4ºCapitolo

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La sveglia suona ininterrottamente.
Credo che non potrebbero inventare aggeggio più fastidioso.
Scaccio via le coperte con i piedi e mi trascino fuori dal letto.
Mi metto seduta, prendo il cellulare e trovo già un sms: è di Alessia.
«Buongiorno sorellina» scrive e sorrido.
La giornata è iniziata veramente bene.
«Sono le 7.30, cosa ci fai già sveglia? Ps.  Buongiorno a te» le rispondo.
«Preparo la colazione a Nico che deve andare a lavorare.»
«Che donnina perfetta che è mia sorella ahahah.»
«Visto? Tu devi aprire il negozio?»
«Esatto. E dovrei muovermi se non voglio una lavata di capo dal capo. Scusa il gioco di parole.»
«Allora sbrigati. Ci vediamo dopo.»
«A dopo. Ti adoro.»

Mi preparo i vestiti e vado in bagno per una doccia veloce, poi mi vesto, trucco e sistemo i capelli e scendo giù per un sorso di caffè. Prendo la borsa, le chiavi della macchina e vado a lavoro per iniziare un'altra giornata.

Apro il negozio, sistemo i manichini e gli scaffali e mi siedo dietro la cassa. Megan arriva tra un'ora quindi devo pazientare ancora un po' per avere compagnia.
Quest'ora passa velocemente ed ecco spuntare la mia Meggy.
«Buongiorno chiappetta» la saluto con il solito bacio.
«Ho troppo sonno» piagnucola buttandosi addosso e facendomi ridere.
«Hai fatto colazione?» le chiedo e annuisce.
«Dai, svegliati che la nostra giornata è iniziata.»

I clienti questa mattina sono veramente pochi e quindi siamo annoiate a morte.
Sono intenta a giocare al pc quando sento Megan ridere.
«Che succede?» chiedo alzando la testa ed ecco che l'ultima persona che vorrei vedere entra nel mio raggio visivo.
«Non può essere» farfuglio posando la testa sulla tastiera del pc.
«Buongiorno» saluta mia sorella.
«Perché lo hai portato con te?» piagnucolo.
«In realtà sono io che ho portato lei» dice soddisfatto Andrea e guardo Alessia perplessa.
«Io non so guidare» si gratta la nuca «e lui non mi ha voluto far prendere i mezzi. Ha insistito per accompagnarmi e ho ceduto.»
«Devo assolutamente insegnarti a guidare sorellina» dico.
«No ma grazie per questa gioia incontenibile che mi dimostri quando mi vedi» dice Andrea fingendosi offeso.
«Ma se ci siamo visti solo ieri ed oggi.»
«E l'altra volta al locale» sorride beffardo.
«Lo ricordi solo tu» sbuffo.
«Ma perché ti costa tanto dire la verità? Facciamo così, se tu lo ammetti posso premiarti con un bacio come quello di quella sera, sembrava ti piacesse tanto...» dice malizioso.
Avvampo all'istante e sento le orecchie andare a fuoco e mia sorella e la mia migliore amica scoppiano a ridere.
«Ti sei aggrappata così tanto a me quando ci baciavamo, non volevi proprio lasciarmi andare. Non ho mai visto alcuna ragazza baciare con la tua stessa foga» continua.
«Andrea!» quasi urlo «Per l'amor del cielo, per favore Ale fai smettere tuo cognato» la imploro ma lei non riesce a smettere di ridere.
«Mi accarezzavi i pettorali come se volessi imprimerli nella tua memoria» ammicca «Non ci staccavamo nemmeno per prendere ossigeno tra un bacio all'altro. Eri proprio insaziabile.»
«Cazzo Andrea» sbotto «Mi ricordo tutto diamine, smettila con questa descrizione surreale di quello che è successo.»
Compare sul suo viso un ghigno soddisfatto.
«Non hai resistito nemmeno un giorno» mi prende in giro Megan.
«Ma lo stavi sentendo?» chiedo «È assurdo.»
Alessia ha le lacrime agli occhi.
«Mio Dio, prevedo scintille tra voi due» dice tra una risata e l'altra.
Vado oltre al bancone e punto un dito contro Andrea con fare minaccioso.
«Se ti azzardi di nuovo a nominare il nostro bacio ti giuro che...»
Non riesco a terminare la frase che lui avanza verso di me e d'istinto indietreggio trovandomi bloccata con la schiena attaccata al bancone.
«Ho un'idea migliore che nominare il bacio...» dice leccandosi le labbra.
«Non ti azzardare» dico gesticolando vistosamente ma le mie proteste sono inutili perché un istante dopo le sue labbra sono sulle mie. Resto con le mani a mezz'aria provando a resistere a quel bacio così scioccante ma non ci riesco e sono quasi costretta a lasciarmi andare.
«Hmm..» provo per un'ultima volta ad allontanarlo ma ottengo l'effetto contrario: la sua lingua riesce ad ottenere l'accesso alla mia ed è inutile dire che perdo il controllo.
Ma cos'ha questo ragazzo che mi fa questo effetto?!
Dopo un bel po' i fischi e gli urletti di mia sorella e della mia migliore amica mi riportano alla realtà e riesco a spintonarlo.
«Questo è solo un assaggio di quello che posso darti» mi dice con voce seducente per poi farmi l'occhiolino.
«Non ti azzardare nemmeno a pensarlo. Ti faccio volare in un altro stato!»
Lui ride divertito insieme a Megan e Alessia.
«E voi non siete per niente d'aiuto» dico riferita a queste ultime.
«Ti è dispiaciuto vero questo bacio?» dice Megan con voce innocente e la guardo in cagnesco per poi tornarmene dietro al bancone alla giusta distanza di sicurezza da quel ragazzone che ha una calamita che riesce a mandarmi in conto circuito. Devo assolutamente fare qualcosa. Sarò costretta a vederlo spesso visto che è il cognato di mia sorella e non posso di certo continuare così, assolutamente.
Mi concentro di nuovo sul computer vedendo la nuova collezione che dovrà arrivare in questi giorni e non mi accorgo dell'ammasso di muscoli che mi spunta dietro.
«Questo completino di pizzo, secondo me, ti starebbe bene» dice convinto facendomi sobbalzare.
«Mi verrà un infarto prima o poi.» dico mettendomi una mano sul cuore poi mi torna in mente quello che ha detto «ma come ti permetti?» gli tiro uno schiaffo sul braccio ma quasi mi faccio male io e lui ride divertito. 
«Alessia non sapevi chiamarmi così ti venivo a prendere io invece di questo energumeno?» dico ma Alessia non c'è e nemmeno Megan.
«Ma dove sono andate?»
«Volevano lasciarci un po' di privacy» ammicca Andrea e lo fulmino con lo sguardo «Sono andate al bar.»
«Me la pagheranno» borbotto a bassa voce.
«Ti costa così tanto stare da sola con me?» chiede divertito.
«Non immagini quanto.»
«Non ti mangio mica, sai? A meno che non me lo chieda tu» ammicca e mi alzo per andare incontro a una cliente appena entrata.
«Buongiorno» la saluto cordialmente «Come posso aiutarla?»
«Devo fare un regalo a mia figlia che più o meno ha la tua stessa fisicità ma non so proprio cosa prenderle» mi spiega la signora.
«Sua figlia come veste? Più sportiva oppure no?»
«Per niente sportiva» ridacchia.
«Ho qualcosa che fa al caso suo» le sorrido andando verso uno scaffale e le mostro qualche gonna con qualche top.
Si avvicina anche Andrea mettendomi una mano sulla spalla. Lo guardo male ma non posso di certo fare scenate di fronte alla clientela.
«Che tipo di carnagione ha sua figlia, signora?» chiede lui.
«Olivastra. Tutto il contrario di me» ride.
«Beh io la consiglierei questa gonna con il top chiaro» dice convinto.
Lo guardo con un sopracciglio alzato e mi manda un bacio.
Fastidioso.
«Credo che il suo fidanzato abbia ragione» dice la signora «Prendo questo» sorride per poi guardarci «Siete proprio una bella coppia sapete?»
Sbianco. Incapace di dire niente.
«La ringraziamo signora. Sa, la mia fidanzata è molto timida» mi dà un bacio sulla guancia.
«Le faccio la confezione regalo» dico prendendo i vestiti scelti e allontanandomi da loro che continuano a parlottare.
Tornando dietro al bancone vedo Megan e Alessia che se la ridono. Hanno assistito alla scena. Le lancio un'occhiataccia. L'ennesima della mattinata.
Impacchetto i vestiti, faccio pagare alla signora e una volta che questa esce dal negozio mi scaglio contro Andrea che ride divertito.
«Non permetterti mai più. Spacciarti per il mio fidanzato, ma sei serio?» sbraito colpendolo sul petto.
Cavolo quant'è sodo e mi pento subito per questa breve distrazione perché mi prende il mento tra le dita e inchioda i suoi occhi nei miei.
Cavolo.
«Secondo me non ti dispiacerebbe essere la mia amata» dice soddisfatto.
«Non immagini quanto mi dispiacerebbe invece!» mi allontano e vado verso Megan e mia sorella.
«E voi dovreste essere dalla mia parte, non divertivi a mio discapito» dico sbuffando «Che male ho fatto io per meritarmi questo sbruffone ammasso di muscoli?» piagnucolo.
«Ammasso di muscoli?» ripete ridendo Andrea «Ti è piaciuto vero vedermi mezzo nudo ieri?» mi fa l'occhiolino «Dovresti sdebitarti però.»
Resto a bocca aperta.
«Ma lo state sentendo?» mi volto verso le due ragazze che si asciugano le lacrime per il troppo ridere.
«Dai Debby, hai trovato pane per i tuoi denti» dice ridendo Megan «Però per farti alleggerire la mattinata all'insegna di Andrea ti abbiamo portato un cappuccino buono, buono come piace a te» me lo porge.
«Ora si ragiona» dico prendendole il bicchiere di mano e gustandomi prima il profumo di quella meraviglia e poi il sapore.
Lo bevo chiudendo gli occhi ed è ora che imparo che quando Andrea è nei dintorni non bisogna mai e dico mai abbassare la guardia!
Perché? Perché me lo ritrovo alle spalle intendo a respirare sul mio collo.
Cavolo, ci ha preso gusto.
Sobbalzo e quasi mi strozzo.
«M...mi levate questa sanguisuga di d...dosso?» sospiro e le due ragazze scuotono la testa divertite.
«Hai un buon profumo» sussurra lui «Quale usi?»
«È semplice bagnoschiuma. Ora basta per favore» dico e mi allontano tracannando il resto del cappuccino e avvicinandomi a Megan e Alessia.
«Siete due pesti. Invece di aiutarmi...» dico abbracciando Meggy da dietro.
«Dovreste togliermelo di dosso, non invogliarlo» sussurro per non farmi sentire da lui.
«Ma dai, tante storie per un po' di attenzioni» dice divertita la mia migliore amica «E a dirla tutta non mi sembra ti dispiacciono così tanto» ammicca e le do un pizzicotto sulla pancia.
«Dai Debby, lasciati andare» ci si mette anche mia sorella.
«Due, anzi tre contro una non vale. Non è giusto» sospiro rassegnata.

Quella mattina passa così, quando torno a casa infatti mi sento sollevata. Almeno qui sono sicura che Andrea non può importunarmi.
Non chiedetemi perché non voglio le sue attenzioni, i suoi scherzetti, perché non lo voglio così vicino perché non lo so. So solo che lo voglio lontano.
Forse sono "spaventata" perché pur non conoscendolo mi manda in tilt e non credo che questa cosa sia positiva.

L'altra metà di Me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora