11ºCapitolo

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Quando mi sveglio al mattino Andrea non è più accanto a me.
Deve essere andato via quando mi sono addormentata.
Che serata...
Mi ha lasciato un senso di tranquillità e di buon umore come non mi è mai capitato prima. 

Canticchiando mi preparo per andare a lavoro. Indosso un Jeans e la maglia del negozio e mi avvio.
Quando arrivo mi becco subito lo sguardo assassino di Megan.
«Io non ho fatto niente, qualsiasi cosa tu stia per dire.» dico alzando le mani e rimanendo abbastanza distante, ma è lei che inizia ad avvicinarsi.
«Tu non fai mai niente» sbraita.
«Posso capire perché sei così arrabbiata?»
«E me lo chiedi pure?»
«Sappi che ho diritto a un avvocato» provo a sdrammatizzare.
«Cosa ti costa rispondere agli sms?»
«Quali sms?»
«Gli innumerevoli che ti ho mandato ieri sera!» mi mostra il cellulare.
Cavolo. Non l'ho controllato né ieri e ne stamattina.
«Scusa. Scusa. Scusa. Scusa. Scusa» ripeto abbracciandola.
«Mi sono preoccupata un casino. Sapevo che i tuoi non c'erano, tu non rispondevi e ho pensato innumerevoli cose. Ho dovuto chiamare Alessia che ha pensato subito ad Andrea e ha chiesto a Nico se fosse a casa e ha confermato la sua teoria» mi spiega.
«Mi dispiace un casino.»
«Eri con lui?»
Annuisco sorridendo.
«Le cose si fanno veramente tanto interessanti» dice trascinandomi dietro il bancone per sederci «Raccontami tutto.»
«È venuto a casa e mi ha preparato la cena.»
«Sa anche cucinare?» chiede sorpresa Megan.
Annuisco
«Altroché. Ed è veramente bravo.»
«Ok inizio a pensare che nel giro di un anno davvero vi sposate» dice ridendo.
«Ma che dici? Non stiamo nemmeno insieme.»
«Ancora per poco» ammicca e scuoto la testa.
«È rimasto con me finché non mi sono addormentata...» sospiro «Meggy, non mi sono mai sentita così bene.»
Lei mi abbraccia di colpo.
«Amica mia, ti stai innamorando» mi dà un pizzicotto facendomi ridere.

Le racconto anche della cena insieme che ancora non le avevo raccontato e così passa anche questa mattinata senza clienti da accontentare.

Stasera usciamo tutti insieme e mi preparo. Indosso un pantalone a sigaretta a tre quarti, a righe bianche e nere. Metto un top nero, uno dei miei preferiti e non possono mancare ovviamente i décolleté neri.
Mi scatto una foto allo specchio e la mando ad Andrea per prenderlo in giro.
"Che dici, sto troppo coperta?"
La risposta non tarda ad arrivare.
"È molto trasgressivo da parte tua mettere le caviglie di fuori. Troppo scoperta, mi dispiace."
Rido divertita e un attimo dopo mi arriva un altro messaggio con foto.
È lui con solo il pantalone grigio addosso e tiene in mano una camicia nera e una bianca.
"Quale metto? Non distrarti a guardarmi la tartaruga."
"È l'ultima cosa che ho visto, sai?" mento "Comunque assolutamente nera."
"Ci sto credendo ;) a dopo dolcezza."
"Credici. Non fare tardi."

Mi trucco in modo semplice e scendo giù ad aspettare Andrea. Già, il signorino ha detto che deve venirmi a prendere lui, per fare il galantuomo, e quindi almeno per stasera dovrò lasciare la mia adorata macchinina a casa.
Suonano al campanello e vado ad aprire. Vengo colpita dal buonissimo profumo che ha stasera Andrea.
«Aspetta» dico avvicinandomi a lui e respirando a pieni polmoni quella meraviglia «Dio, che buon profumo.»
Lo sento ridere divertito.
«Dovrò metterlo più spesso se mi accogli così.»
«Lo hai comprato da poco?»
Annuisce e lo faccio entrare. Saluta i miei come ogni volta che viene a casa e finalmente siamo pronti per andare.
«Rosa noi usciamo. Ho le chiavi, non aspettarmi sveglia» dico
«State attenti, mi raccomando.»
«Non si preoccupi Rosa» la rassicura Andrea «Con me è in buone mani» mi bacia la fronte.
«Lo so tesoro, e sono felice di questo.»

Dopo questo piccolo scambio di battute siamo pronti per uscire.
Passiamo a prendere prima Megan e poi un suo amico per poi raggiungere Alessia e Nico e andare insieme in un nuovo locale, in cui non sono mai andata.
Parcheggiamo le auto e ci incamminiamo a piedi.
Camminiamo noi tre ragazze davanti, tenendoci rigorosamente a braccetto, e i ragazzi poco dietro di noi.
«È molto lontano?» chiede Alessia
«No, siamo quasi arrivati» risponde Andrea.
«Ma non potevamo parcheggiare più vicino?» brontola la mia gemella.
«Io te lo dico che non devi metterti quelle cose ai piedi, se non mi ascolti non è colpa mia e poi non è che abbiamo fatto chissà quanta strada» la canzona il fidanzato facendoci ridere.

Qualche metro dopo eccoci di fronte al locale. Entriamo e noto che è il doppio del nostro solito pub. Mi guardo intorno, non è male. Molto accogliente e spazioso. I tavolini non sono uno attaccato all'altro come al solito. La pista è distante da questi. Veramente un ottimo posto.
«Ci sediamo così prendiamo qualcosa da bere?» propone l'amico di Andrea che se non sbaglio dovrebbe chiamarsi Dario.
«Ottima idea» annuisce Alessia.
Ci sediamo a uno dei tavoli liberi e non molto dopo un cameriere viene a prendere le ordinazioni.
Lascio ordinare Andrea per me, visto che se ne intende parecchio di più.
Facciamo tintinnare i nostri bicchieri come al solito e ci godiamo il nostro drink.
Devo dire che Andrea ha buon gusto. Non sbaglia un tiro. Un punto a suo favore. Uno dei tanti, ma che resti tra noi.

«Ragazze, andiamo a ballare?» propongo e le due si alzano «Voi non venite?» chiedo poi ai maschietti.
«Vi raggiungiamo tra un po'» Nico da un bacio a stampo alla sua fidanzata e andiamo in pista.
Approvo anche la musica che ti prende già alle prime note.
Ridiamo e scherziamo mentre balliamo come se non ci fosse domani.

Siamo in pista già da un bel po' e dei ragazzi ancora non si vede l'ombra. Mi volto verso il nostro tavolo e noto una ragazza, poco vestita, seduta vicino ad Andrea che non perde occasione per toccarlo e accarezzarlo. Vedo nero.
«Chi diavolo è quella?» dico indicandola alle due.
«Deb che hai in mente di fare?» mi chiede preoccupata Alessia.
«Staccarle i capelli uno per uno!» rispondo.
«Deborah ragiona. Non puoi fare una scenata di gelosia a un ragazzo che non è il tuo!» dice Megan facendomi ragionare.
Torno alla realtà.
«Giusto» dico «Però non toglie che posso fare qualcosa altro» prendo le due per mano e mi incammino verso il tavolo.

Prendo il colletto della camicia di Andrea e lo tiro verso di me per poi baciarlo.
E non un bacio a stampo, uno casto. Per niente. Un vero e proprio bacio.
Stupisco anche me stessa, non mi era mai capitato un attacco di gelosia che mi avesse spinto a reagire così.
Andrea non sembra dispiaciuto tanto da intensificare, se possibile, il nostro bacio.
Mi siedo sulle sue gambe e con aria innocente dico mentre gli sistemo il colletto.
«Amore qualcosa non va?»
La biondina sbianca e comincia a toccarsi i capelli con fare nervoso.
«Hai bisogno di qualcosa?» chiedo rivolta a lei che risponde balbettando.
«Stavo giusto andando via» e si allontana quasi correndo.
Provo ad alzarmi dalle gambe di Andrea ma lui mi tiene ben salda.
«Ti ho salvato vero?» chiedo sorniona mentre ho due paia di occhi sbarrati puntati addosso, quelli di mia sorella e della mia migliore amica.
«Ti devo un favore» sorride divertito «Non riuscivo a staccarmela di dosso e questi due.» dice indicando Nico e Dario «non erano d'aiuto.»
«Menomale che ci sono io» dico ridendo e poggiando un braccio sulle sue spalle per tenermi meglio.
«Questa non me l'aspettavo» dice ancora sorpresa Megan.
«Nemmeno io» la segue Alessia.
«Anche io posso stupire» le faccio l'occhiolino.
«Dobbiamo fare un discorsetto» dice seria la mia migliore amica.
«Magari dopo o meglio ancora domani» sorrido per poi cambiare argomento «Facciamo un secondo giro?» propongo.
«Del bacio? Volentieri» scherza Andrea.
«No di quello uno basta e avanza» giocherello con i suoi capelli e lui mette il muso.
«No ti prego il musino no»
«Il musino si» continua lui.
«Sei perfido» gli tiro piano il labbro per poi dargli un bacio a stampo, ma a quanto pare lui non è d'accordo perché mi tiene ben salda e approfondisce questo bacio.

«Lo sapete vero che siete patetici?» chiede Megan con una finta faccia disgustata facendomi ridere.
«Dai facciamo un secondo drink e poi tutti in pista» e secondo drink sia.
Prendo lo stesso di quello di prima e lo butto giù d'un sorso.
«Va a finire che devo portarti di nuovo a letto in braccio» dice ridendo
«Molto meglio che farsi le scale» rido.

«Posso fare una domanda?» chiede Alessia.
«Dipende» rispondiamo all'unisono io e Andrea per poi scoppiare di nuovo a ridere.
«Vi comportate già come una coppia, che senso ha aspettare ancora?»
Scrollo le spalle.
«Chissà chissà... Dai andiamo a ballare» mi alzo e prendo per mano Andrea trascinandolo in pista.
Appena arrivati avvolgo le braccia intorno al suo collo e lui mi stringe la vita e balliamo.
Stasera siamo davvero una cosa sola. Un solo corpo, un solo respiro, un solo cuore.

Non è l'effetto dell'alcol a farmi lasciare andare questa sera.
Sono completamente lucida e so che, stasera, è lui ciò di cui ho bisogno.
Ho bisogno di stare tra le sue braccia e sentire che sono nel posto giusto. Ho bisogno dei suoi occhi su di me, dei suoi sorrisi. Di lui.

L'altra metà di Me Where stories live. Discover now