Parte 2 | Rob

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PENFRIENDS
CAPITOLO 2 :
Un sorriso nell' ultima notte dell'anno.

ROB POV
TRATTO DA UNA STORIA VERA
love yourself cause you're beautiful,  xoxo [R]

***

Nel frattempo le campane annunciavano l'inizio del nuovo anno, facendo da flebile colonna sonora ai fuochi d'artificio che illuminavano di mille colori il nero mare che circondava Diamante.
Ma il suono delle campane era sovrastato dalla gioia dei ragazzi e delle ragazze in festa che vagavano sul lungomare, parlando, cantando e ballando.
Tutti erano lucidi, non vi era la necessità di bere per divertirsi, tutti volevano ricordare l'ultima notte dell'anno.
La spiaggia era gremita di giovani seduti in cerchio attorno ad un falò, chi suonando la chitarra, chi intonando una canzone popolare, chi divertendosi con il proprio piccolo grande amore del momento. Fra essi vi era anche Rob, uno dei tanti che si godeva l'ultima ora dell'anno.
Oltre all'euforia della festa, Rob era in estasi per un altro motivo: Wattpad.
Approdato su questo nuovo "social", aveva iniziato a vagare fra le storie più in vista, in cerca di una trama o un profilo cui ispirare le sue idee e per imparare ad orientarsi in questo alto mare di storie.
Ovviamente lui aveva come punto di arrivo della vita quello di pubblicare un libro, produrre un lavoro tutto suo, un suo piccolo figlio cartaceo e pensava che questa fosse l'occasione adatta per inoltrarsi nel mondo degli scrittori.
La decisione era caduta sul genere Fantasy, prediletto fin dalla giovane età, dato che Rob era appassionato di saghe come Harry Potter, che giudicava la migliore.
Rob era un ragazzo ricco di fantasia, un po'artista, originale. Aveva sempre sognato di intraprendere una carriera appartenente a questo ramo, ma non aveva mai avuto il coraggio di iniziare un Liceo Artistico. All'epoca preferì un Liceo Scientifico, ma quest'anno, il 2017 sarebbe stato il suo ultimo anno lì dentro: l'estate seguente sarebbe stata dedicata alla preparazione per la Maturità.

Il pomeriggio del 31 Dicembre era trascorso velocemente, fra le ultime chiamate agli amici per organizzare la serata, zapping in tv, musica, telefono, ma soprattutto lui, il computer. Finalmente si era deciso a pubblicare il primo capitolo della sua storia. L'aveva pensato, abbozzato sul suo quaderno, letto, corretto, riletto e corretto di nuovo, ma ancora non era soddisfatto. Voleva introdurre il protagonista della storia ma non aveva ancora trovato il modo di renderlo perfetto e dettagliato come era nella sua mente. Dopo l'ennesima revisione, aveva deciso di far riposare la mente concedendosi una meritata pausa. Guardando l'orologio aveva notato che mancavano poche ore alla grande festa di Capodanno in Paese, quindi aveva deciso di sfruttare questi minuti liberi per farsi una doccia calda e iniziare a prepararsi.

Aveva appena varcato le soglie del suo piccolo bagno, aveva aperto ITunes, e dopo aver fatto partire 'Team" di Lorde, aveva iniziato a sognare.

Wait 'til you're announced

We've not yet lost all our graces

The hounds will stay in chains

Look upon Your Greatness and she'll send the call out

Lentamente, le calde gocce d'acqua scendevano dall'alto, bagnandogli le spalle, quasi facessero una gara, per poi finire leggere sul tappetino ai suoi piedi. Aveva gli occhi chiusi e solo il rumore dell'acqua, la musica e i suoi pensieri lo distraevano.
Pian piano la canzone stava per terminare, e con lei la pace.
A passi leggeri era uscito dalla doccia, con l'accappatoio addosso e i capelli bagnati si era recato in camera sua, e aveva iniziato a vestirsi.
Non era troppo elegante, non gli piaceva, portava solo una camicia, giubbotto di pelle, un paio di jeans neri strappati e delle converse, non molto originale, ma era la moda.
Asciugati i capelli erano arrivate le nove e doveva uscire, dopo ovviamente aver salutato la sua famiglia.
Voleva loro molto bene, erano molto affettuosi con lui, e anche il suo fratellino un po' paffutello era molto buono con lui.
-Allora io vado, ci vediamo domani, e buon anno a tutti!- aveva detto dopo un bacio ed un abbraccio collettivo.
Non riusciva a staccarsi da loro, erano la sua famiglia, e non voleva farlo, anche se sapeva che se avesse voluto avere un futuro certo, non sarebbe potuto rimanere a Diamante, avrebbe dovuto emigrare, come aveva fatto suo fratello più grande anni prima. Era consapevole che avrebbe procurato loro un dolore immenso ma si sarebbero abituati, forse.
Stava per chiudere la porta quando si era ricordato che lui aveva lasciato una questione in sospeso.
E i veri uomini non lasciano nulla in sospeso, affrontano anche le più difficili situazioni a testa alta, diceva sempre suo padre.
Notata la fonte dei suoi problemi in tasca, aveva deciso che avrebbe pubblicato il capitolo, senza rileggerlo più, così com'era.

Capitolo 1: Una Lettera Inaspettata

Aveva riletto le parti salienti su cui si era spesso soffermato constatando che poi non erano così male, e finalmente si era deciso a premere quel fatidico tasto: Pubblica.
Il peso emotivo che si era accumulato su di lui era molto, ma una volta premuto il maledetto tasto era sparito come per magia.

Il sole era tramontato da un po', lasciando spazio ad una luna piena, che rifletteva sul mare una pura e brillante luce.
Sarebbe stata una perfetta serata per scrivere qualcosa- pensava.
Appena avuto questo pensiero, le paranoie sul primo capitolo della storia erano riaffiorate, ma questa volta Rob era riuscito a respingerle: era solo un capitolo, se non piacerà pazienza, ne scriverò un altro.
Con queste parole cercava in qualche modo di auto convincersi che non gli avrebbe interessato l'esito e l'opinione delle persone, ma non era vero, delle persone gli importava eccome.

Il tempo vola quando ci si diverte. La serata con gli amici era passata molto in fretta e la mezzanotte era scoccata ormai da un po'. Passata qualche oretta in spiaggia attorno ad un falò, Rob aveva deciso di tornare a casa a riposare. Dopo il termine della routine notturna prima di andare a dormire, aveva messo il pigiama, riposto il telefono sul comodino e si era posizionato sotto le coperte.

Si era quasi dimenticato della questione wattpad, quando alla sua sinistra una luce costante non gli permetteva di addormentarsi.
Ecco, si è rotto il telefono, aveva subito pensato.

In realtà il nuovo anno aveva portato a Rob un fantastico regalo: la storia era piaciuta.
Molteplici notifiche dell'applicazione si erano accumulate durante la serata e ora erano tantissime rispetto a quanto si realmente aspettava.
Semplici voti avevano lasciato spazio a commenti di recensione positiva e addirittura a messaggi privati.
La falsa modestia di Rob lo portava a pensare all'enorme fortuna che aveva ricevuto, ma in realtà sotto sotto sperava che la storia avesse riscosso successo, perché credeva nel suo lavoro e ne era fiero.

Impaziente di sentire le opinioni dei lettori italiani alla sua storia, aveva deciso che avrebbe trovato altro tempo per dormire.
Aperta la casella per i messaggi privati si era imbattuto in uno di essi in particolare: era di una certa Giulia:
"Ciao, sono Giulia, ma tutti mi chiamano Jules, ho appena finito la tua storia e ti stimo molto, sei riuscito a farmi dimenticare ciò che ho intorno, ma soprattutto mi rivedo molto nella tua storia, insomma, mi è piaciuta! Se ti va mi piacerebbe conoscerti, siamo molto simili".
Questo messaggio lo aveva colpito. Aveva apprezzato il suo contenuto, semplice ma vero.
Sei riuscito a farmi dimenticare ciò che ho intorno.
Questa frase riassumeva tutto il concetto di lettura: estraniamento, voglia di "evadere" dalla talvolta triste realtà che ci circonda.
Con la promessa a se stesso che l'indomani avrebbe risposto a Giulia, Rob si era addormentato, con ancora il telefono in mano, ed il sorriso sul volto.

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