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Un rumore come di vetri rotti mi sveglia all'improvviso e rotolo giù sbattendo il fondoschiena sul tappeto.
"Ma che diavolo..." mi guardo attorno e noto di essere in soggiorno e di aver dormito sul divano dal quale sono caduta.
Ma cosa cazzo ci faccio qui?
Mi alzo e mi massaggio il punto dolorante dopodiché mi dirigo dove penso sia provenuto il rumore che mi ha svegliata.
Vedo un ragazzo girato di spalle mentre cerca di raccogliere i cocci di un bicchiere dal pavimento.
"Cos'è successo?" chiedo strofinandomi gli occhi per levare le ultime tracce di sonno.
"Volevo prendere un bicchiere d'acqua ma mi è scivolato, scusa" si gira verso di me con una faccia da cucciolo bastonato e mi è impossibile arrabbiarmi.
"Vabbe, fa nulla. Tanto abbiamo un sacco di bicchieri, uno in meno non cambia tanto" gli rispondo.
"Va bene" sorride leggermente.
"Ma aspetta...tu che ci fai qui?!" gli chiedo rendendomi conto solo ora della reale situazione.
"Ieri sera stavamo guardando un film e ti sei addormentata addosso a me a metà film e non volevo svegliarti, così sono rimasto qui stanotte" si passa una mano sul retro dei capelli e sul collo e il sorriso che aveva prima si trasforma in un leggero imbarazzo.
"Oh, va bene" sorrido leggermente anch'io rossa.
"Un attimo," mi viene in mente una cosa da chiedergli "non mi sono svegliata durante la notte vero?"
"A quanto ne so io mi sei rimasta appiccicata fino a stamattina" dice ridacchiando leggermente "perché?"
"No perché di solito mi sveglio la notte ed è strano non sia successo stanotte" scorgo un'espressione confusa sul suo volto, e io sono altrettanto confusa.
"Oh, non lo sapevo" mi dice "come mai?"
"Degli incubi, ma niente di che" rispondo cercando di mascherare le lacrime che stanno minacciando di uscire.
Lui si avvicina e mi stringe tra le sue braccia, ma stavolta non piango, semplicemente rimango appoggiata con la guancia al suo petto a guardare il vuoto in silenzio.
Stiamo così alcuni minuti, lui non fa domande, e di questo gliene sono grata.
Poco dopo mi molla e io lo guardo alzando leggermente gli angoli della bocca.
"Vuoi fare colazione? Cucino io" mi dice sorridendo e infondendomi tranquillità.
"Certo, mi farebbe molto piacere. Trovi tutto quello che ti serve nelle mensole e nel frigo" gli dico indicandoglieli.
"Va bene grazie" dopodiché si mette a trafficare coi fornelli mentre io lo guardo lavorare.
Dopo una mezz'oretta mette in tavola pancake con la crema di cioccolato sopra e del succo d'arancia.
"Ecco a lei signorina" dice facendo un piccolo inchino come i camerieri di classe.
Rido e lo tiro perché si siede anche lui e iniziamo a mangiare.
Dopo due enormi pancake e un bicchiere colmo di succo sono sazia e mi pulisco la bocca col tovagliolo.
Giovanni sta ancora mangiando, non so come faccia a mangiare tanto.
Mi guarda e inghiottite un boccone che sta masticando.
"Hai già finito?" mi chiede guardandomi fisso.
"Sì, non ho molta fame la mattina" mi guarda e poi finisce anche i suoi pancake, più del triplo dei miei, e il succo che si era versato.
"Io dovrei sistemarmi e cambiarmi, torno subito" gli dico alzandomi e dirigendomi in bagno.
Mi faccio una veloce doccia e mi infilo l'intimo, poi vado in camera per vestirmi per intero.
Prendo dall'armadio un paio di leggins che sembrano jeans neri e una maglia dei Bring Me The Horizon, metto le converse e torno al piano inferiore.
Lo trovo in cucina a mettere a posto le cose che abbiamo usato per fare colazione.
"Gio non serve, faccio io dopo" gli dico entrando nella stanza.
"Sta tranquilla, andando all'alberghiero sono abituato" mi dice e dopo aver finito si gira verso di me.
Ha un'espressione stupita sul volto e non capisco perché.
"Che c'è?" gli chiedo.
"Hai una maglia a maniche corte..."
Solo adesso mi rendo conto della stronzata che ho fatto.
Scrollo le spalle e mi rassegno.
"Ormai lo sai, non serve che tengo la felpa anche adesso" abbasso lo sguardo a terra.
Gio mi si avvicina e mi prende il viso tra le mani alzandomelo e posandomi un bacio sulla fronte.
"Andiamo a fare un giro, okay?" mi chiede dolcemente.
"Okay" gli rispondo sorridendo sinceramente dopo tanto tempo.

My saviour Where stories live. Discover now