20 Logan. I bastoni di legno sanno essere molto convincenti.

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Non mi sono soffermato a pesare al perché mi sentissi in quel modo nei suoi confronti, ero troppo occupato a consolarla e a farle dimenticare tutto con una bella scopata dopo.

Non mi aspettavo che sparisse però e ammetto che, per una settimana, o giù di lì, ho tenuto il muso. Ero scontroso, arrabbiato si può dire, e chiunque mi si è avvicinato se n'è accorto.

Ho mandato al diavolo un cliente, che per fortuna l'ha presa a ridere, e anche Adrian, che è arrivato nel momento sbagliato per chiedermi se mi andasse di andare in giro per locali con lui e Dave.

Obbiettivo? Rimorchiare. Ed io ero tutto, tranne che dell'umore adatto per uscire. Inoltre, scopare con un'altra, praticamente per ripicca, mi è sembrato squallido esattamente il secondo successivo al pensiero di farlo.

Ho continuato a pensarci per giorni, fino a quando, una mattina, mi sono svegliato ed era tutto chiaro.

Il motivo per cui se n'era andata, il suo comportamento.

Tutto ha iniziato ad avere un senso, sebbene contorto.

La rabbia ha iniziato a sbollire, tanto che ho deciso di tendere una specie di ramoscello d'ulivo, sebbene fossi piuttosto certo che non fosse la rabbia ad impedirle di scrivermi, bensì l'imbarazzo.

Il modo in cui ha reagito alle mie parole, la sua furia, le lacrime e il dolore, sono sentimenti che non avrebbe mai voluto mostrarmi, credo che non avrebbe mai voluto mostrarli a nessuno. Erano emozioni che si teneva dentro, gelosamente e attentamente chiusi in una cassaforte avvolta da scuse e "buoni propositi".

Io, come del C-4 ben posizionato, ho fatto saltare la porta, liberando tutti i sentimenti e le paure che per tanto tempo aveva soffocato.

Ammetto che, se ci rifletto, ora mi sento un po' in colpa, perché non avevo nessun diritto di interferire, ma mi ha dato profondamente fastidio vedere il suo comportamento contrastante e sapere che, una volta tornata nella sua stanza, quel sorriso sarebbe svanito.

"Allora me lo dici che cosa ti rende così pensieroso? Sono due giorni che hai la testa fra le nuvole e sono cinque minuti che aspetto che mi risponda!"

Mi riscuoto dai miei pensieri e mi giro verso Ben, seduto in poltrona, come sempre.

Sebbene la gamba sia ormai guarita, quando c'è brutto tempo, quindi per buona parte dell'inverno, gli da fastidio.

Lui scherza, dicendo che sono i reumatismi della vecchiaia, ma so che sono le viti a fargli male.

"Non è niente di importante."

"Sciocchezze, ragazzo. Qualcosa di non importante non occuperebbe i tuoi pensieri in quel modo."

Ha ragione e il suo modo un po' burbero di dire le cose fa apparire la frase ancora più incisiva.

Da quello che ho capito, prima del divorzio non era così cupo, immusonito diciamo. Prima era un uomo allegro, solare, sempre pronto allo scherzo, ma credo che sua moglie, lasciandolo, si sia portato via quella parte di lui.

Non sorride molto, è vero, ma si percepisce quando è contento.

"Diciamo che mi sono impicciato di una faccenda che non mi riguardava e lei , giustamente, si è arrabbiata. Abbiamo mezzo discusso, fatto pace e poi non ci siamo più visti o sentiti, dopo che se n'è andata senza salutare. È che non capisco che cosa le passi per la testa."

Faccio una pausa, cercando sul suo volto segni di fastidio, ma trovandovi solo curiosità, decido di continuare. Non ho nessuno con cui sfogarmi.

"Ha una madre che le vuole bene, un fratello maggiore che l'adora e che, se sapesse che ci vediamo, mi spaccherebbe le gambe senza pensarci un attimo, eppure lei è convinta di essere fonte di preoccupazione e non capisco perché ne è convinta. So che da bambina è stata male e per questo, chi le vuole bene, tende ad essere iperprotettivo, ma i bambini si ammalano, stanno male e la colpa non è mai loro."

Amanti in Segreto. The Colorado Series #3. COMPLETA / REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora