12. Sectumsempra

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Harley mi costrinse a raccontargli tutto, tralasciai ovviamente la parte del ripostiglio.
Mi abbracciò a lungo lasciandomi un bacio sulla fronte
«Potrebbe essere solo una cotta passeggera?» chiese un po' titubante.
«Non ne ho idea Harley» dissi massaggiandomi le tempie.

E non ne avevo veramente idea. Poteva benissimo essere un sentimento che provavo perché quello che avevo fatto con lui non l'avevo mai fatto con nessuno.

«Non parliamo di questo, sto cercando di non pensarci... Allora, come è andata in America?» diventò d'un tratto più rigido e freddo.
«Bene. Non devi preoccuparti di questo» disse alzandosi dal letto e iniziando a camminare nervosamente per la stanza.

Non era la prima volta che diventava freddo e scostante tutto d'un tratto, mi nascondeva qualcosa, ne ero certa. Non potevo andare avanti con questo dubbio ancora per molto.

«Harley cosa mi nascondi?»
«Niente Daphne, assolutamente niente» disse alzando un po' la voce, ma non abbastanza da svegliare tutte le persone normali che all'una di notte dormivano invece che parlare.

«Ho bisogno di farmi un giro. Non aspettarmi sveglia» prese un mantello e uscì dalla porta senza nemmeno darmi la possibilità di replicare.

"So cosa stai pensando. Non farlo"
Coscienza cara, se sai che lo farò comunque perché provi a impedirmelo?
"Perché sono la tua coscienza forse?!"
Non c'entra nulla.
"Non seguirlo. È tuo fratello dovresti fidarti di lui"
Come al solito, ignorai la mi coscienza e uscii silenziosamente dal dormitorio.

Non avevo la più pallida idea di dove fosse andato. Nonostante sapevo benissimo che andare in giro per il castello di notte era severamente vietato, continuai a cercare mio fratello per almeno mezz'ora.

Sembrava essere scomparso. Stavo camminando davanti al bagno maschile quando sentii dei versi agonizzanti provenire dal suo interno.

Quando aprii la porta il mio cuore si fermò completamente. Una lacrima mi rigò la guancia.
Draco era per terra in un bagno di sangue che respirava a fatica.

Corsi accanto al suo corpo in preda al panico ormai senza avere più il controllo delle lacrime «Draco... Draco o mio dio» dissi accarezzandogli una guancia nella speranza di una qualche reazione.
Continuava a contrarre i muscoli del corpo, incapace di parlare, mentre il suo corpo continuava a sanguinare.

Mi ricordai di un incantesimo che mi insegnò mio fratello non troppo tempo fa per fermare il sanguinamento.
«Epismendo» dissi puntando la bacchetta contro le sue ferite.

Ripetei più volte la formula fino a quando tutte le emorragie possibili furono placate. Quando iniziò a muoversi lentamente, il mio cuore riprese a battere e le lacrime scesero un'ultima volta.

Lo abbracciai e mi lasciai andare tra le sue braccia
«Credevo di averti perso»
«Tu non mi perderai mai» mi prese il viso tra le mani e mi asciugò le lacrime con i pollici «Capito? Mai.» concluse baciandomi dolcemente le labbra.

Oramai non contava più il fatto che avesse baciato Astoria, non contava più assolutamente niente.
Tenevo troppo a lui per perderlo per delle stronzate.

Lo aiutai ad alzarsi e lo accompagnai al dormitorio dei Serpeverde.
«Oh Dracuccio mio ma cosa ti è successo» squittì Astoria Greengrass avvicinandosi a Draco e iniziando a baciarlo.

"Stai calma. Stai calma. Non vomitare"
La fai facile tu coscienza.
«Tranquillo ora ci penso io a te» continuò poi, cercando di trascinarlo verso la sua stanza.
«No. Ho tutto quello che mi serve» disse prendendomi la mano.
Mi morsi forte l'interno guancia per non ridere.

La faccia della Greengrass era impagabile. Non riuscivo a pensare ad altro.
Andammo in camera di Malfoy e non appena chiuse la porta mi lasciai andare in una risata.
Anche lui si lasciò andare, era bellissimo quando rideva. Dannatamente bello.

«Meglio se ti cambi la camicia» quella che aveva era totalmente sporca di sangue. Dio. Non posso ancora crederci.
Mi sedetti sul letto altrimenti sarei svenuta.

Ero totalmente immersa nei miei pensieri. A risvegliarmi fu il dolce bacio di Draco.
«Tutto bene?» mi chiese in modo premuroso.
«Se penso a quello che sarebbe potuto accadere...»
«Ma non è successo. Sono qui con te» quelle semplici parole bastarono a calmarmi.

Non sapevo perché le sue parole bastassero a calmarmi e mi facessero sentire così al sicuro. Ma era così. Era una sensazione meravigliosa. Con quella semplice frase, mi fece capire che in quel momento aveva scelto me.

Forse mi stavo facendo troppe illusioni. Dovevo restare con la testa sulle spalle e non lasciar trasparire troppo le mie emozioni.

«So che magari non vuoi parlarne ma... Per caso ricordi chi è stato?» chiesi insicura.
«No. Non ricordo nulla. Probabilmente ho battuto la testa»
Non insistetti più di tanto, erano le tre e mezza e la stanchezza, giustamente, iniziava a farsi sentire.
«Resta con me stanotte» mi disse dolcemente.
Mi limitai ad annuire. Mi diede una delle sue camicie che mi arrivavano a metà coscia e la indossai senza vergogna, poi mi misi nel letto con lui.

Mi strinse a se e io inspirai a fondo il suo profumo di menta e mi strinsi a lui sentendomi finalmente al sicuro.
Non sapevo a cosa sarei andata incontro nel tempo a seguire, avevo poche certezze. Sapevo sarei stata smistata a breve e che la scommessa e l'accordo con i professori che ci legava sarebbe svanito, che mio fratello sarebbe stato arrabbiato con me o meglio, io con lui, che sarei diventata una studentessa di Hogwarts a tutti gli effetti, che per le vacanze di Natale sarei dovuta andare a Parigi- ebbene sì, lo avevo promesso a mia zia-... Ma insomma... Chi ha bisogno di Parigi quando può avere un abbraccio?

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora