CAPITOLO 4

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Regina non aveva appuntamenti. Non di solito. Ma non era stata capace di dire no a Robin, e sopratutto non aveva voluto dire di no. I suoi occhi dolci e il suo accento cadenzato la facevano sentire a suo agio - difficilmente accadeva durante le ore di lavoro - e ciò rese la scelta di accettare l'invito molto più facile. Ma questo non cambiò il fatto che non aveva nulla da indossare.

Fissava la gran quantità di abiti che aveva nell'armadio, spingendo seta e cotone da un lato all'altro per mezzo della sbarra di metallo. Le sue braccia caddero dallo scaffale e si sedette sul suo letto, sbuffando, mantenendo lo sguardo su delle possibili opzioni. Ieri, tutti questi vestiti costituivano un abbigliamento perfettamente accettabile, ma adesso nessuno di loro lo era. Avrebbe mentito se avesse detto che non aveva intenzione di impressionare Robin; lei lo voleva davvero molto. E ciò che le fece alzare gli occhi al cielo riguardo a se stessa, fu il fatto che lo aveva appena incontrato. Persino con Daniel aveva aspettato mesi prima di uscire con lui. Pose fine ai suoi pensieri in quel momento, non volendo essere di nuovo perseguitata da i soliti dolorosi ricordi. Erano passati più di tre anni dalla sua morte, ma Regina Mills non era brava ad andare avanti, a dimenticare.

Il suo telefono squillò nella sua borsa e lei lo prese. Emma.

"Hey" il suo saluto fu quasi completamente soffocato dalle parole di Emma che si riversavano dal telefono ad una tale velocità e ad un' ottava così alta che Regina riuscì appena a capire ciò che l'amica stava dicendo "non ho idea di cosa tu abbia detto"

"Ho detto" Emma sbuffò dall'altro lato della linea prima di continuare "non posso credere che tu esca con Robin stasera!" La sua voce salì di nuovo leggermente alla fine della frase. Regina rise.

"Mi porterà in un posto di cui il proprietario è suo fratello"

"Quel ristorante fa le migliori polpette" Regina poté praticamente vedere l'espressione sognante sul volto di Emma e sorrise "sei emozionata?"

Regina non poté fare a meno di sentirsi come una teenager visto come stava andando avanti la conversazione. Quindi, decise di indulgere la sua amica bionda "lo sarei, se avessi qualcosa da indossare".

"Posso venire ad aiutarti a scegliere?" Emma espose ciò come una domanda ma Regina aveva l'impressione che anche se le avesse detto di no, avrebbe comunque sentito bussare alla porta nel giro di venti minuti.

"Certo" rispose, Emma le disse che stava arrivando.

Emma prese dall'armadio un vestito nero con una cinta dorata sui fianchi. Era semplice ma elegante, e Regina si era dimenticata di averlo. L'orlo cadeva appena sopra il ginocchio e lo accompagnò con un paio scarpe col tacco cremisi, abbinate al suo rossetto. Emma le arricciò le punte dei capelli così che le cadevano sopra le spalle mentre camminava, Regina le disse che era un po' troppo, ma Emma le rispose che era stupenda.

"Seriamente, se fossi stata dell'altro sesso..." Alzò e abbasso per due volte le sopracciglia e Regina rise, passando distrattamente i palmi delle mani sul tessuto del vestito per allisciare le non-esistenti pieghe.
...

Erano le 6:55 quando Regina arrivò alla libreria. I suoi capelli erano mossi da una leggera brezza ed erano illuminati dalla rosea luce del tramonto, un lieve sorriso si era già formato sulle sue labbra. Era nervosa, ma il crescendo di timore nel suo stomaco sembrava guidare i suoi sentimenti, nutrire la sua curiosità per questo uomo e il suo negozio.

Il legno scuro della porta era leggermente freddo contro il palmo della sua mano quando la aprì, causando l'ormai familiare ding della campanella sopra la sua testa.

Twenty-three pages [traduzione in italiano] (Cc @TheSideOfTheAngels)Where stories live. Discover now