CAPITOLO 2

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Furono i capelli a catturare il suo sguardo. Nessun altro che lei abbia mai conosciuto aveva i capelli che cadevano elegantemente anche dopo quella che chiaramente era stata una lunga notte. Si sedettero sulle due poltrone che aveva notato dopo essere entrata nel negozio. Emma presentò Regina a Killian, e lei lo aveva considerato immediatamente il tipo giusto per Emma - poichè sapeva che la sua amica aveva un debole per gli uomini che indossano giacche di pelle - e iniziarono il loro discorso con ampi sorrisi.

<<Perchè sei qui?>> chiese Emma, toccando, assentemente, con le dita il bordo della sua tazza, sorridendo alla donna che non vedeva da anni.

<<hmm...lavoro>> l'esitazione di Regina fece sospirare e guardare per una frazione di secondo il pavimento ad Emma.

Spostò di nuovo lo sguardo su Regina e abbassando il tono di voce chiese <<Per un nuovo caso?>> Regina annuì e guardò i due uomini in piedi dietro il bancone. Sembravano attirati da qualsiasi cosa ci fosse sullo schermo del computer.

<<Daniel è con te?>>

La morsa in cui spesso Regina si trovava intrappolata aveva nuovamente affondato i suoi artigli di ferro nella sua pelle. Era come un boa constrictor, che stringeva ogni lei provasse a respirare, fino a quando non c'era più alcun respiro. Chiuse gli occhi, il dolore alleviatosi con il tempo, ma ancora gorgogliante sotto la superficie, minacciava di soffocarla dall'interno.

<<No>> un piccolo suono uscì a mala pena dalle sue labbra, non appena i suoi occhi si inumidirono di lacrime. <<Non...non ce l'ha fatta durante l'ultimo caso, a New York>>

Emma prese un gran respiro e raggiunse la mano di Regina, stringendo le sue dita. <<Mi dispiace tantissimo. Avresti dovuto chiamarmi, ti sarei stata accanto>>

<<Lo so. È per questo che non ti ho chiamata>> Emma provò a parlare, ma Regina continuò <<Eri nel bel mezzo del tuo caso; non volevo allontanarti da quello>>

<<Sei mia amica e avevi bisogno di me, qualsiasi caso avrebbe potuto aspettare>>

<<È tutto okay. Ormai sono passati tre anni>>

Prima che Emma potesse toccare l'argomento Killian apparse e si piegò verso di lei per lasciarle un bacio sulla guancia <<Vado a lavoro, amore, ti chiamo più tardi>>

Killian se ne andò e Regina si rimise il cappotto dicendo ad Emma che anche lei doveva andare. Emma annuì e strinse Regina in un altro abbraccio <<Chiamami o mandami un messaggio. L'importante è tenersi in contatto, okay?>> iniziarono a camminare insieme verso l'uscita del negozio, Regina le assicurò che l'avrebbe chiamata, quando sentì la voce di Robin provenire alle sue spalle.

<<Spero di rivederti presto, Regina>> disse con un leggero accenno di domanda nel suo tono. Lei si girò sorridendo, incapace di reprimere la sensazione di crescente calore nel suo stomaco.

<<Mi rivedrai>>

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Le donne presero due strade diverse una volta uscite dal negozio, e Regina impiegò dieci minuti per arrivare al suo nuovo ufficio. Appena si avvicinò all'alto palazzo, costituito di pannelli di vetro che riflettono il sole, sentì come un nodo essersi legato nel suo stomaco. Era molto simile al palazzo in cui lavorava a New York. Così simile che lei rimase in piedi, immobile in un punto come se fosse congelata, mentre i ricordi di lei e Daniel inondavano la sua mente. La prima volta che lui la baciò fu proprio fuori da quell'ufficio e questo pensiero fece formare sulle sue labbra color prugna un sorriso triste. Sbattè le palpebre ripetutamente, interrompendo la sua trance nostalgica, ed attraversò le porte automatiche di vetro smerigliato.

Twenty-three pages [traduzione in italiano] (Cc @TheSideOfTheAngels)Where stories live. Discover now