Laughter Lines||ziam (sospesa)

Capitolo 19

"Mamma, papà, io devo assolutamente parlarvi." ormai tenersi dentro un fardello di quella portata era diventato insostenibile per Liam, così aveva finalmente deciso di aprirsi completamente ai suoi genitori. Voleva cominciare ad essere se stesso, al cento per cento e non avrebbe mai potuto farlo se non avesse compiuto quel passo in avanti, anche se poteva sembrare incredibilmente spaventoso.

Fece sedere i genitori sul divano e finalmente lo disse.

"Io-io ecco, penso che sì- è anzi, molto sicuro, insomma qualcosa come centodieci per cento- che io sia- sì insomma... sono gay."

Liam non riuscì a decifrare le espressioni dei suoi genitori, che erano rimasti immobili e impassibili per tutto quel tempo. Il primo movimento lo compì la madre, semplicemente porgendo la mano tesa con il palmo verso l'alto in direzione del marito.

"Oh accidenti, Liam! Non potevi aspettare altre due settimane?" sbuffò il padre, depositando dodici sterline sul palmo della moglie, che sogghignava allegra.

"Aspettate un attimo. Lo sapevate?" dire che fosse stupito sarebbe stato un eufemismo.

La madre si avvicinò a lui con un'espressione amorevole sul volto.

"Ma è ovvio, piccolo mio. Sono tua madre e capisco sempre tutto quello che ti succede. Lo so prima che possa capirlo tu stesso." sorrise leggermente prima di abbracciarlo con tutto l'amore che poté trasmettergli e poco dopo, a quell'abbraccio, si unì anche il padre.

Inutile dire che Liam non poté che essere più felice. Finalmente poteva essere se stesso.

"Ora invita Zayn a pranzo. So che è molto di più che un semplice amico per te, anche se ho sperato con tutta me stessa che lo capiste prima, eh. Ma va bene così, sono veramente felice per voi ragazzi." e solo a quel punto Liam diventò scarlatto sul volto, collo e orecchie.

Il tempo sembrava scorrere più velocemente del solito, notò Liam un giovedì (due settimane dopo la sorpresa al parco), forse perché non aveva ancora preso una decisione su cosa avrebbe dovuto fare, ed è risaputo ormai, che il tempo scorra più velocemente quando si hanno importanti decisioni da prendere.

Il grande dubbio di Liam era se andare o meno a Vienna. Era ovviamente un'opportunità che mai si sarebbe ripetuta, ma ultimamente le cose sembravano andare così bene tra i due ragazzi che il più piccolo aveva paura che, allontanandosi per così tanti mesi, avrebbe peggiorato le cose. Zayn finalmente sembrava intenzionato a parlare una volta per tutte con Zoey riguardo la loro relazione e Liam non avrebbe mai potuto lasciarlo solo dopo una rivelazione del genere, in più avevano bisogno l'uno dell'altro.

Non riuscivano a restare separati troppo a lungo, o a non baciarsi di nascosto o semplicemente a non permettere ai loro corpi di scontrarsi con qualsiasi scusa possibile. I loro amici a stento li sopportavano ormai.

Erano ore che il ragazzo castano si stava rigirando quel biglietto da visita tra le dita e i pensieri erano ancora più confusi di quando si era seduto, se possibile. Alla fine giunse alla conclusione che avrebbe rinunciato a tutto pur di stare con lui e pensò che probabilmente quella fu la scelta migliore che ebbe mai fatto. Così si precipitò fuori da casa sua, entusiasta della sua conclusione, per comunicarla al ragazzo della porta accanto. Probabilmente avrebbe dovuto fare subito più attenzione ai piccoli particolari che si trovavano disseminati per la casa e alla sua sensazione di malessere allo stomaco (ma pensava fosse solo colpa dell'agitazione che l'aveva torturato così a lungo quei giorni), perché quando cominciò a prenderli in considerazione era ormai troppo tardi. La camera da letto del ragazzo asiatico era socchiusa e prima di sbirciare nel piccolo spazio tra la porta e lo stipite, Liam sentì un'ondata di malessere che gli urlava "torna indietro, sciocco! Non guardare!", ma come è giusto che sia non le diede ascolto e ne dovette pagare le conseguenze.