CAPITOLO 6 - MORTE E SOGNO

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La mia faccia cambia espressione in meno di un millisecondo, diventa da contenta a terrorizzata, tutti i miei muscoli si irrigidiscono e dai miei occhi iniziano a uscire lacrime di dolore. Davanti a me c'è Ben, immobile, coricato per terra e ricoperto di sangue. 
Guardo Hanna, lei è scoppiata a piangere ma io non ci riesco, qualche lacrima e poi basta; il mio cervello non riusciva a rielaborare quell'immenso dolore, il dolore che si prova quando si perde qualcuno di importante.
Non riuscivo più a contenere quelle emozioni che stavo provando, quindi in maniera impulsiva e senza un motivo mi metto a correre, volevo solo scappare da questo bosco maledetto, ho sempre pensato che in questo bosco ci fosse qualcosa di strano, ogni volta che da bambino venivo a giocare mi assaliva una strana sensazione: inquietante e inspiegabile.
Stavo ancora correndo, corro più veloce del vento; on il piede inciampo in una radice di faggio e cado a terra; le mie ginocchia iniziano a sanguinare, così come le mani e la faccia. Dolente ovunque mi rialzo e riinizio a correre, raggiungo la spiaggia, anch'essa coperta di neve,  mi siedo su una roccia e comincio a piangere, disperatamente.
Dopo qualche minuto Hanna mi raggiunge, si siede accanto a me e cerca di consolarmi; mi abbraccia e restiamo così per qualche minuto.
Torno nel dormitori, nella mia stanza e mi butto sul letto, voglio solo dormire, non ceno neanche.

....

Ho mal di testa, vedo tutto sfocato...
Dopo qualche secondo la mia vista ritorna chiara e limpida, ma ancora un po' scura.
Sono nel bosco, qualcosa mi spinge a camminare.
Cammino fino ad arrivare alla capanna, ma il corpo senza vita é sparito. Quel qualcosa mi spinge a guardare sotto un piccolo mucchio neve, sotto c'é il telefono di Ben, tutto rotto ma non per una caduta, sembra che qualcuno lo abbia distrutto appositamente; mi guardo intorno e noto che sotto i miei piedi c'è, sotterrato malamente nella neve, un martello, con dei piccoli pezzetti di vetro ... e di sangue. Ho trovato l'arma del delitto.

-- Tutto torna nuovamente sfocato --

Mi risveglio in un altro posto, nella camera di Ben, un uomo di mezza età sta frugando nei cassetti della scrivania, ma non è suo padre  nessun'altro che io conosca. Dal modo di fare con cui rovista sembra arrabbiato, anzi agitato. Purtroppo non riesco a vedere la sua faccia, ma penso che sia l'assassino.

....

Sento un suono acuto, era la sveglia, la spengo e penso .... 'Era solo un sogno'.

IL DELITTO DEL FAROWhere stories live. Discover now