Capitolo 3- Boys.

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Tre minuti prima della nominazione, casa di Kendall Schmidt.

"KENDALL SE NON SCENDI SUBITO, VENGO LÌ E TI STRAPPO I CAPELLI!"

"KENNETH SMETTILA! SCENDO TRA UN MINUTO!"

"MA SI PUÒ SAPERE CHE STAI FACENDO LÀ SOPRA?!"

Santo Cielo, quanto era stressante mio fratello...

Avevo indosso una maglietta e i boxer, e mi seccavo a mettere i pantaloncini.

Mi stesi sul letto e pensai.

E se mi avessero nominato?

Ero sempre stato un cattivo ragazzo fuori, ma avrei voluto cambiare.

Ad esempio... adoravo i gattini.

Ma nessuno lo doveva sapere.

In tutta la città c'era una sola scuola superiore, e io ero uno dei 'popolari'.

Non sarei voluto esserlo, ma ero come costretto, perché non volevo essere uno 'anonimo'.

Sarebbe stato peggio.

Tutti i 'popolari' avevano corrotto dei pezzi grossi responsabili delle nominazioni, ma io avevo preferito non farlo.

Se dovevo essere nominato, sarebbe stato così e basta.

Mi alzai dal letto cercando una collana.

Dove diavolo era?!

"KENDALL SE NON SCENDI TI UCCIDO!"

"SCENDO SUBITO!"

Presi la collana portafortuna da sotto il letto.

Non ricordavo neanche come fosse finita lì.

"KENDALL! STA PER INIZIARE!"

"KENNETH ASPETTA IN SILENZIO!"

Scesi le scale in silenzio e pensieroso.

"Che hai Kendall?"

"Nulla..."

"Dimmelo... io ti conosco."

"Okay okay. Se mi nominano?"

"Hai paura?"

"Un po'."

"Fratellino... stai tranquillo. Andrà tutto bene."

"Ma tu non sei stato nominato. Non puoi saperlo."

"Kendall... non..."

"Okay okay. Mi calmo."

"Va bene Kendall."

Tutto questo era iniziato un po' di tempo fa, quando il suo migliore amico fu nominato.

Quando tornò era scombussolato, e non fu permesso più a nessuno di parlargli.

Dannazione all'editto.

Nessuno sapeva cosa si sarebbe affrontato dopo essere stati nominati, né quali prove si sarebbero affrontate.

E per quanto ne sapevo io... questo non era molto normale.

Solo dopo qualche tempo alcuni dei nominati sarebbero tornati indietro, ma non sarebbe stato permesso a nessuno di parlare loro.

"Kendall... inizia..."

Il presentatore iniziò a parlare.

"Andando avanti... Kendall Schmidt!"

A quelle parole il mondo mi crollò addosso.

E ora?

Kenneth mi guardò dispiaciuto.

"Fratellino... abbi cura di te."

"Spero di riuscire a farcela."

E detto questo mi alzai dal divano e andai nella mia camera.

Nel mio rifugio.

Sedici minuti prima, nei pressi della casa di Logan Henderson.

Come al solito ero a correre attorno all'isolato, quando mi accorsi che tra qualche minuto sarebbe stato mandato in onda l'editto.

Non volevo guardarlo ad essere sincero, ero uno 'anonimo' ma avevo amicizie tra i 'popolari' e questo sarebbe stato un mio grosso svantaggio.

Sicuramente qualcuno aveva votato me.

Uno dei pochi 'popolari' con cui ero amico era Kendall.

Eravamo amici all'asilo, e avevamo sempre promesso che non ci saremo mai allontanati l'uno dall'altro.

Le cose erano un po' cambiate dopo che lui era entrato nel giro dei 'popolari', infatti era sempre stato ammirato per i suoi occhi verdi, e i suoi capelli biondastri.

Le ragazze gli andavano dietro, ma io sapevo che lui non era attratto da loro.

A lui sarebbe piaciuto essere uno 'anonimo' anche se non lo avrebbe mai ammesso.

Io, invece, sono una specie di 'anonimo-popolare', sono una via di mezzo tra i due.

Non ho mai desiderato di essere un popolare, ma non mi definisco neanche uno 'anonimo'.

C'è un'altra categoria che è in mezzo a queste due.

Quella degli 'indecisi'.

Io sono una specie di 'indeciso'.

Gli 'indecisi' però, erano segreti, nessuno sapevo chi lo fosse o meno.

Gli 'indecisi' potevano essere 'popolari' o 'anonimi' che non volevano quella vita.

Oppure qualcuno che non voleva essere in questa assurda gerarchia.

Mi bloccai davanti casa mia.

Non volevo entrare.

Non volevo sapere se sarei stato nominato o no.

Non volevo.

Continuai a correre fino a quando notai che non c'era nessuno in giro.

Strade deserte, probabilmente, tutti erano a guardare l'editto.

Camminai fino a un negozio di televisori e vidi che trasmetteva quel dannatissismo editto imperiale.

Siccome non avevo più voglia di scappare mi fermai lì e guardai l'editto.

"Andando avanti... Kendall Schmidt!"

No... povero Kendall...

Toccai la vetrina e ritrassi la mano come scottato.

Ero in apprensione per Kendall.

Guardai un'ultima volta la vetrina e mi girai per andarmene.

"Bene... e ora... Logan Henderson!"

"CHE COSA?!"

Nessuno mi sentì ovviamente, e io caddi a terra disperato.

(Preferite la kogan o no?)

A dangerous Game: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora