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Non è il viso che colpisce, ma le espressioni.
Non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove.
Non è spesso l'aspetto fisico che ci attrae, ma sono i modi di fare di una persona.
(Marilyn Monroe)

"È arrivato il tuo ragazzo.." mormorò Francesca entrando in bagno dove Alice si stava finendo di preparare.
"Sto bene?" Domandò facendo un giro su se stessa. Francesca annuì con un sorriso sulle labbra per poi andare in salotto con Alice.
"Sono pronta.." disse Alice quando vide il suo ragazzo.
"Stai benissimo.." sorrise Riccardo prima di lasciarle un bacio a stampo.
"Grazie, anche tu stai molto bene.." mormorò notando che indossasse una camicia bianca e una giacca blu scuro che metteva in evidenza i suoi occhi.
"Ti dobbiamo aspettare stasera?" Chiede Francesca osservando la coppietta.
"Se Alice è d'accordo, vorrei rimanesse a dormire da me.." mormorò Riccardo abbracciando la ragazza da dietro.
"Okay.." annuì Alice facendo sorridere Francesca maliziosamente.
"Andiamo?" Domandò poi Riccardo prendendola per mano.
"Vado a prendere il cappotto.." disse Alice andando in camera.
"Stai andando?" Domandò Andreas quando la vide passare dalla sua camera. Alice annuì sorridendogli.
"Divertiti.." disse Andreas forzando un sorriso.
"Ci vediamo domani.." mormorò Alice prima di andare via.

Quella serata era stata un completo disastro. Aveva conosciuto la maggio parte dei parenti di Riccardo e dubitava di aver fatto una buona impressione su di loro. Nonostante non fosse più quella ragazza chiusa, Alice era comunque timida ed imbarazzata per tutto quello. L'unica persona che conosceva era Riccardo e voleva fare così tanta buona impressione sulla sua famiglia che era entrata nel panico. Aveva rovesciato un bicchiere di vino sulla camicia del padre di Riccardo. Aveva fatto cadere un bicchiere rompendolo e tante altre piccole cose che l'avevano ammessa ancora di più in imbarazzo. Ma la cosa che aveva fatto traboccare il vaso, era quando aveva vomitato ai piedi della madre. Doveva aver mangiato qualcosa che aveva fatto male al suo stomaco e a causa di tutta l'abitazione aveva vomitato. Quando si era resa conto di quanto successo, si era scusata per poi scappare via velocemente. Riccardo l'aveva seguita per cercare di tranquillizzarla, ma lei era fuggita alla sua presa ed era andata via. Aveva chiamato un taxi ed era tornata a casa.
"Alice.. che è successo?" Domandò Andreas quando vide entrare la ragazza in lacrime. Da quello che aveva sentito, lei sarebbe rimasta a dormire da Riccardo quella sera. Alice non rispose, si buttò semplicemente tra le braccia dell'amico cercando di calmarsi. Si sentiva una stupida, aveva rovinato tutto.
"È successo qualcosa con Riccardo? Ti stava costringendo a fare qualcosa che non volevi?" Domandò Andreas cercando di capire il motivo delle lacrime. Ma lei continuava a piangere senza rispondere.
"Ehi.. che succede?" Domandò ancora accarezzandole i capelli.
"Ho fatto un casino Andreas.." mormorò tra un singhiozzo e l'altro. Andreas le asciugò le lacrime e la fece sedere sul divano.
"Che ne dici se ora ti siedi, ti calmi un po' e mi racconti?" Alice annuì tirando su con il naso mentre le lacrime continuavano a bagnarle le guance. Andreas le portò un bicchiere d'acqua e rimase al suo fianco finché non si calmò.
"Va tutto bene?" Chiese lui accarezzandole una guancia mentre con il pollice le asciugava le ultime lacrime.
"Ho fatto un casino.. credo che la sua famiglia mi odi.." mormorò Alice abbassando lo sguardo.
"Non dire così.. perché dovrebbero odiarti? Sei una ragazza stupenda.." cercò di consolarla lui. Vederla piangere gli faceva male al cuore. Andreas l'avrebbe sempre voluta vedere sorridere.
"Non è vero.. odio il mio carattere, odio essere sempre così timida e così imbarazzata.." mormorò Alice asciugandosi le nuove lacrime. Odiava sentirsi così vulnerabile. Andreas stava per dirle qualcosa, ma lei lo interruppe.
"Io sono un completo disastro.. e non capisco perché Riccardo stia ancora con me.."
"Non sei un disastro Alice.."
"A volte mi sento completamente fuori posto. Addirittura a disagio nella mia stessa pelle, come se non fossi, non so.. adatta al mondo che mi circonda. Come se fossi nata nel momento e nel luogo sbaglio.." mormorò Alice come se. In avesse sentito il ragazzo. Andreas le prese soltanto la mano e lei alzò il suo sguardo nel suo.
"Non sei un disastro, Alice.." ripeté lui stringendole la mano.
"Sei una ragazza fantastica e non devi sentirti fuori posto. Non devi mai più pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in te, tu sei perfetta così come sei ed io sono innamorato di te."

Ecco un nuovissimo capitolo.. scusate se non ho aggiornato ieri ma sono stata tutto il girono a studiare.. comunque, che ne pensate?
La serata è andata male e Alice ha fatto qualche casino.. si è andata a rifugiare da Andreas e lui ha detto di amarla.. cosa pensate? Come reagirà Alice?

The art of seduction.Where stories live. Discover now