Levi è...

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La zietta Zoe mi portò fuori dove venni accolta dagli abbracci di tutti gli altri zietti "Senti piccolina io devo dirlo anche a tuo nonno e tu vieni con me perché resterai là visto che noi staremo qua per tutto il giorno" disse la zietta Zoe sorridendomi, io ricambiai il sorriso e ci dirigemmo verso la casa del mio nonnino. Arrivammo là e la zietta bussò alla porta che venne subito aperta da mio nonno. Ci sedemmo attorno alla tavola e io stavo facendo il thè per mostrargli quanto ero brava mentre Zoe raccontava tutto al nonnino. Quest'ultimo pianse e appena mi avvicinai per dargli il thè lui mi abbracciò forte a sé. "Sei davvero un piagnucolone nonnino! Papà sopravviverà e lo farà per me!" Dissi dandogli un bacio sulla guancia e abbracciando la zietta Zoe che se ne doveva andare via. "Fai la brava con il tuo nonnino mi raccomando!" Mi disse scompigliandomi i capelli sorridente, poi guardò il mio nonnino cambiando completamente espressione "Domani le farò sapere se ha ceduto" Aggiunse per poi uscire dalla porta. "Ehi piccolina cos'hai in tasca?" Mi chiese il nonnino indicando la busta, io spalancai gli occhi e la coprii con le mani "Non è niente!" Dissi sorridendo e scappando via ma vedendo tutta quella varietà di stanze mi fermai un secondo "Nonnino io dove dormo?" Domandai girandomi verso di lui che sorrise "Beh non c'è una stanza degli ospiti quindi suppongo che tu debba dormire in quella dove stava tua madre" disse alzandosi lentamente per l'età e aprendo una porta. Era una camera con le pareti biance e i mobili in legno, normale insomma ma appena misi un piede dentro mi sentii leggera come se da un momento all'altro avrei potuto volare e sparire, sentivo l'aura di mia madre presente in quella stanza. "Ehi piccola perché non riposi un po' Hanji mi ha detto che non hai dormito molto" disse il nonno accarezzandomi la testa "io esco un attimo però tu non ti muovere da casa, ok?" Disse il nonno tirandomi la guancia come per vedere quanto si potesse allungare, anche se di solito si fa con gli elastici. Io annuì e lui uscì di casa. Io mi stesi sul letto, poggiata su un lato con le mani sotto il cuscino cercando di prendere sonno in tutti i modi. Ero lì a non fare niente quando all'improvviso vidi qualcuno attraversare la porta senza aprirla. Era un ragazzino con la tuta del corpo cadetti dai capelli castani e gli occhi color miele come quelli di mamma che si avvicinò a me declinandosi leggermente verso il letto. Io d'istinto mi alzai dal letto poggiandomi sul muro a gambe incrociate. Sul letto apparve invece un'altra figura ,femminile, identica a me solo con gli occhi simili a quelli del ragazzo e con una bambola di pezza in mano. "Ehi Petra svegliati il tuo fratellone è tornato!" Disse il ragazzo agitando il corpo della bambina. "Ma chi se ne frega!" Rispose la bambina facendogli la linguaccia. Lui era più grande di lei e lo si poteva notare non solo dalla differenza di altezza o dal nomignolo 'fratellone' ma anche dal diverso modo di comportarsi. "Oh allora niente più Nina per te!" Disse lui levandole la bambola da mano e correndo via "No! Smettila e ridammi Nina!" Urlò la bambina seguendo il ragazzo. Io rimasi stranita da quella scena e decisi di seguire le due figure in silenzio. Arrivarono in cucina dove c'erano un uomo ed una donna, quest'ultima stava servendo la colazione a tavola mentre l'uomo riprese la bambola dal ragazzo per poi tirargli l'orecchio "Gabriel comportati bene con tua sorella Petra!" Disse l'uomo lasciandolo poi andare "Va bene però mi hai fatto male!" Esclamò il ragazzo toccando l'orecchio dolorante mentre l'uomo ridava la bambola alla bambina che rifece la linguaccia al fratello maggiore. Si misero tutti a tavola e iniziarono a mangiare "Fratellone oggi parti per arruolarti, vero?" Domandò la bambina tirando fuori la mollica dal pezzo di pane come gioco "Sì" rispose il ragazzo addentando il suo pane "E starai via per tre anni, vero?" Domandò di nuovo la bambina spostando una ciocca di capelli dietro le orecchie. "Sì, non vedo l'ora di poter far parte del corpo di ricerca" rispose il ragazzo alzandosi dalla sedia e facendo  un saluto che vidi spesso fare ai soldati. "Sei proprio ridicolo!" Esclamò la bambina saltandogli sulle spalle "Vatti a vestire e ti faccio vedere quanto sono ridicolo!" Disse il ragazzo facendo scendere la sorella minore dalle spalle che corse subito a cambiarsi infatti due minuti dopo era già tornata "Bene andiamo!" Urlò la ragazza risaltando sulle spalle del fratellone, lui fece un gesto di saluto per poi correre via nitrendo come un cavallo "Fate attenzione!" Urlò la donna inutilmente perché i due fratelli erano già corsi via, ella sbuffò e si buttò tra le braccia del marito che le diede un bacio. Io arrosii immediatamente e corsi per rincorrere i due ragazzi, fortunatamente ero ancora in grado di vederli ed essendo parecchio veloce li raggiunsi subito. Quella ragazza mi sembrava tantissimo la mamma da piccolina. Corsero dappertutto senza fermarsi un secondo! Tra le bancarelle, tra gli alberi insomma ovunque si trovassero nulla li fermava. Si fece pomeriggio e i due ragazzi erano stesi sul prato "Petra io dovrei andare" disse il ragazzo girandosi verso la sorellina in lacrime "Io non voglio che tu te ne vada! È vero litighiamo ma sei pur sempre mio fratello e io...io non voglio!" Disse la bambina notando il sorriso del fratello che venne travolto da un masso che lo coprì completamente mentre la bambina volò via cadendo brutalmente per terra ma nessun sasso l'aveva coperta. In quel momento vidi l'orrore, tutte quelle persone stavano per essere mangiate da degli esseri giganteschi! Corsi verso la bambina che era svenuta. "Petra!" Urlai cercando di coprire la ferita alla testa ma la oltrepassavo. Andai anche dal fratello ma l'unica cosa che fuoriusciva era il suo braccio. "Ho paura!" Dissi coprendo gli occhi da quella scena orripilante ma senza rendermene conto mi addormentai. Mi risvegliai in quello stesso punto con quella ragazza solo che era più grande e questa volta era lei ad indossare la divisa. La giovane donna guardò verso l'alto "Fratellone mi arruolerò nel corpo di ricerca te lo prometto! Realizzerò quel sogno che tu non sei nemmeno riuscito a incominciare!" Disse la ragazza stringendo il pugno in cielo e sorridendo mentre i capelli lunghi ramati le accarezzavano il volto per colpa del vento. All'improvviso la figura di quella ragazza scomparve ma la zietta Zoe corse verso di me rincorsa dal mio nonnino tutto sudato con il fiatone non riuscendo a mantenere il passo con la zietta per l'età. "Kuchel piccola che ci fai qui?! Ti abbiamo cercato per tutto il giorno ormai si è fatta sera!" Mi sgridò la zietta Zoe tirandomi l'orecchio, mi venne in mente la scena dei due ragazzi "Zietta Zoe come sta papà?!" Urlai alzandomi da terra "Ti ho detto che dobbiamo vedere se supererà la notte e ora torna a casa e non muoverti più da casa! Sei in punizione!" Urlò lei prendendomi il polso "Signore non la perda più d'occhio per favore perché è capace di uscire dalle mura senza nemmeno accorgersene!" Disse lasciandomi verso il nonnino e scappando via in direzione dell'ospedale "Scusa nonnino, io non volevo" dissi asciugandomi le lacrime che stavano rigando il mio volto "Su andiamo a casa" disse il nonnino prendendomi in braccio, io gli strinsi il collo "Nonnino, io non voglio perdere anche il mio papà" dissi strusciando il viso sulla spalla di nonno. "Non lo perderai, il tuo papà ha promesso a tua madre che ci sarebbe sempre stata per lei ma ora che non c'è più deve prendersi cura di te per mantenere la promessa" rispose il mio nonnino accarezzandomi la schiena "Nonnino ma la mamma si chiamava Petra giusto?" Chiesi mentre camminavamo verso casa "Sì" rispose lui "Ma aveva un fratello?" Domandai io, lui acquistò una faccia triste con un sorriso forzato "Sì" rispose lui "E aveva anche una mamma vero?" Chiesi io "Sì" rispose lui "Sono morti entrambi, vero?" Domandai io, il suo passo si fermò improvvisamente e cambiò discorso "Ma guarda siamo già arrivati! Su vai a letto, se non riesci a dormire perché hai fatto un pisolino questo pomeriggio basta che chiudi gli occhietti così li riposi e se vuoi compagnia vieni pure da me" disse lui lasciandomi a terra e correndo verso la sua stanza. Io andai nella stanza dove dovevo dormire, mi buttai come un sacco di patate sul letto con le mani all'aria "Forse ho detto qualcosa di sbagliato" dissi piangendo "Ho solo quattro anni e sto già passando un inferno" aggiunsi coprendomi gli occhi con le braccia "Papà ti prego resisti per me" dissi per poi riuscire ad addormentarmi. La mattina dopo mi alzai e trovai mio nonno con la bocca coperta dalla mano e la zietta Zoe davanti a lui con faccia serissima "Che è successo?" Chiesi sfregandomi gli occhi dalla stanchezza. "Levi è..." la zietta Zoe incominciò il discorso e io mi svegliai subito "vivo" continuò, io rimasi lì immobile dallo stupore. Il mio papino aveva mantenuto la promessa.
ANGOLO AUTRICE
E sì per la vostra felicità Levi è ancora vivooooo!🎉🎊 spero vi sia piaciuto, ciauuu💕
-Mirai

Cherry tree《Rivetra》SnkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora