54 - Levante, 5 anni e 177 giorni fa

4.2K 518 261
                                    

Con il passare dei giorni, le giornate di Tseren si facevano sempre più frenetiche. Il ragazzo si alzava all'alba per imparare le basi di svariate tecniche di combattimento, dalla lotta corpo a corpo al tiro con l'arco dagli alberi; dopo una colazione abbondante a base di zuppe vegetali e carni grasse si dedicava alle lezioni di lingua e contabilità, che procedevano molto più a rilento rispetto alle attività fisiche; il pomeriggio, quando non erano impegnati con il commercio, Thuluun gli illustrava le principali dinamiche di guerra. Il ragazzo coglieva al volo le strategie militari, forse perché gli sembravano più appassionanti delle lezioni di calligrafia. La sua Ascendente, invece, non era molto interessata al perché gli accampamenti andassero edificati sopravvento a un bosco piuttosto che sottovento, ma era estremamente incuriosita dalle vicende che avevano scatenato la guerra in corso.

Il Governo Centrale di Levante era sempre stato ai ferri corti con almeno una delle zone, eppure negli ultimi anni le ribellioni erano aumentate esponenzialmente e dietro alle azioni un tempo disordinate dei gruppi sovversivi, c'era ora una forza strutturata, con un disegno preciso e di lungo periodo: la Setta degli Audaci. La Setta aveva già preso il controllo di due zone: quella costiera e gran parte di quella paludosa. La zona stepposa, dove risiedeva il Governo Centrale, era confinante con due di queste e i capi dell'esercito stavano cercando di indirizzare i combattimenti verso periferia, nel tentativo di riprendere il controllo dei territori persi, ma soprattutto con l'obiettivo di allontanare le battaglie dal cuore affaticato del continente.

«Chi è a capo della Setta?» domandò Agata nel corso di una delle lezioni del colonnello. L'Ascendente aveva già provato a raccogliere qualche informazione sui vertici di quell'organizzazione inquietante, quando avevano lavorato come scavatori del deserto polveroso, ma senza successo.

«Mantengono la loro identità riservata, ma sappiamo che sono un gruppo di tre amici che hanno cominciato a diffondere la loro ideologia una ventina di anni fa. Usano dei nomi fittizi: Il Vento Conciliatore, L'Onda Compassionevole, e il Bocciolo Umile» spiegò Thuluun.

«Che razza di nomi ridicoli!» sbottò Tseren.

«Racchiudono tutti un elemento naturale e una qualità» rifletté Agata, «Così come il modo apparentemente mansueto con cui reclutano o i loro vestiti colorati, nascondono il vero intento dietro a immagini innocue e positive».

«Proprio così, se avessero scelto nomi come "Il Terremoto Conquistatore", ci saremmo accorti molto prima di loro» confermò il vecchio mercante, che nell'ultimo periodo si era rassegnato a dover interagire anche con Agata per mantenere un buon rapporto con il nipote.

«Nessun membro del Governo Centrale li ha mai incontrati?» insistette la ponentina perplessa, erano veramente riusciti a rimanere nascosti per così tanti anni?

«Sì, anni fa. Ma a quanto pare il luogo d'incontro era stato contaminato con candele allucinogene e i racconti dei partecipanti sono... diciamo poco credibili» continuò il mercante.

Un gruppo le cui armi principali erano la corruzione dei giovani e l'uso di droghe, a Tseren e Agata la Setta degli Audaci piaceva sempre di meno.

«Non me ne intendo molto di battaglie, visto che a Ponente regna da sempre la pace, ma...» esordì la ragazza.

«A Ponente non avete guerre? Com'è possibile?» intervenne Tseren sorpreso.

«Non esiste un governo unico, solo una capitale di rappresentanza, nella zona boscosa. Le zone sono politicamente indipendenti e vanno d'accordo tra loro perché la pace garantisce il benessere a tutti. Le armi e i gruppi militari sono illegali» spiegò Agata, le sembrava quasi di ripetere passo passo quanto imparato alla scuola primaria.

«Non avete paura di essere attaccati da Levante?» indagò ancora il ragazzo Drago.

«No. Le montagne sono insormontabili, quindi l'unica via di accesso sarebbe il mare, ma mettere insieme una flotta tanto grande è talmente costoso che nessuna delle zone di Levante potrebbe permetterselo» aggiunse l'altra.

«Anche se la situazione potrebbe cambiare se la Setta prendesse stabilmente il controllo. Potrebbero volerci secoli per placare la rivalità tra le zone di Levante, ma qualora si unissero contro Ponente sarebbe una vittoria facile» Thuluun si inserì nella conversazione con un ghigno soddisfatto; il vecchio amava parlare di guerra.

Un brivido si arrampicò lungo la spina dorsale dell'Ascendente; l'eventualità che i levantini la smettessero di combattersi a vicenda era remota, ma il mercante aveva ragione: nessuno a Ponente era in grado di difendersi, tranne le polizie cittadine e le persone che, come Greg, lo facevano per sport.

**********

Quando non era con Tseren, Agata leggeva nella sua camera in cima alla torretta oppure cercava di fare conversazione con la famiglia di Thuulun. Le avevano proposto di imparare a volteggiare sul cavallo, ma rompersi l'osso del collo non era nei piani e Tseren, conoscendo la sua scarsa predisposizione per l'attività fisica, l'aveva supplicata di non farsi convincere dalle figlie del mercante, che invece andavano fiere delle loro abilità nel compiere acrobazie mirabolanti in sella alle bestie.

Nonostante i tentativi insistenti di Agata di fare amicizia, le ragazzine avevano poco in comune con lei ed erano troppo impegnate a farsi i dispetti a vicenda per socializzare con la strana ragazza di Ponente che era più interessata ai libri che ai cavalli. Gli unici acquisti dell'Ascendente erano stati volumi e un vestito tipico di ogni zona, nell'evenienza che nei mesi successivi fosse stata costretta a visitarle.

Le nipoti di Thuluun erano molto più incuriosite dall'unico discendente di Tumur, il giovane bizzarro che il nonno guardava con occhi carichi di affetto, come non aveva mai guardato nessuna di loro. Tseren non sembrava minimamente interessato a loro, o allo stuolo di ammiratrici che i suoi recenti progressi nel combattimento avevano richiamato. Dopo appena una settimana, c'era una folla di ragazze che si presentava all'alba per assistere agli allenamenti. Nonostante il carattere scontroso, l'abilità del giovane delle montagne, quel suo sguardo magnetico di un colore mai visto, e soprattutto la ricchezza della sua famiglia, avevano attirato l'attenzione di un buon numero di fanciulle in cerca di marito. La presenza di Agata, l'unica donna cui Tseren rivolgesse la parola, non sembrava impensierirle. Ci voleva ben altro per farle desistere, soprattutto in una realtà sociale in cui un uomo poteva avere più mogli.

Fintanto che Tseren non avesse rivolto la parola a nessuna delle spasimanti, Agata non era molto preoccupata, solo infastidita. Non si era mai trovata in quella situazione: innamorata di un ragazzo di cui non riusciva a leggere i sentimenti, soprattutto quando era nella sua forma umana. Per di più le rivali in amore erano veramente di tutti i tipi, era impossibile che lì in mezzo non ce ne fosse una compatibile con i gusti del suo Drago. Se solo si fosse deciso a darle qualche segnale! E invece Tseren la trattava sì con attenzione, e alcuni dei suoi gesti potevano persino essere mossi dall'affetto, ma non si era mai veramente sbilanciato.

L'ultimo dei Draghi [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora