46. La storia si ripete

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Daphne.
Mi svegliai più assonnata di quando ero andata a dormire e avrei preferito nuotare con le sirene per tutta la vita piuttosto che alzarmi dal letto.

Non ero psicologicamente pronta per affrontare niente di quella giornata. Sapevo che avrei dovuto parlare con la rossa, Hermione, il biondo e con tanta altra gente di cui non ricordavo nulla.

Dopo quello che era quasi successo con Malfoy due settimane fa stavo impazzendo. Non nego che per un attimo avrei voluto baciarlo, ma non era stato nulla di che! Capita a tutti di fare questi pensieri... No?

E poi cosa sarebbe potuto accadere una volta baciato? Avrebbe creduto che io avessi recuperato la memoria, e non si sarebbe staccato più da me. Insomma, io avevo bisogno dei miei spazi, non volevo e non avevo bisogno di un fidanzato.

Non avevo idea di cosa avrei dovuto fare in quella giornata, la "mia" stanza non sembrava nemmeno la mia. Non avevo idea di dove fosse il foglio con su scritto l'orario, quindi mi limitavo a prendere dei quaderni a caso e seguire la Granger.

Lei mi ripeteva sempre che per loro quella situazione era davvero brutta e che non riuscivano a credere che io non mi ricordassi di loro.  Era dolce quella ragazza e mi dispiaceva non essere più l'amica di cui aveva bisogno.

Stavano bussando alla porta, sicuramente era lei.
- Entra -
La ragazza camminava titubante, si capiva tale quale che le era del tutto nuova quella situazione. Mi avevano detto che lei era sempre pronta a qualsiasi evenienza e che sapeva sempre cosa fare, ma questa volta no.

- Possiamo parlare un minuto? - guardavo l'orologio per cercare di calcolare velocemente quanto tempo restava prima della fine della colazione e l'inizio delle lezioni. Era prestissimo, quindi annuii e la ragazza di sedette sul letto.

- Malfoy -
- O mio dio non voglio parlare di lui - dissi nel tono più calmo possibile.
- Tu no ma io, per quanto mi costi dirlo, si - sbuffai e le feci cenno di proseguire.
- Da quando l'hai respinto, due settimane fa, è completamente a pezzi. Ha perso tutte le speranze -
- Era ora -
- Daphne non lo pensi veramente -
- Invece sì che lo penso -

Le mi scrutava attentamente nello sguardo, cercava di capire se dicessi la verità.
- Cavolo Daphne, tu non lo sai ma cavolo! Vi amavate più della vostra stessa vita, come fai a non ricordartelo?! -
- Non è colpa mia! - cercavo di difendermi. Non mi piaceva il fatto che alzasse la voce, soprattutto se sapeva perfettamente che io di quel mondo non sapevo assolutamente niente.

- Lui si ubriaca ogni giorno perché senza di te non riesce ad affrontare i drammi nella sua vita! -
- Non voglio essere un'àncora -
- Allora non hai capito niente bella mia. Tu eri la sua forza, era solo grazie a te se lui riusciva ad andare avanti e ora che non ci sei più non so cosa potrebbe fare -
Ora stava decisamente esagerando, insomma quale sarebbe stata la cosa peggiore che avrebbe potuto fare?

- Andiamo, non diventerà mica Mangiamorte - dissi sarcasticamente.
Lei chiuse di scatto la bocca e iniziò a boccheggiare.
- Hermione, che ti pren... - mentre iniziavo la frase mi resi veramente conto di cosa stesse succedendo.
Lurido bastardo.

Mi alzai dal letto e mi diressi come una furia verso il suo dormitorio, ignorando Hermione.
Non avevo mai visto la scuola così deserta, ma in quel momento ero troppo arrabbiata per godermi la tranquillità.

Nella sua stanza lui era seduto su un divano sotto la finestra con le mani tra i capelli.
Restai in silenzio sulla porta ad osservare le condizioni della stanza: vicino al divano c'erano un paio di bottiglie di whisky vuote e vicino al letto era uno sfacelo.

- Sei un cazzo Mangiamorte - dissi attirando la sua attenzione. Aveva gli occhi rossi e due occhiaie da far paura. Si alzò e mi venne incontro con aria afflitta.
- Cosa vuoi che ti dica? -
- Niente solo... Stai lontano da me - dissi girandomi verso la porta.
- Non voglio cazzo -
- Dovrai farlo, avrei anche potuto pensare di darti una possibilità, ma dopo questo scordatelo - gli misi una mano sul petto e lo spinsi all'indietro.

Lui restò a fissare il punto in cui lo avevo toccato come se bruciasse e come respirava riuscivo a sentire l'odore di alcool. Era terrificante.
- Non so cosa devo fare per convincerti a darmi una chance, io sto impazzendo senza di te, non so cosa fare e sono dell'idea che se andrò avanti così ci lascerò la pelle -
- Io non volevo tutto questo okay?! Mi dispiace che tu ti senta così, ma io non posso farci niente!-

Passarono alcuni istanti di silenzio straziante, che trascorremmo a guardarci negli occhi. Lui era quello che era, e non poteva funzionare.
- Tu sei un mangimorte, non potrà mai esserci niente -
- C'è già stato qualcosa! Ed è stata la cosa più bella di tutta la mia inutile esistenza di merda!-

Mi stava girando la testa e nonostante volessi credere a tutta quella storia, non ci riuscivo.
- Io non ho mai fatto parte della tua esi...-

Per un attimo il tempo si fermò, non riuscii a terminare la frase perché fece scontrare le nostre labbra in un misto di rabbia e odio.
Nel momento in cui le nostre labbra si incontrarono, nella mia mente iniziarono a susseguirsi una serie di flash. Vedevo lui e vedevo noi due che ci baciavamo, ma in un attimo scomparve tutto.

Mi stava accarezzando il labbro inferiore con la lingua e io non riuscivo a capire cosa dovessi fare.
Sentivo l'odore pungente di alcool e di menta e mi piaceva da impazzire... Ma non potevo. Tutto quello era sbagliato.

Le nostre lingue si intrecciarono dopo un tempo che mi sembrò interminabile. Sentivo le farfalle nello stomaco e avevo il respiro accelerato.

- Non lasciarmi ancora -
- Malfoy, abbiamo commesso un errore - dissi ansimando mentre lui non smetteva di baciarmi.
- Mi piace sbagliare -
- Non voglio -

Lui a quel punto si bloccò e mi guardò con quei suoi occhi di ghiaccio.
- Mi stai distruggendo, e pensare che prima eri la mia salvezza. -

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora