolo pianeta blu, sia bello come lo ha dipinto l'artista.




Freya lancia un'ultima occhiata a Thor. L'erede di Odino ha richiamato a sé il suo martello e i nemici cadono attorno a lui uno dopo l'altro. Una parte di lei vorrebbe aiutarlo, l'altra è consapevole che quella sarà l'ultima volta in cui vedrà Thor senza che lui tenti di ucciderla o catturarla.

"Se ora fuggi non potrai mai più tornare indietro" osserva Loki, mentre guarda impassibile il sangue che ricopre il lucido pavimento marmoreo della sala.

"Non ho mai avuto la possibilità di tornare indietro" replica lei, lanciando il suo ultimo pugnale contro un soldato di Aster. "Muoviti" ordina al dio degli inganni, indicandogli di infilarsi nel corridoio segreto.

"Il tuo nome verrà associato a quello dei traditori. Odino non smetterà mai di cercarti" il tono di Loki è neutro, ma Freya scorge il divertimento nei suoi occhi. "Trascorrerai ogni singolo giorno della tua vita scappando" aggiunge.

"Non sono mai fuggita da nulla, Loki" commenta, creando una sfera di fuoco fatuo che lascia fluttuare tra le strette pareti del passaggio. "I miei genitori non mi hanno cresciuta per essere una codarda" glielo dice guardandolo negli occhi, affinché quelle parole gli entrino bene in mente.

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