Finisce così? pt.2

270 18 13
                                    

LEVI'S POV
"Dimmi che è uno scherzo!" Urlai sbattendo i pugni sulla tavola. "N-non è uno scherzo, per favore si calmi signor Ackerman" disse il moro stringendo a sé la fidanzata. "Non dirmi di calmarmi!" Gridai staccando con forza Kuchel da Michael. "Papà non fargli del male!" Disse Kuchel con le lacrime agli occhi. "Sta zitta tu!" Dissi prendendo per il colletto il moro. Iniziai a prenderlo a pugni, a calci e tanto altro. "Papà!" Urlò Kuchel cercando di fermarmi ma la spinsi a terra.
KUCHEL'S POV
"Devo fermarlo altrimenti lo ucciderà! Ma da sola non ce la farò mai" pensai quando mi venne in mente un'idea. Scappai a cercare aiuto, per fortuna trovai Zöe,Mikasa,Jean e Eren non molto distanti dall'abitazione. Li vidi e gli corsi incontro piangendo. "P-per favore a-aiutatemi, papà sta picchiando a morte Mi-Michael" dissi singhiozzando. Loro si fecero guidare da me verso casa ,dove, Levi stava riempiendo di calci Michael che era steso per terra in una marea di sangue quasi privo di sensi. "Michael!" Urlai correndo verso di lui. Eren, Jean, Armin e Zöe fermarono Levi mentre io e Mikasa ci occupammo di Michael. "Forza Levi, ora tu vieni con noi" disse Zöe che ,insieme ai ragazzi, trascinarono via papà. Mikasa e io prendemmo in braccio il mio ragazzo e lo adagiammo sul divano. "Michael..." dissi con un filo di voce mentre gli tenevo la mano. Dalla porta entrò Zöe che si mise a guardare le tante ferite sul corpo di Michael. "Ma guarda tu che ti ha combinato Levi"  disse Zöe toccando uno dei tanti lividi. "Fa male!" Disse il moro tossendo. "Ma perché ti ha conciato così? Insomma aveva accettato che voi vi foste fidanzati" Chiese Mikasa  bagnando un fazzolettino con acqua fredda. "Perché io sono incinta" risposi in tutta tranquillità perché ero sicura che loro avrebbero capito, ma così non fu. "Eh?!" Urlarono in coro. "Tuo padre ha fatto bene" aggiunsero dando entrambe un pugno a Michael. "Ragazze!" Dissi stringendo il moro a me. Loro due si guardarono per poi dire. "Che volete fare?" Io non ne avevo ancora la più pallida idea. "Quello che vuole fare lei, io non ho più i genitori e per lei suo padre è tutto, poi è Kuchel che deve portare in grembo il bambino" disse sorridendo Michael. Io ricambiai il suo sorriso e lo abbracciai. "Sai anche a tua madre successe la stessa cosa. Noi a Petra l'abbiamo appoggiata nonostante la distanza di età tra lei e Levi ed era molto più grande della vostra, quindi noi ci saremo sempre per voi" disse Zöe accarezzando i miei capelli mentre Mikasa sorrideva alla scena. "Grazie ziette, lo teniamo Michael?" Chiesi al moro. "Se è questo che vuoi, certamente" rispose dandomi un bacio sulla fronte. "Adesso devo solo dirlo a papà ma io...io...io non ho il coraggio necessario" dissi tremando al solo pensiero di come avrebbe potuto reagire.
LEVI'S POV
Dopo la "discussione" con Michael, faccia da cavallo e il moccioso mi trascinarono al quartier generale. "Si può sapere che ti è preso?!" Urlò Eren arrabbiato più che mai. "Sta zitto tu! Michael ha messo incinta Kuchel ed ha solo 15 anni! Dovrei ridere secondo te?!" Risposi urlando a mia volta. I tre sbiancarono in volto. "Eren prova a metterti nei miei panni visto che Mikasa è incinta di due mesi, se avessi una figlia e a 15 anni ti viene a dire che è incinta tu come reagiresti?" Chiesi camminando con ansia per tutta la stanza. "Beh credo che ammazzerei colui che l'ha messa incinta e poi parlerei con mia figlia" rispose Eren grattandosi il mento. "Che cosa ho sbagliato? Non sono stato molto presente? Ho sbagliato ad educarla? Cosa?!" Mi chiesi tirando i capelli corvini con sfumature bianche dovute all'invecchiamento.
- IL GIORNO DOPO -
KUCHEL'S POV
Quella notte non dormii, ero troppo preoccupata per l'indomani e la gravidanza di certo non aiutava. Quella mattina ,non appena il primo raggio di sole arrivò nella camera in cui dormivo, mi alzai intenzionata ad andare da papà. Mi misi la prima cosa trovata nell'armadio e corsi da papà. Era di fronte a me, ci guardavamo negli occhi e ma scoppiai a piangere dopo poco. Volevo rimanere quello sguardo fisso nei suoi occhi ma cedetti prima. "Scusa papà...io so che non vuoi mai più vedermi e ti capisco...ma ti prego...perdonami. Io non posso vivere sapendo che tu mi odi" dissi scoppiando a piangere, volevo solo che mi perdonasse. "Se per farmi perdonare devo abbandonare questo bambino, mi va bene. Se per farmi perdonare devo pulire per sempre la tua casa, mi va bene. Sono pronta a fare qualsiasi cosa tu voglia tranne abbandonare Michael. Tutto tranne lui, ti prego" aggiunsi passando un braccio sugli occhi da cui maree di lacrime stavano uscendo. "Allora puoi anche dimenticarti di avere un padre" rispose papà che fece per andarsene ma io lo presi da dietro e lo strinsi. "Se il nonno avesse detto una cosa del genere a te e alla mamma tu come avresti reagito? L'avresti realmente lasciata?!" Urlai strofinando il viso sui suoi vestiti fradici. Lui non rispose, si limitò a stare zitto. "Rispondi! Oppure non rispondi perché sai di avere torto. Tra te e la mamma c'era molta più differenza di età e lei aveva i miei stessi anni quando è rimasta incinta, allora perché ti arrabbi con me, Michael ne ha 18 ed ha 3 anni in più di me quindi perché ti arrabbi...?" Domandai. "Perché proprio come è successo a me e a tua madre non volevo che succedesse anche a te" rispose staccandosi da me. "Però hai ragione, se tuo nonno mi avesse detto una cosa del genere io non l'avrei ascoltato" aggiunse girandosi dalla mia parte. Mi mise le sue mani sulle mie spalle e mi guardò dritto negli occhi. "Questo vuol dire che..." dissi sgranando gli occhi. "Sarò felicemente nonno" disse papà, io gli saltai addosso e lo abbracciai. Lui ricambiò l'abbraccio.
LEVI'S POV
Mentre Kuchel mi abbracciava piangendo vidi da lontano le figure degli altri mocciosi e della quattrocchi fissarci. "Domani parto per la spedizione al posto tuo" Dissi, lei scosse la testa più e più volte. "Tranquilla non morirò" aggiunsi per tranquillizzarla.
-IL GIORNO DOPO-
Era tutto pronto per la spedizione, il portone si aprì e il corpo di ricerca uscì dalle mura. Un'ora dopo, i giganti continuavano ad apparire e sempre più persone morivano. Mentre avanzavamo qualcosa rubò la mia attenzione, una ragazza dai corti capelli ramati con gli occhi color miele e un vestito di velluto bianco che luccicava e che camminava nel bosco. Strizzai gli occhi e riconobbi la donna "Petra!" Urlai dirigendomi verso di lei. Appena mi avvicinai la figura scomparve e riapparve in un altro punto. Mi addentrai nel bosco rincorrendo la ramata. Ancora una volta scomparve e riapparve in un posto più distante. Galoppai fino alla figura che stava camminando tranquilla, il mio dito era vicinissimo alla sua schiena ma scomparve per l'ennesima volta. Mi sporgetti troppo quindi caddi dal cavallo e quest'ultimo, spaventato, scappò via. Ero steso per terra dolorante, il braccio molto probabilmente si era rotto quando un'enorme mano mi afferrò. "Il movimento tridimensionale non si è rotto, se mi libero sarà facile ucciderlo" pensai mentre quell'essere avvicinava sempre di più il mio corpo alle sue fauci. Tutto all'improvviso si tinse di bianco e vidi Petra che tendeva la mano verso di me. "E ora che mi raggiungi" disse Petra prendendo la mia mano e al nostro contatto io divenni come lei ovvero morto.  Caddi a terra delicatamente e vidi il gigante che veniva massacrato dalla quattrocchi in lacrime, anche gli altri mocciosi piangevano. Mentre davo un'occhiata in giro vidi lei, Petra, il mio amore. Le corsi incontro e la strinsi a me per poi baciarla. "Finalmente mi hai raggiunto anche tu" disse lei staccandosi da me. "Voglio presentarti tuo figlio, Gabriel" disse indicando un ragazzo alto, dai capelli ramati come quelli della madre e gli occhi grigi come miei. Mi avvicinai e gli strinsi la mano. "Da chi ha preso tutta questa altezza?" Chiesi ridacchiando. "E chi lo sa, è alto 1,90" rispose Petra ridendo a sua volta. Insieme iniziammo a camminare verso il ciliegio dove avremmo chiacchierato con più calma ma prima, anche se amareggiato, mi girai indietro e pensai al passato. A tutta la mia vita passata, alle cose felici, alle cose brutte ma finito sorrisi perché era tutto finito, ero con la persona che più amo in vita mia e mio figlio.
-KUCHEL'S POV-
Ero a casa dove prima alloggiava papà, gli avevo preparato la cena come ringraziamento. Bussarono alla porta e ,pensando che fosse papà, l'aprii con allegria ,ma appena vidi il viso in lacrime di Zöe, quel sentimento di felicità si spense. "Kuchel Ackerman oggi sono qui per comunicarle lo spiacevole decesso di suo padre, Levi Ackerman. Ora stanno seppellendo il suo corpo ai piedi del ciliegio" all'udire di quelle parole iniziai a correre verso il ciliegio, non mi importava se stesse piangendo o delle continue urla di Zöe che mi implorava di tornare indietro, perché dovevo vederlo un'ultima volta. Arrivai alla meta e vidi il suo corpo ricoperto da un telo bianco che veniva adagiato in una bara e sotterrato. Caddi a terra e insieme alla pioggia incessante si unirono le mie lacrime seguite dal mio pianto.
-ANGOLO AUTRICE-
Prima che mi uccidete sappiate che il prossimo sarà l'ultimo capitolo e niente sayonara.
-Mirai

Cherry tree《Rivetra》SnkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora