14. Just a friends

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I love the way you lie.
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Sono davanti casa di Lorenzo, e posso sentire il cuore uscire dal mio petto. Dopo tanti ripensamenti ho deciso di venire; sarebbe stato da persone malvagie lasciare Stefano da solo. E poi, la connessione era troppo lenta per iniziare a guardare Attack on Titan.

Senza pretese, vado dritta davanti alla porta. Busso velocemente, ed in fretta e furia uno Stefano in camicia e jeans mi si para davanti.
«Ciao.» Mi sorride, e vedo luccicare qualcosa nei suoi occhi.
«Ciao.»
«Vuoi entrare?»
«Direi proprio di sì.» Sorrido, per poi seguire Stefano verso un divanetto di pelle nera.
Sono contenta di essere qui, dopotutto Stefano è un mio amico, e la sua presenza mi fa parecchio piacere.

«Mi volevo scusare per prima.» Ammette sorridendo, in evidente imbarazzo. «Sascha alcune volte esagera, per non parlare di Salvatore e di Giuseppe.» Dice chinando la testa all'indietro, e non posso far altro che ridacchiare.
«Tranquillo, per quanto ho potuto sentire sono simpatici.» Sorrido leggermente e vedo il suo viso illuminarsi di colpo.
«Altroché, Sascha è molto espansivo, diciamo che è il Peter Pan del gruppo, poi c'è Salvo, che descriverei molto nerd, ed infine c'è l'unico - o almeno per metà - sano di mente, diciamo che Giuseppe per noi è come un padre
«Quindi siete un gruppo?» Sorrido; devono essere sicuramente molto simpatici. O almeno, molto pazzi.
«Esatto. Dovrò farteli conoscere prima o poi.» Sorride, per poi arrossire di colpo.  «Sempre se tu sei d'accordo.» aggiunge gesticolando.
«È ovvio che voglio.»
Stefano è così dolce, buono e simpatico. Riesce a trasmetterti tutto il buon umore, ed è una delle cose migliori che una persona possa fare.

«Grazie per essere venuta.» Sorride leggermente, stringendomi la mano destra. Arrossisco, per poi abbassare lo sguardo. Stefano fa lo stesso, in leggero imbarazzo. Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere, e sento che tra un po' potrei scoppiare dalla gioia. Un po' come quando torni a casa e tua madre ti fa trovare una teglia di lasagne per pranzo. Ecco, questo è ciò che sento.
Ma nient'altro. Solo uno stato di felicità, che prima o poi finirà. Con Lorenzo i brividi erano molti, anche troppi. I brividi che lui mi fa venire mi rendono felici. I brividi in se sono pura felicità.

«Stefano.»
«Uhm?»
«Perché Lorenzo ti prendeva in giro?»
«L'ha sempre fatto, e non credo smetterà mai.»  ridacchia malinconico, ed un po' mi dispiace.
«Mi dispiace.»
«Non preoccuparti, non è colpa tua.» si avvicina lentamente, ma qualcuno ci interrompe.
«Amber? Stefano?» Lorenzo ci guarda di sottecchi.
«Lorenzo.» mi allontano velocemente da Stefano, che sembra abbastanza confuso dalla situazione.
«Cosa- perché sei qui?» mi chiede freddo Lorenzo.
«L'ho invitata io.»
«Chi ti ha dato il permesso?»
«Senti, è una festa, non devi nemmeno chiedere il permesso per invitare un'amica.»
«Ed invece si se quell'amica è questa qua.» mi indica e mi sento visibilmente a disagio. Perché dev'essere così incazzato? 
«Cosa vorresti intendere? Che non mi lavo?» Chiedo confusa.
Lorenzo mi incenerisce con lo sguardo, mentre la rabbia si fa spazio in me. Vuoi l'Amber incazzata? L'avrai.
«Ma che problemi hai? La mattina prima mi baci e poi ti arrabbi se vengo a casa tua?!» Sbotto infuriata.
Stefano resta perplesso. Lorenzo sempre piuttosto sorpreso dalle mie parole, anche se posso notare un piccolo sorriso sulle sue labbra, come se non vedesse l'ora che io prendessi posizione.

D'un tratto, Stefano sferra un pugno dritto al volto di Lorenzo. Quest'ultimo rimane un po' stordito, ma poi attacca subito con un pugno sulla pancia di Stefano. Intanto, tutte le persone che fino a poco fa ballavano, si riuniscono attorno ai due ragazzi, formando un piccolo cerchio per poi gridare all'unisono "rissa", senza mai fermarsi. Intanto io vengo spinta indietro contro la mia volontà.

I pensieri cercano di farsi spazio nella mia mente, mentre intorno a me è tutto scuro. Cosa succede? Non lo so. So solo che rimanendo qui non combinerò niente. Vorrei fermarli, gridare contro entrambi che dovrebbero finirla all'istante, ma continuo a non capire questa reazione da parte di entrambi. Dovevo restare a casa ad ingozzarmi di patatine assieme ad una nuova puntata di "c'è posta per te", lo sapevo.

Rammarico tutte le mie azioni precedenti, cercando una soluzione. Io non me ne vado, devo separare quei due. Ho combinato solo guai da quando mi sono avvicinata a Lorenzo, ma un altro in più non farà male.

Mi faccio spazio tra la folla, notando un Lorenzo infuriato cominciare  a tirare pugni al povero Stefano, steso a terra.
«Cazzo, fermati!» Urlo mettendomi davanti a Stefano. Un pugno colpisce in pieno il mio volto.
«Cristo, Amber!» Sento la voce di Stefano avvicinarsi sempre di più a me. Vorrei parlargli, dire che va bene, ma la testa comincia a girarmi, finché gli occhi pesanti non si chiudono.

❝Alone❞ ↬ Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora