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"Allora sei sicura che stia bene? Non è che..."chiedo impaziente e con I nervi a fior di pelle a Jenny mentre mi guardo attentamente allo specchio.
Ecco, ora la situazione si è ribaltata, sono io ad essere agitatissima. Sembro quasi un vaso di pandora che, dopo aver trattenuto dentro di sè per troppo tempo le emozioni, alla fine si rompe e le lascia agire indisturbate permettendo che prendano il sopravvento sul mio cervello, sulla parte razionale di me stessa da cui raramente mi faccio guidare.
"Certo, non preoccuparti. Quante volte ti devo ripetere la stessa cosa? Non mi fare altre domande sul tuo aspetto perché, ti ribadisco , che è quello di una dea ."mi rassicura.
Poi aggiunge:" E smettila di toccarti nervosamente I capelli come se fossero un antistress , hanno bisogno anche loro di respirare. Lasciali in pace o finirai per perderli ad uno ad uno."
È impossibile, non ci riesco. Quando sono nervosa necessito di un qualcosa da toccare, come se dovessi trasmettere a qualcun altro la mia preoccupazione per poter essere finalmente tranquilla.
All'improvviso sento uno squillo di campanello. È Andrea. È arrivato.
Faccio un bel respiro, mando un'occhiata complice alla mia amica e, dopo aver salutato mia madre e mio padre, indosso una giacchetta di pelle ed esco frettolosamente. Eccolo, è lì.
Jennifer , naturalmente, non verrà con noi, perché ha appuntamento con delle nostre amiche un po' più avanti, al vicolo successivo.
Scendo lentamente le scale, osservo Andrea che mi saluta e ricambio. È stupendo , come sempre, e quei capelli pettinati con il gel gli conferiscono un fascino ancora maggiore. Si avvicina, mi prende per mano e mi dà un bacio con le sue labbra carnose sulle mie sottili e ricoperte da un filo di lucidalabbra .
Ci avviamo verso la moto, mi porge un casco blu come la notte e partiamo.
È fantastico, non avevo mai provato una sensazione simile. Devo dire che poche altre volte ero andata in modo da qualche parte e farlo con Andrea, per di più di sera, mi fa provare un'emozione così forte da farmi quasi accapponare la pelle.
Un brivido mi percorre tutta la schiena fino alle braccia che sono avvinghiate al torace di Andrea.
I capelli ondeggiano delicati a causa del vento, si scostano dalla mia schiena creando lunghe scie di ciocche castane come se fossero serpenti che strisciano nel vento.
L'aria circostante mi sferza il volto, mi colpisce con tutta la sua frescura ed io lascio che le fredde lame mi facciano continuamente avere la pelle d'oca.
Ci scambiamo giusto qualche parola, ma niente di più. Il rombo del rumoroso motore della moto sovrasta ogni altro suono, creando un'atmosfera surreale, portandoci in un altro mondo, dove esistiamo solo io , lui e la moto su cui viaggiamo.

Angolo autrice
Se potete , lasciate qualche commento, vorrei sapere che cosa pensate di quello che ho scritto finora. Grazie😉

L'amore visto dagli occhi di un'adolescenteحيث تعيش القصص. اكتشف الآن