44 - Levante, 5 anni e 196 giorni fa (I)

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Agata non riuscì a chiudere occhio tutta la notte, si rigirò senza pace sulla stola che avevano temporaneamente steso nella tenda di Xhoán. Sentiva il letto dello sciamano scricchiolare nell'oscurità, anche l'uomo aveva difficoltà a prendere sonno. L'unico che invece aveva un respiro regolare era Tseren, ignaro del segreto che gravava sul suo capo da vent'anni. La ragazza non riusciva a capacitarsi di come Baya e Xhoán avessero potuto mentirgli tutta la vita e soprattutto non ne comprendeva il motivo.

Quando il sole si decise finalmente a sorgere, la ponentina scattò in piedi e uscì a fare due passi perchè le mancava l'aria. Doveva assolutamente parlare a quattrocchi con lo sciamano, ma Tseren era sempre con loro, ancora non si era riappacificato con Thuluun e l'affetto che provava per l'Ascendente della madre aveva alla fine avuto la meglio. Quando rientrò i due erano già seduti a tavola, la ragazza si unì a loro senza riuscire a toccare cibo.

«Ho deciso di parlare con mio nonno» disse improvvisamente Tseren, «Siete due delle persone più importanti per me, non mi aspetto che diventiate amici, ma che almeno riusciate a seppellire il rancore e a comportarvi in modo civile».

Xhoán annuì mestamente, mentre Agata tenne lo sguardo fisso sulla ciotola. Sentendo pronunciare le parole "mio nonno" un brivido le aveva percorso la spina dorsale. Non riusciva a sostenere lo sguardo né del Drago né dello sciamano, per paura che la tempesta di emozioni che la scuoteva venisse allo scoperto.

«Pensavo di organizzare un pranzo insieme, che ne dici Xhoán?» domandò ancora Tseren. L'altro annuì di nuovo e il ragazzo imputò quel comportamento distaccato al fatto che lo sciamano non si fosse ancora ripreso. Quella situazione andava risolta al più presto, più i due avessero aspettato a scusarsi l'uno con l'altro, più sarebbe stato difficile mettersi quella brutta storia alle spalle. Il giovane Drago afferrò un ultimo pezzo di pane secco e uscì, diretto alla carovana di Thuluun .

Agata e Xhoán rimasero un attimo in silenzio, fu lo sciamano a decidersi a parlare.

«L'ho scoperto qualche ora prima che Baya ci lasciasse. È stata l'ultima cosa che mi ha detto, me l'ha sussurrato in un orecchio supplicandomi di perdonarla. Non ho fatto neanche in tempo a rispondere perché Tseren è entrato nella tenda proprio in quel momento».

«Non capisco, perché Baya non vi ha mai detto nulla? E soprattutto perché tu non l'hai rivelato a Tseren subito?» la voce di Agata tremava.

«Dopo essere scappati dal villaggio dei Draghi, io e Baya abbiamo attraversato un periodo molto difficile. Le avevo chiesto di fuggire con me, prima delle nozze, ma lei si era rifiutata e aveva permesso che Tumur mi tenesse prigioniero. Quel verme sapeva di non potersi liberare di me e così ha fatto di tutto per separarmi da Baya, fisicamente ed emotivamente. Mi ha rinchiuso nel capanno con gli animali per mesi, torturandomi con i racconti di come Baya si fosse arresa a lui».

«E Baya non ha fatto niente? E i suoi genitori?» lo incalzò la ponentina, ora cominciava a capire perché Xhoán non amava parlare del passato. Era stato tradito dalla donna che amava e dalla sua famiglia.

«Daishir in quel periodo trascorreva gran parte del tempo lontano, ossessionato dalla ricerca di un modo per sancire definitivamente l'alleanza con gli uomini. Manik spesso lo accompagnava, e anche quando era nel villaggio, l'ultimo dei suoi pensieri era aiutare me. Baya invece, ne soffriva, ma a quei tempi non era la donna forte e determinata che ha cresciuto Tseren, era una ragazzina spaventata dalle minacce di Tumur e incapace di andare contro il volere dei propri genitori. Così quando ci siamo trasferiti qui, io ero ancora furioso e l'ho trattata male per mesi. Non volevo avere niente a che fare con lei o con Tseren. Con il passare degli anni, credo temesse che non sarei stato in grado di perdonarle il fatto di avermi tenuto nascosto che il bambino... che il bambino...» le parole si spensero in gola, non l'aveva mai espresso a voce alta.

«Questo non giustifica il fatto che tu non abbia detto niente a Tseren in questi ultimi mesi!» esclamò l'Ascendente furiosa. Ora tutto sarebbe stato più difficile, il ragazzo si sarebbe sentito tradito non solo dalla madre, ma anche dallo sciamano.

«Avevo paura che se avesse saputo che la madre aveva scelto di tenere nascosto il segreto della sua nascita per vent'anni, Tseren non l'avrebbe perdonata. Non potevo permettere che mio... che il mio ragazzo si sentisse a sua volta tradito dalla persona che è il suo unico punto di riferimento» cercò di spiegare il levantino.

«Ma così, per salvaguardare l'affetto di Tseren per la madre morta hai messo a repentaglio il vostro rapporto! Non capisci, Xhoán, tu sei qui, vivo! Avete ancora l'occasione di chiarirvi e di coltivare...» gemette la ragazza.

Gli occhi dello sciamano si erano inumiditi, «Agata, ti prego. Non puoi dirgli nulla. È una cosa tra me, lui e Baya».

«Baya è morta!» gridò Agata che in quel momento detestava Xhoán per averla messa in una situazione tanto difficile. «È una cosa tra te e lui, e io c'entro eccome! Non puoi chiedermi di cominciare a costruire il nostro rapporto su una bugia così grande! Non voglio finire come te e Baya!» lacrime di rabbia avevano cominciato a scendere lungo le guance della ragazza.

«Mi dispiace, Agata. Non te lo chiederei se non fosse l'unico modo per tenere Tseren al sicuro» insistette lo sciamano eremita.

«Se non glielo dici tu, glielo dico io» sentenziò la ponentina asciugandosi le lacrime, nel suo cuore sapeva che la cosa giusta era rivelare la verità a Tseren, e al più presto. Quella colazione era stata un inferno, non poteva tollerare l'idea di mentirgli un secondo di più.

«Dirmi cosa?» Tseren era in piedi sulla soglia e il tono di voce faceva presagire che il ragazzo aveva ascoltato una buona parte della conversazione.

***NOTA***
Miei cari lettori, dovete sapere che sono una maniaca della pianificazione e questo non può non riflettersi nei miei racconti. Nel capitolo 27, la morte di Baya, c'è un momento in cui il Drago sussurra qualcosa all'orecchio di Xhoán, ma lui non riesce a rispondere perché entra Tseren. Il ragazzo li trova così, lei aggrappata a lui e lui che la ascolta con un'espressione sconvolta. In risposta alle parole dure dello sciamano nei confronti di Tumur, lei gli aveva appena sussurrato: "Come può assomigliare a lui, se è tuo?".

Insomma, ho scritto questo papiro per condividere con voi un retroscena significativo che temevo sarebbe rimasto sepolto nella mia immaginazione. 

Spero che la storia vi continui ad appassionare, chissà come reagirà il nostro Drago testardo a questa rivelazione sconvolgente...

L'ultimo dei Draghi [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora