Epilogo- Mi sarebbe piaciuto.

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Dieci anni dopo.
CRESSIDA'S P.O.V.

Quando mi svegliai, gli uccellini canticchiavano e allietavano l'aria di campagna.
Mi alzai velocemente dal letto, sospirando, prima di toccare le lenzuola accanto a me.
Lui c'era ancora.

Scesi le scale, preparando un veloce caffè per entrambi, e lasciai raffreddare il contenuto nella tazza, prima di berne diversi sorsi.

"Buongiorno Crex, come mai già sveglia?"

"Ansia. Sai benissimo che non sarà facile, adesso che sono la nuova presidentessa."

"Sono sicuro che ce la farai, come al solito. Te la cavi sempre, in ogni caso." Lui sorrise, ed io non potei fare a meno di ricambiare. "Dovresti mettere il tailleur, adesso, dato che tra poco la macchina verrà a prenderti."

Scossi la testa, continuando a bere lentamente il caffè, porgendogli la sua tazza.

"Grazie."

Stetti in silenzio, aspettando che lui parlasse, ma fortunatamente non sembrava averne intenzione.
"Li ho aboliti."
Il viso del ragazzo si oscurò, prima che sorridesse amaramente.

"Non hai pensato ad altro per tutti questi anni, Cressida, era ovvio che volessi abolirli."

"Lo so. Mi dispiace."

"Non dovremmo parlarne. Abbiamo resistito per tutto questo tempo, e non credo che sia ora di rivangare il passato." Sospirò, lasciandomi senza parole.

"Dovremmo andare a visitare le loro tombe."

"Dovremmo." Non fiatammo per qualche altro minuto, prima che lui decidesse di posare la tazza nel lavabo, prendendo anche la mia, ormai vuota.

"Sono sicura che i nostri scienziati troveranno il modo per farli tornare in vita. Con Simmy stanno già facendo degli enormi progressi, può persino camminare."

"Lo so, ma ci vorrà tempo, e non so quanto potrò aspettare ancora. Loro sono morti, Cressida, e niente me li farà riavere di nuovo, nemmeno i nostri scienziati."

"Loro si risveglieranno, lo sai anche tu, e ci vuole poco, ormai. Se Simmy riesce persino a camminare, basterà poco e anche gli altri potranno vivere di nuovo." Sospirai, mettendo una mano tra i capelli biondi, non più vispi, ma opachi e spenti.

"Posso resistere."

La conversazione si concluse.

//////

"E quindi io, Cressida Covly, come presidentessa di questo stato, abolisco definitivamente i Giochi!" Un'ovazione mi raggiunse, nonostante fossi sul palco lontano metri e metri dalla folla, e le foto di tutte le vittime di quegli stupidi giochi passarono sugli schermi posti dietro di me.

Quando arrivò il momento del mio anno, quasi persi i battiti.
"Carlos Pena."
Meno uno.

"Simona Gobel!"
Meno due.

"Anna Hyator!"
Meno tre.

"Logan Henderson!"
Meno quattro.

"Chiara Exter!"
Meno cinque.

"Kendall Schmidt!"
Meno sei.

Il mio cuore si spezzò ancora, fino ad arrivare alle ultime vittime.

"Basta con i sacrifici! Basta con questi Giochi, basta con tutto questa violenza! Serve a qualcosa?" Un'altra ovazione arrivò, ormai indistinguibile, tante erano le lacrime che stavo versando.

Scesi dal palco ed entrai nella macchina, e chiesi velocemente all'autista di portarmi ai laboratori.

Quando arrivammo, gli scienziati mi accolsero con dei grossi sorrisi sulle labbra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 29, 2017 ⏰

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A dangerous Game: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora