19ºCapitolo

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Mi giro e rigiro nel letto e mi sembra troppo grande. Allungo un braccio accanto e non trovo Andrea.
Apro gli occhi e me lo ritrovo di fronte che posa un vassoio sul comodino tenendo una mano dietro la schiena.
«Vedo che la bella addormentata si è svegliata» sorride.
«È bello svegliarsi e trovarti con solo i jeans addosso. Sei un bel vedere» mi strofino gli occhi.
«Vedo» ride e poi si abbassa per baciarmi a stampo.
«Auguri principessa» sussurra a fior di labbra.
«Ma già me li hai dati gli auguri.»
«Dovevo ridarteli» prende a baciarmi il collo «e devo anche darti una cosa, oltre ad averti portato la colazione come hai già visto» sorride.
«Ma che fidanzatino perfetto» gli tiro la guancia.
«Non farci l'abitudine eh» scherza.
«Oh sì che ce la farò» rido tirandolo verso di me con i passanti del pantalone.
«Hmm, qui c'è qualcuna che stamani proprio non può fare a meno di me» sghignazza.
«Taci e baciami» gli passo le mani tra i capelli.
«Questo sì che mi piace.»
Con un ampio sorriso azzera le distanze tra di noi.

«Questo è per te» dice alzandosi e porgendomi un mazzo di rose «venti rose rosse e una bianca.»
«Oddio» sento il loro profumo «Sono meravigliose» mi alzo e coprendo il mio corpo nudo col lenzuolo mi allungo ad abbracciarlo.
«Ti amo» sussurro stringendolo «tanto.»
«Anche io, piccola» mi accarezza il viso.

Il mio fidanzato potrebbe davvero fare lo chef perché qualunque cosa lui cucini è talmente buona che non vorresti mai che finisse.

Dopo aver fatto colazione, faccio una doccia veloce per poi tornare in camera mia ma Andrea non c'è.
Tolgo l'accappatoio e inizio a frugare nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere.
Prendo uno dei completi intimi nuovi e torno alla ricerca di un pantalone.

«Ho qualcosa per te» dice Andrea spuntando da non so dove.
Sobbalzo dalla paura.
«Ma da dove diavolo esci?» chiedo riprendendo fiato.
«Stavo li» indica la sedia vicino la scrivania «ma tu non mi hai visto» sorride sornione.
«Ma tu hai visto tutto» gli punto il dito contro e lui scoppia a ridere annuendo.
«Ma sei terribile» lo prendo in giro.
«Diciamo che mi sono goduto lo spettacolo» si scompiglia i capelli «e diciamo che nemmeno così mi dispiaci» mi squadra dalla testa ai piedi.
«Hey hey, ragazzone. Gli occhi a me!»
«Ma infatti è su di te che ce li ho...» poi sussurra «e diciamo che non mi dispiacerebbe essere tutto su di te.»
Si avvicina cingendomi i fianchi con le mani calde e tirandomi verso di lui.
Mi solletica il collo con il naso mentre con le mani mi accarezza la schiena.
Chiudo gli occhi godendomi questo momento.
Lascia una scia di baci dalla spalla al collo per poi risalire lungo la mandibola.
Gli prendo il viso tra le mani e lo avvicino al mio per poi baciarlo con passione.
Inizio a stuzzicarlo carezzandogli la lingua con la mia, poi le labbra.
Salda la presa sui miei fianchi e mi spinge delicatamente verso il muro dove non mi lascia scampo e prende possesso della mia bocca senza darmi possibilità di riprendere le redini.

«Vorrei poter far di nuovo l'amore con te ma non abbiamo tempo» sospira poggiando la fronte alla mia.
«Perché non abbiamo tempo?»
Gli accarezzo il petto da sotto la maglia e lo vedo chiudere gli occhi.
«A breve arrivano i ragazzi e non vorrei ci trovassero a letto» ride.
«Peccato...»
«Tranquilla» mi accarezza il viso inchiodando i nostri sguardi «abbiamo tutta la notte» mi bacia di nuovo poi si stacca e prende una busta.
«Per te» sorride porgendomela.
«Cos'è?»
Finge di pensarci.
«Qualcosa che probabilmente si indossa a meno che tu non lo usi per pulire casa» ride.
«Idiota» gli faccio il verso poi apro la busta e tiro fuori un meraviglioso vestitino bianco a fantasie viola e verdi.

«È meraviglioso.»
Senza perdere tempo lo indosso e giro su me stessa.
«Come sto?» chiedo.
«Sei perfetta» mi sorride.
«Grazie, mi piace troppo» urlo per poi saltargli in braccio.
Mi tiene saldamente.
«Devo farti più spesso regali se reagisci saltandomi addosso» dice ridendo.
Gli tiro uno pseudo schiaffo sul braccio.
«Hey, vorresti per caso dire che non ti do attenzioni?» torno a terra poggiandogli le mani sul petto.
Lui scrolla le spalle con un ghigno sul viso.
Inarco il sopracciglio e lo spingo sul letto per poi sedermi a cavalcioni su di lui.
«E così vuoi più attenzioni eh?»
Mi abbasso all'altezza del suo petto e gli bacio il collo mentre sollevo di poco la maglia e accarezzargli con i polpastrelli i fianchi.
Chiude gli occhi accarezzandomi le cosce nude.

L'altra metà di Me Where stories live. Discover now