Capitolo 34 - Vanity

512 55 4
                                    

Connie arrivò nell'ufficio di Miller mentre lui leggeva alcuni appunti.

"Hai delle novità?"

Miller la guardò perplesso.

"Vuoi sapere una cosa?".

Non aspettò risposta. 

"Ieri Hays e Olsen mentre tornavano alla Centrale si sono fermati al palazzo deve Teller ha ucciso la donna per interrogare chi aveva fatto la telefonata. Vuoi ridere? Il palazzo è mezzo disabitato, nel piano dove c'è l'appartamento di Teller ce n'è solo un altro abitato! Nessuno ha sentito urla o simili. Nessuno ha telefonato. Ho contattato la società dei telefoni per sapere chi avesse chiamato. La chiamata alla polizia è stata fatta da un telefono che nessuno usa più, posto in un angolo dell'androne del palazzo. Come ti sembra?"

Connie rimase un po' in silenzio. Sospirò.

"Tu continui a pensare che Teller abbia fatto tutto da solo?"

"Non lo so!"

"E la bambola? Il modello si chiama Evelyn come aveva detto Teller"

"Quello era uno spostato, era ... come si dice ... un feticista, perché non potrebbe essere stato lui?"

"Non ti so rispondere. Dobbiamo sentire il negozio dove dice di aver comprato l'intimo. Abbiamo scoperto dove?"

"Dalla società delle carte di credito sappiamo che l'ultimo acquisto l'ha fatto da Vanity, un negozio della catena Baxter".

"OK. Andiamo".

Miller si alzò.

*******

Entrare nel negozio Vanity per Connie fu un trauma. All'ingresso uno specchio le rimandò la sua immagine: pantaloni sformati, maglietta e giaccone. La commessa si fece loro incontro pensando che si trattasse di due turisti che avevano sbagliato negozio. In effetti Miller, ma sopratutto Connie, era fuori luogo. Guardandosi attorno entrambi percepirono i segni di un lusso esagerato. La donna che veniva loro incontro aveva addosso gioielli del valore, come minimo, dei loro stipendi annuali.

Si presero una piccola rivincita quando la donna fece il gesto di fermarli con le parole "Prego signori ..." e il palmo della mano alzato in un muto "Alt": le piazzarono sotto il naso i distintivi della polizia.

"Ispettori Miller e Santino!".

La donna si congelò all'istante. Miller mostrò la busta trasparente con il completo di intimo. "E' vostro?".

La commessa finse di studiare attentamente la busta e il contenuto.

"E' stato venduto da noi ma non è nostro". Miller non capì la sottigliezza ma Connie sorrise tra sé e sé, la commessa non era una stupida.

Miller mostrò una foto di Teller. "E questo lo conosce?".

"E' un nostro cliente ma non è un mio conoscente!". La finezza scivolò nella mente di Miller senza lasciare traccia, Connie si voltò per non mettersi a ridere.

"L'ha visto di recente? Cosa le ha detto?"

"E' venuto, mi sembra, qualche sera fa. Mi ha detto che voleva acquistare un completo che aveva visto in vetrina. Ha pagato e se ne è andato".

Connie intervenne. "Miller ci puoi lasciare da soli? Vorrei chiedere consiglio per qualcosa da mettere, per me, sai ... cose da donne".

Miller fece per obiettare ma la disciplina prevalse. Fece un cenno con la mano e uscì. "Ti aspetto in macchina".

*******

Connie e la commessa si guardarono.

"Scusi il mio collega, è un uomo. Quando si trovano in un negozio di questo tipo ragionano con ... i piedi, non è così?"

La commessa le sorrise, era carina e ben educata.

"Come la posso aiutare?"

"Il tipo della foto si chiama, anzi si chiamava Teller. Da donna a donna, che impressione le ha fatto?"

La commessa guardò per un po', pensierosa, la foto. Sospirò.

"Sembrava un tipo a posto, perbene. Sa, qui entrano donne ricche e viziate e uomini, la maggior parte dei quali non mi piacciono"

"Perché?"

"Perché o sono dei ricchi viziosi che comprano cose esageratamente costose per le loro ..."

"Puttane?"

La commessa rise. "Diciamo così. Oppure ..."

"Oppure?"

"Ricchi e pervertiti che vanno dalle amanti di nascosto, ricchi feticisti con gusti ripugnanti ..."

"Teller era uno di loro?"

"No, lui era educato. Aveva modi signorili e contenuti. Comprava cose belle, fini, eleganti e discrete. Era sposato e non lo nascondeva e non si nascondeva. Disse che comprava l'intimo per la moglie. Beh, le confesso, mi sarebbe piaciuto essere stata qualche volta al posto della moglie ..."

Connie sorrise e pensò "La tua fortuna è di non esserci stata ..."

Ringraziò, lanciò un ultimo sguardo ai vestiti, per lei irraggiungibili, e uscì.

La Bambola - Un delitto per l'ispettore Connie SantinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora