"Ciao" le sorrido una volta staccati, e sono contento di sentire le sue morbide labbra sulle mie.

"Ciao" risponde con un timido sorriso.

"Allora, è questa la casa?" dico rivolgendomi alla piccola area dietro di lei; lei si gira e segue il mio sguardo.

"No" risponde con una risata riferendosi alla piccola e misteriosa casa, ed io faccio un sospiro di sollievo: in nessun modo lascerei che dormisse in un posto simile.

"È solo un po' più in là" dice sciogliendo l'abbraccio e guidandomi verso la sua probabile nuova casa.

"Allora, come è andato il resto della tua giornata?" chiedo incrociando le sue dita con le mie mentre ci incamminiamo lungo la strada.

"È andata bene in realtà, ho fatto shopping per un po' e poi sono andata a quel café sul lungofiume, Cals o qualcosa di simile?"

"Quel piccolo locale rustico?"

"Si, è fantastico! Ci sei stato?"

"Si, fa cagare" affermo, e rido alla sua espressione più che alla nostra divergenza di opinioni.

"Perché?"

"È disgustoso, conosco posti migliori di Cal's" rispondo con una scrollata di spalle.

"Ma hai provato i loro brownies?" chiede come se fosse di vitale importanza.

"Si, e ne ho mangiati di migliori", mi guarda scherzosamente come se l'avessi insultata pesantemente, "ti ci porterò qualche volta. Fidati, non vorrai mai più andare da nessuna altra parte dopo che avrai provato questo posto"

"Vedremo" dice come se non vedesse l'ora di dimostrarmi il contrario, "e tu? Cos'hai fatto oggi?"

"Oh umm nulla di che" dico nonostante in realtà abbia passato il pomeriggio ad essere arrabbiato dopo aver parlato con Jen.

Ad un certo punto decisi di alzare la cornetta ed è subito diventata una gara a chi urlava più forte. Non importa quante volte ebbi provato a dirle che con Ella è diverso, non le è mai importato: non ha fatto altro che dire quanto fossi stato stronzo con le donne, e lo ammetto. Ma è stato prima. Non sono così con Ella. Non voglio ferirla come ho fatto con le altre, mi importa veramente di lei, ma Jen è così fottutamente presa dal rancore per ascoltare le mie ragioni. Alla fine le ho detto di lasciarci stare ed ho messo giù. Spero di essere stato chiaro, perché non sono veramente più affari suoi.

"Deve essere stato stancante" dice Ella sarcastica quando finalmente raggiungiamo un condominio bianco.

Se solo sapesse quanto è stato stancante ascoltare la sua migliore amica urlarmi addosso per quanto sia stato patetico ad averla usata solo per il sesso. Ovviamente sapevo fosse sbagliato, ma non mi è mai veramente importato. Sapevo di poterla chiamare ad ogni ora che volevo e si sarebbe presentata nel giro di minuti implorandomi di scoparla come più preferivo. Con una ragazza così facile da avere, ovviamente le dicevo ciò che voleva sentirsi dire senza però mai essere sincero. Le dicevo le cose che un fidanzato dice, le parlavo di andare ad abitare insieme, di quanto fosse bella, e ridevo a tutte le sue stupide battute. Lei era facile, tutto qui. È per questo che dissi tutte quelle stronzate, perché sapevo che era ciò che voleva sentirsi dire, e più cose dicevo, più l'avevo in pugno.

"Salve, devi essere Ms. Lane" dice una donna più vecchia di noi che indossava un rossetto rosa anni '80 mentre ci accoglie nella lobby.

"Si, sono io" dice Ella stringendo la mano libera alla donna che tendeva la sua.

"Piacere di conoscerti, sono Ronda. E tu sei?" chiede guardandomi.

"Harry" dico non lasciando andare la mano di Ella per stringerla a Ronda.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin