Capitolo 4

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Quella mattina Liam si svegliò di buon'ora cercando di non svegliare Zayn. Con la poca luce che filtrava dalle finestre e con l'aiuto della torcia del cellulare, si mise a cercare quel maledetto ritratto. Non poteva assolutamente permettere che il ragazzo lo trovasse. Avrebbe significato soltanto tanto imbarazzo e la fine della loro lunga amicizia. Quando finalmente lo trovò, posizionò il quaderno tra dei libri di medicina dove sapeva che il bellissimo ragazzo steso sul letto non avrebbe mai cercato. Anche se le dita gli pizzicavano dalla voglia di ritrarlo mentre dormiva se lo vietò categoricamente. –Lui è il mio migliore amico e basta. E' come un fratello. Sarebbe strano.- continuava a ripetersi e una volta che ebbe finito di nascondere quell'errore che non avrebbe più commesso si riposizionò di nuovo nel letto tra le braccia del suo migliore amico, dove si sentiva tremendamente bene, forse troppo.

Liam guardò a lungo il suo amico che sembrava così rilassato e senza pensieri. Non si rese nemmeno conto del tempo che sembrava passare decisamente più veloce del normale e venne riportato alla realtà da una voce roca e assonnata.

"non hai risposto alla mia domanda." Sussurrò.

"cosa?" domandò confuso il più piccolo.

"quando sono venuto stanotte non hai risposto alla mia domanda. Stai bene?"

"tranquillo Zayn, sto bene."

Forse il ragazzo si fermò troppo a lungo sul sorriso di Liam, ma poco gli importava. Si era soffermato a guardare delle piccole linee che si creavano ai lati delle labbra quando sorrideva. Zayn venne travolto da un'improvvisa voglia di imprimere quelle piccole cose su della carta e così senza dire nulla si alzò velocemente dicendo al suo migliore amico di non muoversi. Girò per la stanza per pochissimo tempo prima di afferrare matita e foglio e cominciare a riprodurre lo spettacolo che aveva davanti. Liam non si mosse di un centimetro. Non perché gli piacesse essere ritratto, lo odiava, ma semplicemente sapeva quanto era importante per l'uomo che aveva di fronte. Il ragazzo più giovane detestava quando lo si guardava troppo a lungo, aveva paura che tutte le sue imperfezioni saltassero fuori ricordando a chi aveva davanti che non sarebbe mai stato all'altezza di niente per quanto poteva riguardare l'aspetto fisico.

"sei bellissimo." Sussurrò Zayn una volta che ebbe finito. Lo fece così piano che a Liam risultò difficile distinguere le parole. Si porse verso di lui cercando di vedere come fosse venuto nel disegno e rimase stupito lui stesso. Non si sarebbe mai abituato alla bravura di Zayn nel disegnare e migliorare anche le cose più semplici.

"tu riesci sempre a farmi diventare decisamente più bello nei tuoi disegni."

Il ragazzo ripiegò con cura il suo disegno e lo infilò nella tasca dei pantaloni, pensando che una volta tornato a casa lo avrebbe aggiunto a tutti gli altri che custodiva con grande invidia sotto un'asse spostata dell'armadio.

"sei tu che non sai di essere bello." Gli rivelò prima di posargli un bacio sulla guancia. "dici che tua madre è disposta a farci una colazione normale?"

"non lo so, ma spero vivamente di sì." Rise Liam mentre scendeva le scale seguito dal suo migliore amico.

Dopo quella che a Liam parve un'eternità riuscì a fare una colazione decente. La madre preparò loro un piatto con tantissimi pancakes e con abbondante sciroppo d'acero, come piaceva a loro.

Quel giorno potevano permettersi di fare tutto con molta calma avendo solo lezioni pomeridiane al college. La loro mattinata passò con troppa fretta e presto si ritrovarono davanti la classe di storia dell'arte.

"ciao Liam!" lo chiamò un ragazzo poco distante, ma abbastanza da dover alzare un po' la voce.

"ehm, ciao." Ricambiò titubante. Nessuno ricordava troppo a lungo il suo nome e con quel ragazzo non aveva mai parlato, ma Liam era un ottimo osservatore ed ascoltatore quindi riuscì a tirare fuori il nome del ragazzo biondo. "Martin, giusto?"

L'altro ragazzo annuì energicamente. "parteciperai alla gita che stiamo organizzando?"

Liam guardò Zayn interrogativo. Quale gita? "state organizzando una gita? Per dove?"

"oh beh, stavamo pensando a diverse tappe quindi in realtà sarebbe un tour di città." Rivelò allegro.

"quali sarebbero queste città?" chiese Zayn e solo allora Martin si rese conto che anche lui era presente. Questo al ragazzo non era mai successo e non poteva certo dire che gli facesse piacere, ma era contento che per una volta il suo amico era quello che veniva notato. Zayn non poteva essere egoista, non quando si parlava di Liam.

"le città saranno Amsterdam, Parigi, Praga, Berlino, Barcellona, Roma e Vienna. Lo so, sono tantissime, ma la scuola ci ha permesso un mese di tempo per vederle tutte. Allora ci state?"

Zayn anticipò qualsiasi risposta negativa del suo migliore amico. "certo che ci stiamo."

"bene, allora ci vediamo. Ciao Liam." Si dileguò.

"perché hai accettato subito?" gli chiese il ragazzo con la voglia sul collo che era appena entrato nell'aula, sedendosi al primo posto che trovò libero dove venne raggiunto immediatamente dal ragazzo di origini straniere.

"perché sono città magnifiche e noi abbiamo bisogno di vederle, non te ne pentirai."

"e il costo del viaggio? E dell'hotel? Chi ce li dà tutti quei soldi? Devo ricordarti che non abbiamo un lavoro?" domandò Liam cercando di farlo ragionare. Non che non volesse partire, anzi pensava che sarebbe stata una magnifica esperienza, ma lui era il ragazzo che pensava molto prima di agire, a differenza del suo amico.

"con quello che paghiamo annualmente credo che sarà tutto compreso."

Liam si ricordò mentalmente di andare a controllare in seguito.

"hai finito con l'interrogatorio? Perché credo che tu piaccia a Martin." Affermò facendo un piccolo movimento con la testa in direzione del ragazzo appena citato, che come a sottolineare il concetto li stava guardando e quando Liam si voltò, Martin lo salutò con un ampio sorriso. Payne era terribilmente imbarazzato, ma senza abbandonare le buone maniere ricambiò il sorriso e sventolò leggermente la mano.

"ma io non sono gay, Zayn." Sussurrò Liam. Nonostante i giorni appena passati rimaneva convinto sulle sue decisioni. Non poteva esserlo. Lui era assolutamente normale.

"allora non dovresti salutarlo così, potresti illuderlo."

I due ragazzi lasciarono in sospeso quel discorso cambiando immediatamente argomento, cominciando a parlare del più o del meno. Oppure restarono semplicemente in silenzio. Un altro aspetto magnifico della loro relazione era che non bisognava parlare in ogni momento, se entrambi non avevano nulla da dire restavano semplicemente zitti e il silenzio che li circondava non sarebbe mai stato imbarazzante o scomodo, ma decisamente confortante come tornare a casa dopo un lungo viaggio.

Anche quella giornata era giunta al termine e i due ragazzi stavano tornando a casa. Probabilmente avrebbero commentato il loro programma televisivo preferito, che per la cronaca raccontava della difficile vita dei coltivatori di zucche da concorso, e poi si sarebbero dati la buonanotte per rivedersi la mattina dopo. Liam amava quella routine, ma non poteva sapere che presto, più di quanto avrebbe desiderato, la sua vita sarebbe stata sconvolta in modo irrimediabile. Forse fu proprio quella sera che tutto ebbe fine, o meglio, quando tutto ebbe finalmente un inizio. Incredibile come un semplice messaggio mandato da una persona più o meno anonima possa sconvolgere la verità sul quale ci si è sempre basati.

Laughter Lines||ziam (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora