A revelatory moment - Parte Prima

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Non c'era nessuno a casa di Williams, così Scott pensò alla galleria.

Aveva avuto molto tempo per pensare ed era ancora arrabbiato, ma adesso era venuto il momento di riprendere i contatti. Detestava il modo in cui Hunter aveva smesso di farsi sentire, attendendo di grazia che fosse Scott il primo a fare una mossa di riavvicinamento. Però forse aveva ragione lui: era Hunter ad averla fatta grossa, dunque era Scott a dover decidere se era il caso di proseguire o no la loro relazione.

Ma sono certo che non l'ha fatto per questo. Vuole tendere le mie corde e basta.

Quel maledetto quadro appeso alla mostra raccontava una storia ben precisa, metteva a nudo Scott ancor più che loro due insieme; Hunter era capace di questo, mettere il suo amante alla berlina del pubblico per ricevere gli applausi. Era una persona pericolosa e Scott stava giocando col fuoco. Eppure... Gli piaceva, e voleva vincere.

Salì le scale fino all'ufficio al secondo piano della galleria, quello che per qualche settimana era stato prestato a Hunter. Si bloccò: non c'era nessuno nel corridoio, però nella stanza si udivano dei rantoli poco inequivocabili. Un respiro di donna. Scott camminò con circospezione, rallentando il passo, e trovò la porta dell'ufficio schiusa. All'interno, c'era Hunter piegato sulla scrivania dove era sdraiata una ragazza, gambe cinte attorno alla vita di lui. A Scott si spezzò il fiato e sgranò gli occhi, non appena riconobbe per certo Ashley. Mentre la possedeva, Hunter avvertì quel rumore impercettibile e sollevò lo sguardo su Scott. Le sue pupille si dilatarono e bloccò quello che stava facendo.

Ashley aprì gli occhi sorpresa di quell'arresto. "Mmh?" Spostò indietro la testa e, anche capovolto, riconobbe il ragazzo sulla soglia. "Oh... Scott..."

"Scusate" disse quest'ultimo atono. "Non credevo che ci foste entrambi. Non avevo intenzione di interrompervi."

Disorientato, Hunter si separò dalla donna per ricomporsi. L'occhio di Scott cadde sui dettagli: niente preservativo. Non avrebbe fatto Ashley quel tipo di ragazza disposta ad assecondare il suo amante in ogni capriccio, pur di averlo.

"Scott, aspetta, un secondo..." provò Hunter ma lui era pronto ad andare via.

"Continuate pure, fate come se non mi aveste visto" intimò Scott e girò i tacchi di buona lena, buttandosi per le scale il più velocemente possibile.

Hunter però non aveva desistito e gli tenne dietro, seguendolo fino ai giardini della galleria. Si stava ancora riallacciando i pantaloni quando Scott rallentò.

"E dai, aspetta, mi becchi sempre nel momento sbagliato..."

Scott si voltò repentino verso l'artista. Ostentava noncuranza: "Niente preservativo."

"Eh?" fece Hunter spaesato. Si era ricomposto i vestiti, anche se con scarso successo: era ancora stropicciato.

Scott si strinse nelle spalle: "Facevo bene a non fidarmi. Una persona promiscua come te, che per giunta non usa precauzioni con... quanti... nessuno?"

"Ascolta, io non sono una persona promiscua; non al livello in cui credi. In questo periodo scopo solo con te, e con Ashley qualche volta, ok, ma molto meno di un tempo. Ma è diverso, è... complicato."

Scettico, il ragazzo scosse la testa: "Complicato. La tua vita è complicata, Hunter. Che altro hai da tirar fuori dalla scatola magica, eh? Abbiamo il figlio che hai avuto alle superiori, la ragazza che ti scopi sulla scrivania, il ragazzo che ti scopi sui quadri freschi, il compagno di una vita con cui vivi in stato di castità..."

"Ehi" lo interruppe cupo Hunter. In quel momento, da lontano, spuntò Ashley a dare un'occhiata alla situazione, ma vide che non era aria e preferì allontanarsi e scomparire. Scott non poteva credere che Hunter lo guardasse con quell'aria di biasimo dopo tutto ciò che era successo. L'uomo lo fulminò e disse: "Non è necessario questo tono giudicante. Magari è vero, sono un vero casino; se non ti sta bene però io non ti ho mai obbligato a sopportarlo, Scott. Hai fatto tutto da solo."

I rovi della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora