Capitolo 23- Osservazioni...

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CHIARA'S P.O.V.

La settimana passò piuttosto in fretta, e non parlavo con Logan dal bacio.

Il che si era rivelato piuttosto difficile anche perché dormivamo nella stessa camera.

Quando ci chiamarono per la prima prova avevo paura.

Ma dovevo essere coraggiosa.

Almeno per non fare trasparire ciò che stava accadendo dentro di me.

Scendemmo, e la prova si svolse normalmente.

Sicuramente non sarei stata eliminata.

I nominati della squadra di Ocarius avevano preso mitragliatrici pesanti, mentre noi avevamo dei fucili, più o meno potenti.

Unica eccezione era Cressida che aveva utilizzato una pistola.

Ad un certo punto però succede qualcosa di cui mi accorgo solo io.

Logan non riesce a sparare.

Sarebbe stato eliminato quasi sicuramente.

Poi lui mette il fucile in spalla e per sbaglio inizia a sparare in aria.

Quasi nessuno se ne accorge anche perché il suo fucile ha il silenziatore.

Decido di prendere provvedimenti.

Non voglio che sia eliminato.

Perché tutta questa gentilezza Chiara?

Non lo so, okay?

Gli lancio il mio fucile sul collo e lui si piega in due dal dolore.

Chiede di andare in infermeria, e gli comunicano che passa la prova obbligatoriamente.

Grazie al cielo ho il mio buonsenso.

Gli sorrido, e inizio a sparare verso il bersaglio.

Colpisco il cuore e il cervello di striscio, poi però finiscono i miei proiettili e la prova finisce al suono della sirena.

Devo andare a trovare Logan adesso.

Mi dovrei scusare per quello che ho fatto, anche se gli ho fatto passare la prova.

Esco la prima di tutti dalla stanza e corro in infermeria.

Trovo Logan steso sul lettino che fissa il tetto.

"Ehi Logan..."

"Si può sapere perché lo hai fatto?!"

"Non sapevi sparare! NON AVRESTI PASSATO LA PROVA!"

"Ma in fondo a te non frega niente di me!"

"NO OKAY. NO. VOLEVO CHE PASSASSI LA PROVA. SEI IL MIO PRIMO AMICO! CI TENGO A TE!"

Logan rimane interdetto.

Io mi accorgo solo dopo averle pronunciate delle parole che ho detto.

"Oh... ehm..."

Scappo via dall'infermeria in preda a una crisi di panico.

Qualcosa sta crollando dentro di me.

Non qualcosa.

Sta crollando tutto.

~Cosa mi sta succedendo? Non ho idea di cosa mi stia accadendo. E se fosse stato lui?~

ANNA'S P.O.V.

Mi svegliai in tarda mattinata.

James era nel suo letto, bello e perfetto come sempre.

Non avevamo parlato del bacio.

Era come se nulla fosse mai accaduto.

Ci comportavamo da amiconi.

Come eravamo sempre stati.

Ad un certo punto ci chiamarono con l'altoparlante.

Arrivai in sala allenamenti con un brivido che mi percorreva la spina dorsale.

Avevo paura.

Solo paura.

Che mi stava succedendo?

Strinsi forte la mano di James, in cerca di rassicurazione.

Poi ci spiegarono le regole della prima prova.

Presi la prima arma che trovai e appena suonò la sirena iniziammo a sparare.

Sparai un po' a caso, con la mia fortuna, sicuramente, non sarei riuscita ad azzeccare neanche un punto del bersaglio.

Con mio stupore mi accorgo di aver colpito di striscio il cervello del manichino.

Appena finiscono i miei proiettili guardo bene il resto del gruppo.

"James, com'è andata?"

"Diciamo bene... tu?"

"Non troppo male, credo."

"Oh bene, non vorrei che tu fossi eliminata."

"Non vorrei che neanche tu fossi eliminato."

Uscii dalla sala con la certezza di aver fatto del mio meglio.

Non vorrei che tu fossi eliminata.

Cosa significava?

Mi accorsi di aver trattenuto il fiato e buttai fuori aria.

"Ma di cosa hai paura?"

Mi accorsi di avere accanto Simmy.

"Io? Ehm... niente..."

"Si vede lontano un miglio che sei turbata da qualcosa."

"Non lo so okay? Non lo so! Sono confusa!"

Scappai via da quella conversazione imbarazzante e mi scontrai con qualcuno.

James.

Ma non era uscito dopo di me dalla sala?

A quanto pare no.

"Perché corri?"

"Lasciatemi in pace tutti!"

Cominciai a correre e mi rifugiai nel bagno della camera.

~La vita non è mai semplice. Non puoi scappare all'infinito dai tuoi problemi.~

SIMMY'S P.O.V.

Perché Ann sembrava così strana?

Così confusa?

La mia prova credo sia andata bene.

Ho colpito di striscio il cuore e in pieno il cervello.

Era piuttosto facile in realtà.

Ma non voglio vantarmi.

O almeno credo.

Cammino per i corridoi del primo piano e mi fermo quando vedo Carlos.

Dalla chiaccherata fatta stamattina non sono uscita esattamente illesa.

Cerco di evitarlo ma lui mi ferma.

"Si può sapere perché ti nascondi?"

Oh, dannazione.

A dangerous Game: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora