Capitolo 3

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Zayn era nella sua camera ad osservare i graffiti che con gli anni erano aumentati mentre con le punta delle dita percorreva la schiena nuda della sua bellissima fidanzata. Alzò appena lo sguardo sulla sua finestra dove era ben visibile quella di Liam. Da quando si erano salutati poco prima di pranzo non lo aveva più sentito, era stato occupato è vero, ma ci stava male ugualmente. Si erano promessi che nulla li avrebbe mai separati ed aveva tutta l'intenzione di mantenere la parola data.

Vide la luce della stanza di Liam spegnersi e si agitò leggermente nel letto.

"cosa succede?" chiese Zoey quasi stufa. Ogni volta era la stessa storia, non poteva stare sola con il suo ragazzo troppo a lungo che quel Liam, anche se non fisicamente, doveva intromettersi.

"Liam. Sai da quando è tornato a casa non l'ho sentito e volevo vedere come stava." Disse preoccupato.

"Zayn, quel ragazzo è grande e grosso, sa cavarsela da solo." Sbuffò. "e poi lo rivedrai domani mattina, che fretta c'è?"

"no, tu non capisci. Non starò tranquillo fin quando non saprò che è tutto a posto." Si agitò ancora nel letto.

"e allora va! Non ti sopporto quando fai così. Tanto io dovevo tornare a casa." Disse ricominciando a vestirsi e sbuffando in continuazione. Anche Zayn si rivestì e scese con la ragazza per uscire anche lui e giungere fino a casa dell'amico, distante quattordici passi per la precisione.

"ma ricorda una cosa Zayn, prima o poi dovrai scegliere. La donna con la quale stai da due anni e con la quale magari un giorno potrai avere un futuro oppure il tuo migliore amico?" e detto questo gli voltò le spalle per salire nella sua macchina.

Zayn rimase confuso da quella frase. Come avrebbe mai potuto scegliere? Non poteva, sarebbe stato impossibile e crudele. Da una parte c'era il suo migliore amico da tutta una vita, da quando ne aveva memoria, ma dall'altra c'era la donna di cui si stava innamorando e con la quale non gli sarebbe dispiaciuto costruire un futuro; in fondo aveva sempre amato i bambini e una famiglia di cui essere il punto di riferimento era sempre stato il suo sogno segreto. Aveva un padre esemplare e quello che voleva era assomigliarli il più possibile. Ad un certo punto balenò davanti i suoi occhi un bellissimo quadretto composto da Liam, due bambini, un maschietto e una femminuccia e lui mentre giocavano seduti per terra davanti al fuoco. Scosse energicamente la testa e rise. Anche se in quel modo sarebbe stato tutto molto più semplice per diversi motivi: innanzitutto non avrebbe dovuto scegliere chi continuare a far restare nella sua vita e chi invece no, Liam sarebbe rimasto e con lui avrebbe avuto la famiglia che aveva sempre desiderato. Non avrebbe dovuto temere la reazioni dei famigliari se al suo fianco ci fosse stato Liam, tutti lo adoravano nella sua famiglia e come dargli torto, mentre Zoey non la sopportava quasi nessuno. A stento i suoi genitori si facevano vedere quando lei era a casa. Se accanto a lui in un futuro vedeva Liam non erano da ignorare tutti i commenti che avrebbero fatto sulla loro relazione, tutti gli insulti e i pregiudizi, ma di questo poco gli sarebbe importato perché se lo avesse avuto davvero non avrebbe mai potuto avere paura di qualcosa. Lui sarebbe stato lì, al suo fianco e nulla poteva essere più importante di questo.

Improvvisamente gli tornò in mente il periodo in cui aveva pensato di essere omosessuale, aveva addirittura creduto di avere una cotta per Liam. Sì, Liam. Il suo migliore amico. Andiamo che sciocchezza! Ovviamente il ragazzo interessato non ne sapeva nulla, Zayn aveva avuto troppa paura e poco dopo aveva incontrato la magnifica Zoey e tutti i dubbi erano scomparsi.

Ma si stava facendo dei castelli in aria. La sua ragazza non gli aveva ancora detto nulla, glielo aveva appena accennato, e lui stava già pensando alla decisione. Rise ancora e arrivò davanti la porta di casa Payne. Andò alla porta sul retro ed entrò silenziosamente. Ormai era abituato a farlo e non era nemmeno più strano vederlo dentro casa la sera tardi, nonostante questo non voleva svegliare nessuno e salì le scale più silenziosamente che poté. Quando si ritrovò davanti la porta della camera di Liam abbassò lentamente la maniglia, cercando di non fare nessun rumore, e in un attimo fu inghiottito dalle tenebre. Il ragazzo aveva sempre avuto la leggera fissa di barricarsi in camera prima di andare a dormire, forse a causa di tutti i film horror che avevano visto insieme, e che nonostante gli anni la paura, anche se remota e in modo inconscio, era rimasta.

"Liam svegliati." Lo scosse delicatamente Zayn, ma in risposta ottenne solo un mugolio.

"dai è importante." Continuò senza la minima intenzione di smettere.

Allora Liam, che conosceva fin troppo bene quel ragazzo, sapeva che non avrebbe mollato finché non avrebbe ottenuto ciò che voleva. Così nonostante il sonno, la stanchezza e il dolore fisico allo stomaco si mise seduto con le spalle appoggiate alla spalliera del letto.

"dimmi tutto." Sbadigliò Liam, passandosi una mano sugli occhi. Zayn lo trovò tremendamente adorabile e voleva soltanto stringerlo forte tra le sue braccia e tenerlo al sicuro.

"io, ecco... volevo chiederti se andava tutto bene. Come stai?" si riprese dai suoi pensieri, probabilmente la stanchezza cominciava a farsi sentire e non pensava come invece avrebbe dovuto. Lui era fidanzato e stava provando ad innamorarsi della sua ragazza.

"fammi capire un attimo." Si sbilanciò verso il comodino dov'era poggiato il suo cellulare, quasi cadendo a causa della stanchezza e del sonno che accusava. "è mezzanotte passata e tu sei venuto a chiedermi se sto bene? Perché? Non potevi aspettare domani mattina?"

"no, volevo saperlo ora o non sarei riuscito a dormire. E poi che domanda sarebbe perché? Perché sei il mio migliore amico e ti voglio bene." Disse sincero. Zayn non era quel tipo di persona che ti ripetevano in continuazione che ti volevano bene, lui lo dimostrava in mille modi diversi, ma ogni tanto si rendeva conto che anche le parole volevano la loro parte.

Liam rimase abbastanza stupito ma conservò quell'attimo gelosamente in un angolo del suo cuore, dove teneva in gran segreto il ricordo di tutte le altre volte che era successo.

"ti voglio bene anch'io." Rivelò rimettendosi sotto le coperte. "grazie." Sussurrò dopo aver abbracciato Zayn per costringerlo a restare con lui quella notte, ma al ragazzo che si era intrufolato da poco in quella stanza non dispiaceva affatto.

"perché mi ringrazi?" domandò confuso.

"perché rimani mio amico. Perché mi resti sempre vicino nonostante tutto." Biascicò quelle parole ma Zayn le sentì forte e chiaro e arrivarono al cervello insieme ad una pugnalata al cuore. Come aveva anche solo potuto pensare di poter rinunciare a lui? Era stata una cosa da matti. -Mai e poi mai dovrò ripensarci due volte- si promise. Lui fa parte della mia famiglia e nessuno viene abbandonato o dimenticato.

In risposta il ragazzo pakistano lo strinse ancora più forte. Non lo avrebbe mai lasciato. Di ragazze ne avrebbe trovate quante ne voleva, ma di Liam no. Di Liam ce n'era uno solo, apparteneva a lui ed era dannatamente fortunato ad averlo.



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