Primo amore e gelosia

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-1 ANNO DOPO-
L'anno passa in fretta e io compio 7 anni mentre papino ne compie 42. Quella mattina avevo un appuntamento con la mia migliore amica Martina che mi aveva detto di voler presentarmi una persona. Arrivai a casa sua e dopo aver dato il cinque a Jason e un bacio sulla guancia alla signora Williams entrai nella sua cameretta. All'interno c'erano lei ed un altro ragazzo molto alto che giocavano. "Ciao Martina!" Esclamai abbracciandola. "Ciao Kuchel!" Disse ricambiando l'abbraccio. "Vorrei presentarti mio cugino Francesco! Lui è venuto ad abitare da noi perché suo nonno che lo custodiva è morto" aggiunse accarezzando la schiena di suo cugino. "Mi dispiace..." dissi io dondolando il piede. Ci fu un silenzio tombale finché io non lo interruppi "Anche io ho perso mia madre quando avevo tre mesi e mio nonno a quattro anni e un anno fa pensavo che mio padre fosse morto" dissi scuotendo la testa e sorridendo al ragazzo che arrosì "Comunque devi essere più grande, quanti anni hai? Io sette come tua cugina" dissi avvicinandomi a lui "I-io ne ho nove" rispose lui che si coprì la faccia con la mano per non far notare l'arrossamento improvviso sul suo viso. "È molto timido, come me ma una volta fatta amicizia e simpaticissimo!" disse Martina "Allora voglio diventare tua amica il più presto impossibile" dissi sorridendo e saltellando. Stavo sorridendo per non mostrare la tristezza sul mio volto che purtroppo si divargava nel mio cuore. "Mi è venuta un'idea! Perché non chiediamo allo zietto Levi se ci fa galoppare sui cavalli?" Domandò Martina "Siiii!" Risposi io prendendo Francesco e Martina per i loro polsi e correndo velocissimo verso il quartier generale. Una volta arrivata saltai addosso al mio papino che stava parlando con dei soldati "Come sei bello papino! Ma sei dimagrito? Che muscoloso che sei! Sei proprio l'uomo ideale" esclamai riempiendo di baci la sua guancia. "Che vuoi pidocchio?" Chiese papino "Devo per forza volere qualcosa per darti dei baci?" Dissi io offesa "Sì e parla ora o mai più" rispose lui scuotendo le spalle per farmi scendere. "E va bene, allora possiamo cavalcare i cavalli?" Domandai afferrandolo per il collo e lasciandogli un veloce bacio sulla fronte. "Non se ne parla e non ribattere altrimenti te la faccio pagare" rispose lui posandomi a terra con forza. Io misi il broncio, le mani sui fianchi e corrugai la fronte "Non capisco come la mamma si sia innamorata di un uomo così scorbutico, nano e brutto come te!" Urlai dandogli un calcio sulla gamba. "Cosa hai detto?! Subito in punizione e non permetterti mai più di parlarmi così!" Urlò a sua volta mio padre prendendomi per le gambe con il busto a penzoloni sulla sua schiena lasciando così tutti i soldati attorno a bocca aperta. Arrivammo così a casa, lui entrò nella mia cameretta mi gettò con violenza sul letto per poi uscire e chiudere a chiave la porta. Rimasi da sola a piangere stesa nel letto con i lunghi capelli ramati schiacciati sotto il peso del mio corpo. "Ehi Kuchel! Ti devo parlare vieni al ciliegio!" Sentii improvvisamente una voce familiare ma non capii bene di chi era nonostante ripeté quella frase finché io non mi alzai dal letto intenta ad andare al ciliegio. Sapevo però che non sarebbe stato affatto semplice. La porta era chiusa a chiave anche se papino era tornato a lavoro perché non poteva permettersi un'altro giorno di festa. Stavo contemplando la risposta quando la porta si aprì da sola e io sobbalzai. "Un fantasma!" Gridai coprendomi il corpo con il lenzuolo del letto. "No siamo noi sciocchina! Martina e Francesco!" Disse la bionda, io alzai di poco il lenzuolo per costatare che se era la verità. La vidi e le corsi incontro piangendo fra le sue braccia, poi vidi anche Francesco e passai fra le sue di braccia. "Grazie mille Martina e anche a te Francesco però devo andare al ciliegio!" Dissi fermandomi sulla soglia della porta "Chiudete la porta quando uscite" aggiunsi scappando via. Correvo verso il ciliegio quando mi scontrai su una persona. Per fortuna erano Eren e Mikasa "Ehi piccola, ma che fai? Tuo padre non ti aveva messo in punizione?" Domandò Eren ma io lo zittisco agitando il dito sul naso. "E va bene sarà il nostro piccolo segreto!" Intervenne Mikasa imitando il mio gesto e guardando Eren come a chiedere il permesso, quest'ultimo sbuffò e poi scoppiò in una fragororsa risata contagiosa. Stavamo ridendo quando un venticello freddo mi sfiorò la schiena facendomi gelare. "Prendi questa dai" disse la zietta Mikasa mettendomi la sciarpa. "Grazie mille zietta, ma ora devo proprio andare" dissi ringraziando entrambi con un bacino sulla guancia per poi correre nuovamente via. Arrivai al ciliegio dove mi piegai per l'affanno causato dalla corsa. "Ce ne hai messo di tempo, eh?" Disse una voce dietro di me, io mi girai ma non vidi nessuno e quando tornai a guardare dinnanzi a me Gabriel mi si gettò addosso spaventandomi. "Stupido!" Urlai spostandolo da dosso a me. "Non fare l'offesa sei fastidiosa, è da anni che non ci vediamo. Mi sei mancata molto" disse Gabriel, io mi girai verso di lui e con le lacrime agli occhi cercai di abbracciarlo ma lui si spostò facendomi cadere goffamente a terra. Gabriel scoppiò a ridere e ciò mi diede ancora più fastidio "Scusa ma non sopporto gli abbracci o altri contatti fisici con il mondo e lo sai bene" disse Gabriel sorridendo, io non riuscì a resistere e ricambiai il suo sorriso. Ci sdraiammo per terra ai piedi del ciliegio mentre il vento mi faceva accarezzare il viso dai miei capelli. "Ma allora eri tu che mi hai detto quella cosa nella mia camera? Ma come ci sei riuscito?" Domandai coprendo la faccia con la sciarpa fino al naso. "Segreto!" Rispose Gabriel "E comunque come hai fatto ad uscire dalla tua stanza se era chiusa a chiave?" Aggiunse lui "Mi hanno aiutata dei miei amici" risposi io "Martina?" Chiese lui girandosi su un fianco verso me "Lei e suo cugino Francesco. È un ragazzo alto, dolce, timido, simpatico e anche molto carino" risposi io arrossendo in volto e ciò diede fastidio a Gabriel "Ti piace quel coso?!" Urlò lui alzandosi mentre io rimasi seduta sull'erba. "Non è un coso!" Dissi io "Rispondi alla domanda!" Gridò lui "Sì..." risposi sorridendo. "COME FA A PIACERTI UNO COME LUI!" Urlò Gabriel spingendomi "G-Gabriel che succede?" Domandai impaurita "Tu! Tu! Tu! Ecco cosa mi succede 'tu'!" Rispose Gabriel continuando ad urlare. Non l'avevo mai visto in quel modo, con me era sempre stato gentile e mi aveva sempre aiutato. Come un fratello maggiore. "Io? Che cosa ho fatto di male?" Chiesi mentre le lacrime iniziarono a scendere dai mio occhi "La tua- niente vattene ora!" Mi gridò e io scappai in preda alle lacrime a casa. Era stato orrendo.
GABRIEL'S POV
"Mamma perché mi sono comportato in questo modo?" Chiesi rivolgendomi alla lapide della mamma mentre mi guardavo le mani. All'improvviso davanti a me apparve Petra ,mia mamma, che mi diede un abbraccio fortissimo. Tra un umano e un fantasma non ci si può toccare ma tra due fantasmi sì. "Piccolo perché sei geloso" rispose la mamma sorridendomi "Geloso? E che vuol dire?" Domandai confuso, la mamma rise. "Vuol dire che ti dà fastidio se tua sorella è interessata a qualche ragazzo che non sia tu" rispose accarezzandomi la testa. "Allora sono geloso..." dissi abbassando la testa deluso dal mio comportamento "È una cosa normale piccolo, non essere triste. Pensala così, almeno tua sorella vuole bene a qualcuno e non rimarrà sola" disse la mamma. "Hai ragione mamma! Ma ora lei mi odia sicuramente quindi non mi farò mai più vedere da lei." Dissi sorridendo "Almeno non soffrirà" aggiunsi "Non credo che soffrirebbe vedendoti ma se è questo che vuoi io non infierisco" disse la mamma "Voglio andare a trovare tuo padre è da un po' che non gli faccio visita e Gabriel se resti nel mondo degli umani stai attento e non toccare nulla, ok?" Disse la mamma che mi diede un bacio sulla guancia e poi se ne andò.
PETRA'S POV
Mi mancava Levi, il mio amato Levi. Arrivai a casa e una volta oltrepassata la porta lo vidi tutto arrabbiato che stava per andarsene ma quando si girò e mi vide scoppiò in lacrime. "Tranquillo se stai piangendo perché credi di essere pazzo non è così" dissi ridendo. "Mi sei mancato Levi, certo che sei proprio vecchio! Ora hai 42 e io invece ne ho ancora 17, ne dovrei avere 24..." aggiunsi avvicinandomi a lui che era ancora immobile a fissarmi "Stai educando bene Kuchel ma sei troppo severo e...mi sei mancato molto" dissi allungandomi verso di lui per cercare di baciarlo ma lo oltrepassai e lui d'istinto si posò una mano sullo stomaco. "Scusa non deve essere una bella sensazione, me ne ero dimenticata" dissi tornando davanti a lui "Tra qualche anno potremmo tornare a toccarci..." aggiunsi sparendo via.
ANGOLO AUTRICE
Sono tornata! Scusate ma in questi giorni ero sommersa di verifiche in classe perché è finito il primo quadrimestre e quindi mancano due mesi ad aprile e aprile vuol dire...ATTACK ON TITAN SEASON TWO! Scleroooo! ^^
-Mirai

Cherry tree《Rivetra》SnkWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu