CAPITOLO 5 - IL BOSCO

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Sto camminando sul promontorio ad est della spiaggia con Hanna, abbiamo deciso di andare a cercare Ben nella vecchia capanna, l'avevamo costruita quest'estate con delle canne di bambú e alcuni teli di fibre di plastica per proteggerci dal sole e fare Pic-Nic dopo le esplorazioni nella 'giungla'. Da quel momento è diventato un luogo in cui io e i miei amici ci dirigiamo quando ci sentiamo tristi o frustrati e vogliamo allontanarci da tutto e da tutti. Siamo appena entrati nel bosco; è tutti imbiancato, le foglie sui rami hanno lasciato posto alla neve, gli animali sono in letargo, si vedono solo alcuni scoiattoli che scavano con le loro minuscole zampette nella neve in cerca di qualche ghianda e qualche nocciolina. Vedendo così tanta neve mi viene un'idea: inizio a rallentare e, senza farmi vedere da Hanna, la lascio andare avanti da sola e appena si è allontanata un po' mi chino, faccio un'enorme palla di neve e gliela lancio in testa. Mi metto a ridere a creapapelle, di scatto lei si gira e con la sua solita espressione di rabbia e disprezzo mi guarda, mi fissa per qualche secondo negli occhi, con la più totale calma si avvicina a un alberello dal fusto flessibile e comincia a scuoterne il tronco; guardo in alto e vedo che il ramo sopra di me inizia a oscillare, in neanche mezzo secondo mi ritrovo ricoperto di neve da capo a piedi. <<Questa me la paghi!!>> le urlo io e inizio a preparare e lanciare palle di neve più veloce di una qualsiasi macchina esistente al mondo: preparo e tiro, preparo e tiro preparo e tiro, Hanna fa il mio stesso gioco e nel giro di due minuti ci ritroviamo entrambi bagnati fino alle mutande. Ci sentiamo più stanchi di due maratoneti che hanno appena concluso la maratona di New York, entrambi ci mettiamo a ridere per chissà che cosa e ci buttiamo nella neve candida e soffice; è talmente soffice che sembra di essere sulle nuvole. Muoviamo le braccia e le gambe da destra a sinistra così da formare il disegno di un angelo sul soffice manto bianco che ricopriva la terra. Dopo alcuni minuti mi alzo in piedi, tendo la mano ad Hanna e gli dico <<Dai su muoviamoci che fra poco diventerà tutto buio>>; la tiro su e ci riincamminiamo. Dopo qualche minuto di camminata arriviamo alla casetta, entriamo dentro e ...

IL DELITTO DEL FAROWhere stories live. Discover now